Titolo: Io sono Heathcliff
Autore: Desy Giuffré
Autore: Desy Giuffré
Pagine: 300 circa
Prezzo: 9,90 euro
Editore: Fazi
Data di pubblicazione: marzo 2012
Trama
Elena Ray è una ragazza ricca e viziata, la sua apparente superficialità
nasconde però le tipiche sofferenze adolescenziali. Damian Ludeschi è
un affascinante ladro di strada, amante del pericolo e romantico
sognatore, incapace di accettare l’abbandono del padre e di assecondare i
voleri di uno zio violento e avido di potere. Le loro vite sembrano non
avere nulla in comune, se non fosse per un’antica maledizione che lega
entrambi alla vecchia tenuta conosciuta con il nome di Wuthering
Heights, e ai loro storici proprietari: Catherine Earnshaw e il suo
amato Heathcliff. Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli nel classico
senza tempo Cime tempestose, che ha fatto palpitare tanti cuori, e ora
li ritroviamo come spiriti disposti a tutto, anche ad appropriarsi delle
vite dei due giovani protagonisti pur di avere una seconda possibilità
di vivere il loro sfortunato e triste amore. Non sarà il destino a
decidere per loro, ma il segreto custodito nell’epitaffio di una tomba,
che dà vita al sequel fantasy di una delle storie più amate della
letteratura inglese: «Le rocce ne saranno custodi. La brughiera
prigione. Finché una Figlia di Sangue non giungerà per ridare il sale
alle loro ossa. E la terra non griderà più i loro nomi».
Recensione
“Io
sono Heathcliff” è il primo romanzo della giovanissima Desy Giuffrè. Ho deciso
di leggere questo romanzo dietro suggerimento di Lya, la quale, come ben sa,
sono un’amante delle storie d’amore=)
Prima
di iniziare con le mie considerazioni sul romanzo mi sembra però doveroso
sottolineare che non parlerò specificatamente del rapporto tra questo romanzo e
il più famoso “Cime tempestose” di Emily Brontë dal quale, come avrete capito,
è ispirato. Questo perché non ho mai letto il famoso romanzo e quindi mi
asterrò dal rapportare le sue opere.
Il
romanzo narra la storia tra due ragazzi che non potrebbero essere più diversi
tra loro: lei è Elena Ray, una ragazza ricca, viziata, che vive in una bella
casa, coi genitori troppo presi dal loro lavoro e una tata che le fa da
vice-mamma. Lui invece è l’esatto opposto: Damian Ludeschi, povero, costretto a
fare il ladro per saldare un debito
contratto dal padre, il quale ha ben pensati di scappare per sfuggire ai
debitori, lasciando che essi si rivalessero proprio sul figlio. Egli sarà
dunque costretto a chiedere aiuto all’odiato zio Alex, il quale però acconsente
a saldare il debito solo se in cambio Damian farà per lui lo spacciatore.
Nonostante le insistenze dello zio e di Laura, un’affascinante ragazza
innamorata di Damian e amante di Alex, il ragazzo desiste.
Il
primo incontro, che io definisco a 4, avviene durante una rapina: infatti i 2
protagonisti, assieme ai loro migliori amici, si incontrano in occasione di uno
scippo: il ladro è un amico di Damian, Matteo, un ricco ragazzo dell’alta
borghesia che, una volta abbandonata la famiglia in cerca di libertà, si dedica
ai piccoli furti; la vittima è invece Stella, migliore amica di Elena, e anch’essa
ricca e viziata. La scena è molto particolare perché mentre Matteo e Stella si
contendono la borsa, i 2 protagonisti, anziché aiutare i rispettivi amici, si
bloccano, guardandosi negli occhi. Ma non dipende da loro: dietro questa
apparente stupidità si cela un qualcosa di sovrannaturale, che ha fatto sì che
tra i ragazzi scattasse quel qualcosa che non li avrebbe mai più separati.
Dopo
questo primo incontro accade però qualcosa che cambierà per sempre le loro
vite. Elena partirà per un breve soggiorno in Inghilterra, presso una tenuta
acquistata dal padre, Wuthering Heights, il quale ha in mente di riportarla al
lustro originario per poi venderla. Ma sin da subito Elena percepisce che il
quella casa malmessa e cadente si cela un segreto grande che ha a che fare con
2 figure che hanno vissuto in quei luoghi: Catherine ed Heathcliff. Si
presentano come spiriti, dapprima solo Cathy, poi anche Heathcliffe.
Inizialmente turbando i sogni della giovane, ma ben presto dimostreranno di
poter fare molto di più in qualità di spiriti, in nome di un’antica maledizione
che ha colpito i 2 amanti.
