Buon pomeriggio e buona lettura!
Autore: Nuria Esponella
Pagine: 416
Prezzo: 9,90 euro
Editore: Tre60
Genere: thriller storico
Data di uscita: 4 aprile 2013
Trama
Catalogna, 1161. Una nuova
cattedrale, un’opera destinata a suscitare meraviglia e timor di Dio nei
pellegrini per i secoli a venire. È questo il sogno di padre Berenguer,
il potente abate del monastero di Sant Pere de Rodes. Un sogno che, in
vista del prossimo Giubileo, può finalmente realizzarsi: grazie
all’intervento di un generoso benefattore, infatti, l’incarico viene
affidato al maestro Peire, lo scultore più rinomato d’Europa. Il giovane
Blai, un orfano cresciuto tra le mura del monastero, non sa nulla delle
ambizioni dell’abate, eppure rimane subito affascinato dai lavori di
restauro. E in lui nasce il desiderio di emulare il grande artista, di
mettersi alla prova, scoprendo così un talento innato, tanto da riuscire
a conquistarsi la fiducia e la stima di Peire. Ma tutto cambia quando
un evento funesto rompe la quiete di quel luogo sacro: approfittando
della confusione creata dai lavori, qualcuno s’intrufola nella cripta
della cattedrale e ruba le reliquie di san Pietro. Un atto vile e
blasfemo, che mette a repentaglio l’intera comunità benedettina e i
delicati rapporti con l’autorità papale. Perché quelle reliquie
custodiscono un segreto dirompente, un segreto di cui solo l’abate è a
conoscenza. E gli unici che possono ritrovarle senza destare sospetti
sono Blai e Sebastià, un cavaliere crociato su cui grava un passato
oscuro e che, alcuni anni prima, ha preso i voti per espiare le sue
colpe. La loro missione sarà irta di ostacoli: tra lotte di potere,
intrighi e tradimenti, dovranno salvare uno tra i simboli più venerati
della Cristianità e, soprattutto, le ragioni stesse dell’esistenza della
Chiesa di Cristo…
Mia recensione
Ho studiato con passione diverse epoche storiche, ma quella
che mi ha affascinato maggiormente è sicuramente il periodo medievale che mi ha
appassionato totalmente. Tra i romanzi storici, quelli che mi fanno brillare
gli occhi, sono decisamente quelli ambientati in questo periodo, possibilmente
con una protagonista femminile, anche se è più facile trovarne con personaggi
per lo più maschili, quindi "Il mistero della cattedrale" si
avvicinava moltissimo ai miei desideri, che però non sono stati completamente
soddisfatti.
Il romanzo, ambientato un uno splendido monastero spagnolo
nell'anno mille, racconta le storie concatenate dell'abate del monastero in lotta con due nobili della
zona per il controllo delle reliquie e di alcuni benefici, di Blai e Candia,
due giovani di diversa estrazione sociale invaghiti l'uno dell'altra e la
storia di Sebastià, ex guerriero che lavora presso l'ostello del monastero. Tra
intrighi, lotte segrete e pericolose fughe, il romanzo dipinge un'epoca di
forti contraddizioni sociali e morali.
Inizio dicendo che il libro non mi ha convinta completamente
a partire proprio dal titolo che trovo troppo scontato e dozzinale insieme al
sottotitolo "il segreto della reliquia maledetta". Se facciamo un
salto in libreria ci sono un sacco di libri con le solite parole chiave
"cattedrale", "mistero", "segreto",
"reliquia", "maledetta"
usate con ordine diverso e quindi, a primo impatto, il libro non mi ha
fatto una buona impressione, tutto ciò anche grazie alla cover che non ha nulla
di particolare.
A parte le mie solite osservazioni sull'estetica del libro,
che personalmente trovo importate, devo dire che il romanzo non presenta nulla
di particolarmente originale o diverso dal solito.
Punto assolutamente positivo è l'ambientazione e le
descrizioni della vita dell'epoca che mi sono
sembrate efficaci e piuttosto
realistiche; il monastero di Sant Pere de Rodes lo avevo immaginato davvero
come quello reale. Nonostante queste belle descrizioni, le 3 storie concatenate
che vengono raccontate, pur avendo quel tocco di mistero e avventura, non mi
hanno appassionato. La prima parte è lenta e molto descrittiva in quanto viene
raccontato quello che accade in quei luoghi in quel particolare periodo,
insomma una vera e propria contestualizzazione che apre le storie. Più o meno a
metà libro le cose iniziano a prendere una piega interessante ma le ho trovate
spezzettate e diluite perché ci sono davvero troppi punti di vista che non
fanno collimare perfettamente il racconto.
Oltre questo, i protagonisti, che sono potenzialmente
interessanti, vengono sviluppati in modo superficiale senza dare particolare
importanza all'introspezione che, in un romanzo ambientato nel 1100, è
importante; l'unico personaggio che ho sentito come più "vero" è
Sebastià che racconta il suo difficile passato e sottolinea il suo desiderio di
cambiamento.
Ho trovato piacevoli le storie d'amore presenti e, proprio
queste insolitamente, destavano la mia curiosità che si andava perdendo tra
politica e geografia spagnola dell'epoca.
Durante la lettura ho notato alcune similitudini con il
famoso libro di Ken Follet, che io ho amato alla pazzia, "I pilastri della terra" da cui
riprende, in misura ridotta, dei temi: la costruzione della cattedrale(che qui
non è così importante come nel libro di Follet ma c'è), la presenza di un
ragazzo semplice ma dotato e con i capelli rossi, le ingiustizie e le barbarie
dell'epoca. Insomma ho avuto l'impressione che ci fosse qualche traccia, non
così tanto evidente, che mi faceva ripensare ai Pilastri della terra che ho
letto davvero diversi anni fa.
Fondamentalmente il romanzo è valido perché racconta quasi
con esattezza storica gli avvenimenti e la realtà dell'epoca, presenta
splendide descrizioni, una storia interessante ma diluita e dei personaggi con
del potenziale.
Assegno quindi tre stelline.
Lya
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