buon sabato a tutti!
ecco una nuova recensione di un libro davvero molto particolare che mi ha tenuta incollata alle suepagine dall'inizio alla fine. Buona lettura!
Titolo originale: The age of miracles
Autore:
Karen Thompson
Walker
Pagine:
250
Prezzo:
18,50€
Editore:
Mondadori
Data
di pubblicazione: 28
agosto 2012
Trama
“Il 6 ottobre, gli esperti comunicarono ufficialmente la
notizia. Dissero che c’era stato un certo cambiamento, un rallentamento. Da
quel momento lo abbiamo chiamato proprio così: il rallentamento.”
Julia ha dodici anni quando la terra inizia a rallentare la
sua rotazione, prima di sei minuti, poi dodici, poi ventiquattro, fino a quando
il giorno si allunga oltre le cinquanta ore, la gravità si indebolisce, gli
uccelli smettono di volare, gli astronauti si allontanano dalla terra, compare
una nuova malattia chiamata “sindrome da rallentamento”... La terra
inizia a cambiare e Julia con lei. E mentre il mondo impaurito si divide tra
coloro che continuano a seguire le ventiquattro ore e quelli che si regolano
con la luce del sole, Julia cerca di trovare il proprio posto nonostante tutto:
nonostante la migliore amica che decide di non vederla più, nonostante le crepe
nel matrimonio dei suoi genitori e le paranoie del nonno stravagante, e poi
ancora la solitudine, l’adolescenza con tutti i suoi turbamenti, quell’ “età
dei miracoli” piena di paura ed eccitazione, e un ragazzo di cui innamorarsi
davvero... Intanto il rallentamento, inesorabile, continua.
Mia recensione
Appena ho letto la trama di questo volume e ho appreso che
era un distopico autoconclusivo, e quindi niente attese di anni per poter
sapere cosa succede di brutto ai protagonisti, ho deciso che DOVEVA essere mio!
La cover è assolutamente fantastica, semplice ma perfettamente in linea con la
trama, insomma sembrava il libro per me!
La protagonista è una bambina di 11 anni, Jenny, una
ragazzina timida e solitaria, che ci descrive con occhi semplici ma
incredibilmente penetranti ciò che di punto in bianco accade al nostro pianeta.
In un normale sabato la Terra inizia a girare più lentamente sul suo asse,
pochi avvertono il cambiamento, ma gli scienziati in alcuni giorni si accorgono
che qualcosa non va: sta iniziando il rallentamento. Se nei primi momenti la
situazione non è gravissima, nonostante il panico dilagante, con il passare del
tempo la cosa diventa più seria perchè il rallentamento, che porta le giornate
ad essere lunghe prima 25 ore poi 34 poi 60, porta una serie di cambiamenti
catastrofici per la fauna, la flora e per l'uomo. Gli uccelli perdono
l'orientamento ed iniziano a morire, le piante non sopportano le ore prolungate
di luce(con aumento di temperatura) o di buio(diminuzione della temperatura),
molti uomini iniziano ad avvertire forti malori che porteranno alla nascita di
una nuova malattia: la sindrome. La situazione precipita in maniera graduale e
nessuno sa cosa fare, ma tutti cercano di condurre una vita più normale
possibile...l'uomo non si arrende.
Le cose cambiano, ma non tutto deve cambiare.
Questa frase, secondo me, riassume il filo rosso di tutto il
romanzo perchè gli uomini nonostante la nuova situazione così imprevedibile e
irreversibile, continuano a vivere le loro vite cercando di mantenere
un'apparente normalità e cercando un nuovo equilibrio. Ciò è evidentemente
narrato da Jenny, che continua a crescere e vive la sua vita di adolescente con
i primi amori, i problemi legati alle amicizie e alla famiglia. La stessa cosa
accade ai genitori e ai vicini di casa, ognuno con un modo diverso di
affrontare quello che sa accadendo. Ma l'uomo, nonostante sia una creatura adattabile,
ha i suoi limiti e il finale aperto del romanzo lascia moltissimo
all'immaginazione del lettore....
Adesso passo a spiegarvi il perchè del mio voto finale
medio, nonostante il libro mi abbia colpito profondamente e in maniera
positiva.
Prima di tutto, sia per i film che per i libri, preferisco
storie post apocalittiche cioè quando tutto, che possono essere malattie,
problemi al pianeta, guerre atomiche o altro, è già successo, questo perchè
sono facilmente impressionabile da queste storie catastrofiche che mi
trasmettono tanta tensione. Questo accade in particolar modo se, le storie
narrate, sono "realistiche" nel senso che potrebbero accadere, e
quindi su di me hanno un effetto devastante, peggio degli horror, insomma mi
lasciano addosso un fortissimo senso d'inquietudine. Le catastrofi mondiali mi
innervosiscono parecchio...21 dicembre 2012 docet(non che ci creda, ma non si
sa mai!) XD
A parte la mia inquietudine, devo dire di aver trovato la seconda
parte del libro più lenta e ripetitiva: il pianeta intero aspetta non si sa
bene cosa, ci sono parecchie ripetizioni e, se mentre all'inizio le frasi
sibilline del calibro di: "Ma tutto era all'inizio", " Ma noi
non sapevamo ancora quello che sarebbe successo poi" e roba simile che mi
mettevano ansia, arrivate ad un certo punto irritano, perché su 100 pagine e
rotti tutte queste frasi, che ti spingevano ad andare velocemente avanti nella
lettura, rimangono lì, insolute e quasi prive di significato...ne trovate almeno
un paio in ogni capitolo. Tutto questo sicuramente serve a mantenere alto il
pathos e a destare l'attenzione del lettore che, come i personaggi, attende
maggiori informazioni, ma personalmente alla lunga, questi vezzi narrativi
senza un reale riscontro, seccano.
Per questi motivi ho deciso di assegnare tre stelline e
mezzo al romanzo nonostante mi sia piaciuto davvero parecchio.
Lya
Lo sto leggendo proprio ora!
RispondiEliminaTrovo lo stile un tantino irritante (proprio come dici tu)... eppure comunque non riesco a smettere di leggerlo!
ti farò sapere quando lo finisco :)
Mmm... non è il mio genere, il catastrofico... Comunque penso che le ripetizioni siano state messe lì apposta per innervosire, oppure è stato un puro caso :)
RispondiEliminaCiao ti va di unirmi al mio blog? Per quanto riguarda questo libro lo avevo già adocchiato... potrebbe interessarmi!
RispondiEliminaIl genere catastrofico è uno dei miei preferiti, ma questo titolo ancora manca alla mia collezione: devo decidermi ad aggiungerlo :)
RispondiEliminaLo sto leggendo ora. National Geographic dovrebbe citare l'autrice in tribunale per plagio. Perche' nel 2010 Nat Geo tv produce una serie intitolata Aftermath. In uno di questi episodi si ipotizza che si fermi la rotazione della Terra intorno al proprio asse. E tutto quello di cui parla tale documentario (lo trovate anche su you tube) viene fedelmente riportato nel romanzo. Coincidenza? Non credo. Si tratta di un bel lavoro di copiato.
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