Pagine: 181 pagine
Prezzo: 14,9€
Editore: Newton&Compton
Trama:
Il signor Montague vive da solo in una grande casa piena di oggetti bizzarri e soprammobili di ogni sorta. Il piccolo Edgar attraversa spesso l'oscuro bosco che separa la sua casa da quella dello zio per andarlo a trovare, e rimane ogni volta incantato dalle terrificanti storie che il vecchio gli racconta. Ne conosce proprio tante, in effetti, una più spaventosa dell'altra, e tutte sembrano tornargli in mente quando vede o tocca uno degli stravaganti ninnoli che arredano la sua casa. Ma Edgar sente che quelle storie non possono essere solo frutto della fantasia e si domanda se non nascondano una verità più sinistra e inquietante. Chi è davvero lo zio Montague? E chi sono quegli strani bambini che cercano di entrare nella sua grande casa?
Chris Prestley è un noto autore
per ragazzi. “Le terrificanti storie di Zio Montague” è il primo romanzo di una
saga, conosciuta con il nome inglese di "Tales of Terror", ma che in realtà non è collegata agli altri romanzi se non nella
struttura: una figura misteriosa che racconta favole terrificanti ad ignari
bambini. (I due romanzi successivi sono: "Le terrificanti storie del Vascello Nero" e "Storie da leggere con la luce accesa", e in Inghilterra è uscito lo scorso anno anche un quarto volume, inedito in Italia).
Ma passiamo allo specifico di
questo romanzo. Il libro si apre con il giovane Edgar (nome quanto mai
emblematico) che, dopo aver attraversato lo spaventoso bosco nel cui intrigo
percepiva la presenza di bambini (che è sicuro siano i bambini del villaggio che
non accettano la sua compagnia), giunge finalmente a casa del tanto amato,
quanto temuto Zio Montague. E si, temuto! Perché nonostante gli voglia bene,
questo Zio ha qualcosa di strano e terrificante, proprio come la casa in cui
abita: buia, fredda, abitata, oltre che dallo zio, solo da un domestico: Franz,
di cui però Edgar conosce solo il nome, non avendolo mai visto! Il romanzo
riprende la struttura stilistica tipica di imponenti opere della letteratura
del passato come il “Decameron” di Boccaccio e “Le mille e una notte” : infatti
il libro presenta una cornice, rappresentata dai dialoghi tra il giovane Edgar
e lo zio, e le singole favole narrate dal misterioso Zio Montague. Ogni favole
non nasce però dal nulla, bensì da tanti singoli oggetti che Edgar non può fare
a meno di notare. Si tratta di oggetti strani, misteriosi, talvolta rotti,
talvolta mostruosi e talvolta raccapriccianti. Per ogni oggetto Zio Montague
inventa una storia, che calza perfettamente con la reliquia in questione. Talvolta
è talmente tanto perfetta l’unione tra le 2 cose da far pensare al giovane che
le favole non siano del tutto inventate…ed anche il lettore a un certo punto lo
penserà!Trait d’union delle favole è che ognuna di essa ha per protagonista ragazzini all’incirca dell’età di Edgar: coincidenze?
Le storie, come promette il titolo, sono davvero terrificanti, alcune più alcune meno: certo è che un brivido sulla schiena me lo hanno provocato tutte.
Parlando dello stile di scrittura ho trovato il linguaggio poco ricercato ed elaborato, a favore di una scrittura semplice, priva di escamotage stilistici e particolari, e di facile comprensione. Ciò rende il romanzo adatto anche a un pubblico giovane o che comunque si sta avvicinando al piacere della lettura (non intendo un bambino che inizia a leggere; ma piuttosto un ragazzo che vorrebbe iniziare a leggere qualcosa di non troppo pesante). Però la scrittura scorrevole e semplice a me non è dispiaciuta, perché anche i lettori più assidui ogni tanto hanno bisogno di letture leggere e non troppo impegnative. Con questo ovviamente non voglio sminuire la scrittura del romanzo, che anzi trovo congeniale al tipo di racconto e al pubblico a cui esso è destinato.
Un piccolo elogio al romanzo: le figure all’interno, tratte dalle singole favole, e le immagini all’inizio di ogni favola rendono questo romanzo una vera chicca da tenere in libreria=)anche la scelta editoriale con le pagine bordate di nero rende questo libro, lasciatemelo dire, un piccolo capolavoro. Io personalmente mi sono pentita di averlo acquistato in eBook perché questo è uno di quei libri che adoro collezionare e che perciò acquisterei al di là del contenuto, ma solo per la copertina (il fatto che anche il contenuto merita rende ancora più piacevole l’acquisto)^^
Le favole sono in totale otto. Tra tutte l’ultima è sicuramente la più attesa ma anche, per me, la meno convincente, perché rispetto alle altre non mi ha particolarmente colpita. Dato il titolo, “Zio Montague”, mi aspettavo una storia all’altezza del romanzo, invece l’ho trovata poco in linea con il livello sino ad allora avuto.
A presto
Isy
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