Titolo originale: Tales of Terror from the Black Ship
Autore: Chris Priestley
Autore: Chris Priestley
Pagine: 185
Prezzo: 14,90€
Editore: Newton&Compton
Trama
Ethan e Cathy vivono con il padre
all'Old Inn, una vecchia locanda arroccata su un'alta scogliera a picco sul
mare. Una sera una misteriosa malattia colpisce i due bambini, che cominciano a
urlare per il dolore. Il padre allora esce di casa per andare a cercare un
medico. Fuori imperversa una violenta bufera, il mare è in tempesta e la furia
del vento scuote le finestre e fa scricchiolare le pareti della locanda.
All'improvviso bussano alla porta. È il giovane marinaio Jonah Thackeray che
chiede ospitalità. In cambio si offre di raccontare ai bambini storie paurose
ed emozionanti, apprese nei suoi lunghi anni di navigazione. Ma c'è qualcosa di
molto strano in questo visitatore, e il piccolo Ethan comincia a essere un po'
inquieto, sia perché le storie sono davvero ferriti canti, sia perché malgrado
siano passate diver se ore il padre non fa ancora ritorno...
Recensione
“Le terrificanti storie del Vascello Nero”
è il secondo libro della saga “Tales of
Terror” di Chris Priestley, dedicata a racconti dell’orrore. La saga è
composta dai seguenti volumi: “Le
terrificanti storie di Zio Montague” (titolo originale “Uncle Montague's
Tales of Terror” QUI la mia recensione), “Le
terrificanti storie del Vascello Nero” (titolo originale “Tales of
Terror from the Black Ship”), “Storie
da leggere con la luce accesa” (titolo originale: “Tales of Terror from
the Tunnell's Mouth” NB a differenza dei primi 2 volumi, in
questo caso la Newton&Compton non solo non ha mantenuto la copertina
originale ma ha anche stravolto il nome, facendo perdere quell’idea di
continuità dei romanzi. Io per prima ho
scoperto per caso che si trattava di una stessa serie di romanzi) e il
quarto, per ora inedito in Italia, “The Teacher's Tales of Terror” (sono
curiosa di scoprire come il titolo verrà tradotto in Italiano).
Come per il primo volume, anche per questo romanzo viene mantenuto lo
schema a cornice, di cui letteratura è ricca di esempi: si pensi al celebre “Decameron”
di Giovanni Boccaccio o “Le mille e una notte”. Mentre ne “Le terrificanti
storie di Zio Montague” la cornice vedeva protagonisti lo Zio Montague
narratore e il piccolo Edgar Uditore/spettatore, e le storie, diverse tra loro,
prendevano spunto dagli strani oggetti sparsi per la casa dello Zio; in questo
secondo volume i protagonisti della cornice sono Ethan e Cathy, 2 fratelli che,
a causa di una malattia contagiosa, sono costretti a restare chiusi all’interno
della locanda sulla scogliera gestita dal padre, l’ “Old Inn”. Un giorno,
mentre il padre scende in paese, una bufera si abbatte in tutta la sua ferocia.
Ethan, seppur titubante, su insistenza della sorella, decide di far entrare in
casa un uomo misterioso che è stato colto dalla bufera, Jonah Trakery. Gli
offrono da bere e in cambio lui li ripaga raccontando storie paurose di cui i
bambini sono amanti. Fil rouge delle storie è la vita in mare e i protagonisti
delle storie narrate sono marinai e pirati. I racconti sono 10 e sono: “Piroska”,
“Pece”, “Irezumi”, “Il ragazzino sulla barca” “La forza della natura”, “Fango”,
“La scimmia”, “Il demone intagliatore”, “Vascello Nero” e “Strazzalupo”.
Devo ammettere che ho iniziato questo libro riponendo in esso ottime
aspettative, dopo la piacevole scoperta in seguito alla lettura de “Le
terrificanti storie di Zio Montague”. Se le storie del primo libro mi avevano
davvero messo i brividi addosso, questi racconti mi hanno lasciato abbastanza
indifferente. Al di là della mia poca passione per racconti di marinai e
pirati, le storie erano davvero poco terrificanti. Anzi, più che del terrore
erano storie splatter, che mi provocavano un senso di disgusto più che di
paura: sangue, teste mozzate, lumache carnivoro. No! Non mi è piaciuto!
Lo stile di scrittura è accattivante, l’autore arricchisce le storie
con tantissime descrizioni ben fatte e non si dilunga mai in inutili
digressioni. Uno stile piacevole, scorrevole e mai noiosa. Peccato il tema per
me poco congeniale.
Ho visto moltissimi che hanno amato il romanzo per gli stessi motivi
per cui io invece non l’ho apprezzato.
In conclusione io ho dato 3 stelline e mezzo, perché seppur deludente
rispetto al precedente romanzo, rimane comunque un libro apprezzabile per la
scrittura e nel complesso (se amate pirati&C. non potete farvelo scappare).
Inoltre il finale mi ha davvero sorpresa (ed era da un po’ che non mi capitava
di essere colta così alla sprovvista!)
Isy
cercherò il primo per iniziare..mi piace il tipo di romanzo e anche la copertina è adorabile..poi magari prenderò questo:)grazie per la recensione
RispondiEliminainteressante recensione! non sapevo che facesse parte di una trilogia... a questo punto anche io mi procurerò il primo!
RispondiEliminaVi consiglio di leggerli:)io li ho letti entrambi in eBook, ma devo ammettere che l'edizione cartacea merita moltissimo, sia per l'apparato grafico interno e sia per la scelta dell'edizione: le pagine sono infatti bordate di nero e la copertina rigida è imbottita. Davvero bella! :)
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