09 febbraio 2017

RECENSIONE: Il cerchio di pietre di Diana Gabaldon

Buon giovedì lettori! Eccomi con una nuova recensione per voi! ^^

Titolo: Il cerchio di pietre
Autore: Diana Gabaldon
Pagine: 584
Prezzo: 12 euro
Editore: Tea
Serie: La straniera/Outlander #4

Trama
Stati Uniti 1968. Sono trascorsi più di vent'anni da quel giorno in cui, attraverso il magico cerchio di pietre di Craigh na Dun, in Scozia, Claire Randall fu catapultata nelle Highlands del 1743. Vent'anni da quando ha dovuto separarsi dal suo Jamie, il nobile giacobita di cui si era follemente innamorata, per ritornare nel Ventesimo secolo con la figlia nata dal loro amore, Brianna. Claire non ha mai rivelato a Brianna il suo segreto, ma è giunto il momento della verità. Così questa volta non sarà sola ad attraversare nuovamente la porta sul passato e andare in cerca del suo indimenticato sposo. Ma sono tanti gli interrogativi che la lacerano: Jamie l'ama ancora? O si è risposato? E che cosa avrà detto ai famigliari sulla sua scomparsa? La dottoressa Randall, già sopravvissuta a ben due passaggi, ritorna nelle Highlands del 1766...



Appena ho terminato la lettura de "Il ritorno", mi sono resa conto che non potevo lasciare la storia così appesa e quindi ho subito dato spazio tra le mie letture a "Il cerchio di pietre", la prima parte del terzo libro della serie incentrata su Clare e Jamie. Ancora non riesco a capacitarmi del fatto che in Italia abbiano diviso i libri in questo modo barbaro.

ATTENZIONE AGLI SPOILER!!
Clare, vent'anni dopo il suo ritorno nella Scozia del novecento, torna a Inverness per scoprire il destino del suo amore perduto nel tempo. Dopo il tragico distacco tra i due, Clare, tornata da Frank incinta, è convinta che Jamie sia morto durante la battagli di Culloden e soffre in silenzio la sua perdita. Dopo la morte di suo marito inizia a fare delle ricerche storiche mirate e scopre che non è andata come credeva: scopre che Jamie sopravvisse a Culloden continuando la sua vita senza di lei. Appena fatta la scoperta, Clare decide di lasciare sua figlia Brianna e di tentare di tornare nel settecento attraverso le pietre.
Trovatasi nuovamente nella barbara Scozia del passato, la donna cerca Jamie che ha vissuto i vent'anni successivi al distacco affrontando moltissime vicissitudini tra anni da fuggiasco, anni in carcere ai lavori forzati fino a ritornare a vivere da uomo libero. Il loro incontro porterà i due a vivere insieme numerose altre avventure.

Ok, lo ammetto, alla fine de "L'amuleto d'ambra"/"Il ritorno" mi è partito un fandom assurdo e non sono riuscita a resistere alla tentazione di proseguire la storia: il finale è troppo aperto e pieno di interogativi per potermi fermare. Quindi, prima di fare danni irreparabili su wikipedia, ho deciso di proseguire quasi immediatamente con "Il cerchio di pietre".
Tutta la prima parte del romanzo racconta, più o meno parallelamente, le esperienze vissute da Clare e Jamie ognuno nel proprio tempo mentre lei cerca la conferma definitiva della morte dell'uomo che ama a Culloden. Nella seconda parte c'è invece narrato il ritorno nella Scozia del settecento da parte della protagonista. La scena dell'incontro, dopo 20 anni di lontananza dei due, è entrata nella mia personale top ten: ho vissuto con loro l'emozione di rivedersi dopo tutti quegli anni e dopo tutte le cose successe e che li hanno segnati profondamente. Ormai ho la certezza che la Gabaldon sia un'ottima narratrice perché anche la scena della prima notte di nozze tra Clare e Jamie è nella mia top ten dei momenti preferiti di sempre da diversi anni. E dire che io non sono una romanticona che si attacca alla storie d'amore, ma la loro è davvero epocale, in tutti i sensi.
Avete per caso notato il fandom? Bene, proseguendo nella lettura mi sono disperata perché non avevo nessuno con cui commentare gli avvenimenti letti. Questo non mi succedeva da davvero parecchio tempo, probabilmente dall'adolescenza.
A parte questo ho apprezzato moltissimo la prima parte: Jamie vive una vita davvero dura che lo tempra ma non lo cambia perché rimane sempre il bravo ragazzone scozzese dell'inizio. La sua natura buona e altruista emerge in ogni situazione che affronta. Clare, d'altra parte, rimane fedele a se stessa, con l'unica eccezione di Frank, vivendo la sua gioventù come madre e medico in America tentando di dimenticare Jamie. È inutile dire che nessuno dei due riesce a farlo, lui nel passato e lei nel presente, così divisi ma sempre uniti nello spirito.
Dopo la bellissima reununion tra i due protagonisti e qualche incontro tra Clare e vari conoscenti, il romanzo inizia un po' a declinare: appena lei arriva e si sistema ne succedono di ogni. Credo che molte cose siano davvero esagerate, sempre avventurose, ma troppo enfatizzate. Questo è l'unica "problematica" che ho riscontrato: ogni volta che Jamie affrontava un qualche problema mi partiva nella mente la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi per accompagnare le sue gesta eroiche e folli.
Assegno quattro stelline al romanzo in attesa di proseguire con il romanzo successivo.
Lya

3 commenti:

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