Vorrei
parlare di alcune note dolenti che ho trovato nel romanzo. Inizialmente pensavo
che nel romanzo non esistesse il romanzo “Cime tempestose”, o meglio non fosse
conosciuto, poiché anche io, pur non avendolo mai letto, nel leggere questi 2
nomi e sapendomi in una tenuta denominata “Wuthering
Heights” avrei immediatamente fatto un collegamento tra le due cose, invece
Elena No. Al contrario il romanzo non è solo conosciuto, ma se ne discute anche
durante una lezione in classe dove la professoressa le fa la domanda e sono
rimasta un po’ perplessa nel constatare la totale mancanza di perspicacia di
Elena nel collegare le due cose (pag. 104-105):
“«Ho chiesto
semplicemente il titolo dell’opera più famosa di Emily Bronte (…)»
Elena restò
immobile e in silenzio, e quella reazione passiva suscitò una nuova ondatadi
risa nell’aula.(…)
«Stella. Tu sai
rispondere alla domanda che ho fatto alla tua amica?»
Stella si alzò
in piedi e con sommo stupore di tutti, per la prima volta nella sua carriera
scolastica, rispose con sicurezza alla domanda:
«Wuthering
Heights… Cime tempestose. Un romanzo che suscitò molte critiche nel mondo letterario
del tempo, il quale lo giudicò non in sé, ma in quanto opera scritta da una
donna».
Wuthering
Heights. Elena non poté fare a meno di lasciar correre i propri pensieri alla
sua Wuthering Heights”.
E
mi dispiace dirlo ma non è stata l’unica scena che mi ha lasciata perplessa. Al
di là di tutti gli incontri tra i protagonisti che sono molto forzati,
soprattutto calcolando che ci troviamo in una grande città quale è Roma (io che
abito in un paese di 18.000 abitanti talvolta non vedo alcune amiche per mesi,
nonostante sia un paese piccolo, figuriamoci se abitassimo in una città con
oltre 2 milioni di abitanti), basta scorrere qualche pagina per trovare
situazioni, a mio avviso, improbabili. In primis i 2 protagonisti che escono di
casa prima delle 6 del mattino, per sfuggire all’occhio vigile della tata, e
subito si dirigono a fare shopping (perché nel libro non ci sono frasi che
facciano intuire lo scorrere del tempo!): quale negozio sta aperto alle 6 del
mattino?
Oppure
Damian deve scappare dallo zio che gli sta dando la caccia e lui che fa?? Va in
giro con Elena a prendere gelati e aperitivi nelle zone centrali di Roma! E poi
si stupisce se vengono scoperti. Capisco che Roma è una grande città, ma se
riuscite a trovarvi tu ed Elena, come pensi non riesca a scoprirti un
malavitoso che ha una spia dietro ogni angolo??
Passiamo
al linguaggio. Ho trovato la scrittura abbastanza scorrevole e chiara in buona
parte del romanzo, anche se qua e la ho trovato alcune imprecisioni e alcuni
periodi troppo articolati, che facevano perdere un po’ il senso.
In
conclusione: avevo molte aspettative per questo romanzo. La storia è molto
originale: la presenza dei due spiriti di Heathcliffe e Catherine, la loro
influenza e nei confronti dei ragazzi, un antica maledizione che aleggia su di
loro e sul loro amore. Ma non mi è piaciuto il modo in cui la storia è stata
svilluppata: troppe cose lasciate al caso, incontri forzati, soprattutto nel
finale, un epilogo fin troppo sdolcinato anche per me, che sono sempre stata
favorevole alle storie d’amore.
Mi
dispiace tantissimo dare solo 2 stelle e mezzo, ma sono fiduciosa che questa
dipenda esclusivamente dal fatto che Desy Giuffrè è un’esordiente. Ha delle
ottime basi questo romanzo, ma talvolta l’inesperienza può giocare molto contro
(e io ne so qualcosa). Comunque non vedo l’ora di leggere qualcosa di nuovo di
questa giovanissima autrice che sono sicura può dare tanto=)
Isy
Io ho letto ed amato cime tempestose e credo che eguagliare un così stupendo romanzo sia davvero molto difficile.
RispondiEliminaNon è la prima recensione che leggo non molto positiva. Bisogna, credo, prendere la lettura per quello che è, credo, una lettura spensierata, senza soffermarsi troppo sul precedente romanzo d'origine. I finale forzati in effetti non sono belli.
Direi che Isy è stata magnanima nella sua recensione.....io appena finita l'ultima riga mi sono chiesta come fosse possibile che una casa editrice avesse accettato di pubblicare una storia così inconsistente a prescindere dai riferimenti più o meno espliciti a Cime tempestose.
RispondiEliminaDirei che Isy è stata magnanima nella sua recensione.....io appena finita l'ultima riga mi sono chiesta come fosse possibile che una casa editrice avesse accettato di pubblicare una storia così inconsistente a prescindere dai riferimenti più o meno espliciti a Cime tempestose.
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