13 gennaio 2016

RECENSIONE: Il ritorno di Catone di Matilde Asensi

Buona lettura!

Titolo:Il ritorno di Catone
Autore: Matilde Asensi
Pagine: 350 ca
Prezzo: 20 euro
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 15 ottobre 2015

Trama


Dopo quattordici anni dalla conclusione de L’ultimo Catone, Ottavia Salina è di nuovo coinvolta in una missione misteriosa, una ricerca nelle pieghe più oscure del Cristianesimo. Smesso l’abito da suora e chiuso ogni rapporto con il Vaticano, suo massimo committente nella decifrazione di antiche scritture, oggi Ottavia è una brillante ricercatrice di Paleografia all’Università di Toronto innamorata del marito, l’archeologo Farag Boswell. Tuttavia è molto difficile essere al sicuro quando si è custodi di un passato eccezionale. Una coppia di multimilionari appassionata di antichità e reliquie, infatti, individuato il talento di Ottavia e Farag, li coinvolge nella ricerca degli ossari contenenti i resti di Gesù e della sua famiglia. Un’indagine che vede protagonista anche l’ormai dimenticato ultimo Catone, che qui ritorna dopo una lunga ed enigmatica assenza. Insieme a lui e ad Abby, l’elegante erede dei ricchi mecenati, Ottavia e Farag entreranno così in una spirale di avventure. Tra Mongolia, Turchia, Italia e Israele, affronteranno inseguimenti, agguati e rivelazioni che sembrano giocare con il loro destino come una maledizione lanciata dall’abisso dei secoli. Viaggio nei misteri del Cristianesimo, giallo teologico, ecco l’appassionante seguito, atteso ormai da anni, de L’ultimo Catone: un’opera di raffinata ricerca storica e inarrestabile fantasia che Matilde Asensi finalmente consegna ai suoi lettori.


Questa è una delle poche recensioni che negli ultimi tempi mi capita di scrivere a caldo: ho finto di leggere il libro cinque minuti fa ed eccomi qui a dirvi la mia opinione su questo libro.
Vi anticipo giò che sono di parte perché c'è un posto speciale nel mio cuore riservato al primo libro dell'autrice, "L'ultimo Catone", che ho letto durante le scuole superiori e che ho riletto varie volte nel corso di questi anni. I personaggi, la trama mi hanno completamente coinvolta e travolta lasciandomi davvero un bellissimo ricordo legato a questo libro.
Per coloro che non hanno letto "l'ultimo Catone" vi raccomando caldamente di farlo e vi dico di fermarvi qui nella lettura della recensione perché è impossibile evitare alcuni spoiler.

Quattordici anni dopo aver superato le prove relative alla Divina commedia dantesca ed essere arrivati al Paradiso terrestre, Farag e Ottavia sono una coppia sopsata e molto celebre in ambito archeologico e paleografico. Vivono felicemente in Canada e lavorano persso una prestigiosa università di Toronto. Dopo anni di tranquillità, però, vengono coinvolti in una folle ricerca da una facoltosa famiglia che chiede ai due studiosi di trovare gli ossari di Gesù e della sua famiglia. La notizia dell'esistenza di questi ossari genera non poche difficoltà alla cristianissima Ottavia che però, trascinata da Farag e da Kaspar, intraprende la ricerca.

Come ho detto nell'introduzione io sono di parte per quanto riguarda questa (inaspettata) serie: amo il primo romanzo e quindi non potete immaginare la mia euforia quando ho saputo della pubblicazione di questo grande "ritorno". L'euforia, però, è stata quasi subito sostituita da incertezza e cautela: non volevo rovinarmi il ricordo de "l'ultimo Catone" leggendo un secondo libro mediocre e ripetitivo. Devo ammettere che qualcosa da ridire su questo ritorno la ho, però fondamentalmente il romanzo mi ha appassionata e mi ha coinvolta notevolmente. Inizio dalla parte positiva: ho ritrovato dei personaggi che amavo e di cui sapevo molto poco di ciò che era capitato loro (un po' come con HP), poi ho trovato una storia appassionante che mischia storia, religioni e archeologia e infine ho riscoperto il gusto delle "scoperte" e della ricerca. Insomma, il libro mi ha coinvolta notevolmente e mi ha fatto immensamente piacere ritrovare i miei "amici" all'interno di questa nuova avvenutra all'Indiana Jones. Come sempre lo stile della Asensi è piacevole e scorrevole, c'è una giusta dose di azione e descrizione che rende agevole la lettura a chiunque.
Come vi dicevo ho trovato un paio di punti negativi: prima di tutto Ottavia, in parecchi punti, mi è sembrata un personaggio falsato e forzato perché l'autrice ha calcato la mano su alcune caratteristiche del suo carattere, che già emergevano nel primo libro, ma non erano così preponderanti. La sua curiosità, la sua paura e la sua tendenza a essere iperprotettiva risultano troppo enfatizzate e a volte poco realistiche; insomma in alcuni momenti non era la Ottavia "giusta". La seconda cosa che ho trovato è la replica del percorso fatto nel primo libro: lì seguivano i libri di Dante, qui si trovano ad affrontare le beatitudini trasformate in prove da superare. Questa ripetizione, che avviene parecchi avanti nel libro, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca perché sembra davvero un forte parallelismo con "l'ultimo Catone". A parte questo ho apprezzato molto il libro e alla sua conclusione è stata dura dire di nuovo addio ai protagonisti. Ho deciso di assegnare quattro stelline al romanzo e, da lettrice masochista mi verrebbe di consigliare all'autrice di chiudere con questo secondo libro la saga dei Catoni per non cadere nel tranello di riproporre ancora una nuova avventura fotocopia, che irrimediabilmente mi precipiterei a leggere.

Lya

 

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. Anch'io sono di parte, in generale i romanzi della Asensi sono letture molto piacevoli e coinvolgenti. Personalmente ho molto apprezzato "L'origine perduta". Quest'ultimo lavoro ha il sapore di un deja vu, ma la cosa che m'è piaciuta meno è la caratterizzazione della protagonista: perchè dipingerla come un'antipatica, bacchettona e pussillanime? Da una che 'lascia l'abito monacale' (non in senso letterale, però) e che scopre i piaceri mondani mi sarei aspettato più apertura mentale, soprattutto nei riguardi della nipote. Non male nella descrizione la parte del funerale della madre, anche se forse un pò decontestualizzata rispetto all'asse portante della trama. Riguardo alle prove finali, bè, era difficile non metterle, altrimenti si sarebbe perso molto dello spirito avventuroso del libro. Molti riferimenti al 'L'ultimo Catone' qua e là fanno in modo che si perdano molti dettagli se non si è letto il romanzo precedente, quindi immagino che per i nuovi lettori non sia questo il lavoro della Asensi da cui partire per affezionarsivisi. Da uno a dieci, complessivamente, potrei dare un sei/sei e mezzo, ma di più onestamente mi sembrerebbe esageratamente generoso. Aspettiamo il prossimo romanzo...

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