Titolo: La lunga vita di Marianna Ucria
Autore: Dacia Maraini
Pagine: 264
Prezzo: 11 euro
Editore:Rizzoli
Trama
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: "Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione". Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l'alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione.
Conoscevo vagamente la storia di "La lunga vita di
Marianna Ucrìa" grazie al film che mi è capitato di vedere qualche anno fa
e che mi impressionò molto soprattutto per quanto riguarda la tematica della
morte. Di quel film ricordo vividamente la scena girata nella cripta dei
Cappuccini a Palermo che mi rimase davvero molto impressa. Un paio d'anni fa,
capitando al libraccio di Torino, ho trovato il romanzo e ho scoperto che è
stato scritto da Dacia Maraini: il prestito deciso di acquistarlo e finalmente
l'ho letto.
La protagonista del romanzo è Marianna, una ragazza
sordomuta che vive in provincia di Palermo durante 700. Di famiglia agiata,
viene data in sposa giovanissima a uno dei suoi zii e da quel momento inizia a
raccontare la storia della sua stirpe ma non attraverso le voci o la parola ma
attraverso l'osservazione e le sensazioni che prova.
Mi sono resa conto che questo è il secondo libro ambientato
in Sicilia che leggo nell’ultimo periodo: il mese scorso ho letto “Il
Gattopardo” e ora la storia di Marianna Ucria. Ho inserito entrambi i romanzi
nella “sfida del comodino” senza rendermi conto del punto in comune:
l’ambientazione siciliana aristocratica che, seppur con un secolo di
differenza, cambia davvero poco. Gli aristocratici siciliani vengono dipinti
come pigri, poco attivi e scarsamente interessati alla politica dell’Italia
limitandosi ad appoggiare il regnante di turno. Mi sono resa conto di questa
similitudine solo a fine lettura!
Dedicandomi alle considerazioni del libro di oggi, parto dicendo
che mi è piaciuto ma con riserva; la storia narrata è interessante e abbastanza
varia, la protagonista è una donna sveglia anche se costretta a seguire le
convenzioni dell’epoca tra un matrimonio combinato con suo zio, tanti figli da
crescere ed educare e un’esistenza vuota e silenziosa allietata solo dalle
letture. Questi punti positivi vengono un po’ messi in ombra dalle brusche
interruzioni temporali che ci sono tra i diversi capitoli: nei primi Marianna è
bambina e tentano di “curarla”, alcuni dopo è dodicenne e sposata subito con
diversi figli, in quelli successivi i bambini sono già diventati adolescenti e
vanno velocemente via di casa. Insomma, non c’è una scansione temporale
uniforme e fluida anzi, ci sono salti di diversi anni tra un capitolo e l’altro
che vanno a spezzettare la storia. Ciò, oltre che a disorientarmi un po’,
soprattutto quando i membri della famiglia iniziano ad aumentare con figli e
nipoti vari, ha reso la lettura meno armoniosa costringendomi a pormi molte
domande poiché le cose sono taciute sono davvero molte. Solo nell’ultima parte
c’è un’evoluzione della storia più chiara perché Marianna è sola e quindi non è
difficile seguire i suoi passi. Questi salti temporali hanno penalizzato
moltissimo il romanzo ai miei occhi e infatti, per questo frangente, ho
preferito il film.
Come ho già detto la storia è bella e violenta,
l’ambientazione è interessante e storicamente accurata e ci sono molte
tematiche interessanti: la situazione della donna, la famiglia, il matrimonio
senza amore, la passione e molte tematiche care all’illuminismo con la presenza
degli scritti del filosofo Hume nominato diverse volte da Marianna.
Insomma, la storia mi ha colpita moltissimo, soprattutto le
rivelazioni finali, così come mi ha colpito la protagonista con i suoi pensieri
e le sue azioni e quindi ho deciso di assegnare tre stelline. Se la scansione
temporale fosse meglio organizzata sarebbero anche quattro stelle.
P.S. Vi consiglio caldamente di vedere il film perché io lo
trovo molto bello!
Lya