02 marzo 2014

RECENSIONE: L'esatta melodia dell'aria di Richard Harvell

Buona domenica lettori!!
Titolo: L'esatta melodia dell'aria
Autore: Richard Harvell
Pagine: 416
Prezzo: euro 9,90
Editore: Nord

Trama
Svizzera, XVIII secolo. Per Moses, il mondo non è fatto di oggetti, di colori, di odori: è fatto di suoni. I suoni lo accompagnano lungo le strade del suo villaggio, nel Cantone di Uri. I suoni lo accarezzano durante le scorribande solitarie sulle montagne. I suoni lo circondano lassù, sul campanile della chiesa, dove lui vive con la madre che, notte e giorno, fa vibrare le campane più potenti mai realizzate. Ed è un suono – il rumore di un torrente impetuoso – che rischia di condurlo al silenzio eterno, quando il prete del villaggio cerca di annegarlo, per cancellare la prova vivente del suo peccato mortale. Invece Moses viene miracolosamente salvato e inizia una nuova vita, lontano dalla madre e dalle campane. Nella grandiosa abbazia di San Gallo, però, saranno sempre i suoni a guidarlo: prima verso il coro della chiesa, di cui entrerà a far parte, poi nella casa di una ragazzina fragile e sola, convinta che il canto puro di quel bambino sia l’unica cura per la madre malata e, infine, verso il destino di gloria riservato a coloro che possiedono una voce incorruttibile... Questa è la storia di un uomo nato per cogliere l’esatta melodia dell’aria e donarla al mondo. Una storia che mormora, grida, canta, parla. Una storia che chiede di essere ascoltata.
 
 
Voglio premettere che ho desiderato questo libro dalla sua pubblicazione nel novembre del 2011, l'ho comprato un anno dopo l'uscita e finalmente, dopo quasi due anni, mi sono decisa a leggerlo. Voglio fare questa premessa perché ho nutrito grandi aspettative per "L'esatta melodia dell'aria" che solo dal titolo è riuscito a farmi drizzare le orecchie e quindi, poiché non volevo essere delusa, ho rimandato la lettura. Lo so, sono contorta, ma avendo letto tanti romanzi stoici che non mi hanno appassionata per nulla, ora sono molto cauta quando ho aspettative elevate.

Il romanzo racconta la storia di Moses un bambino povero frutto di una relazione clandestina, ma poco nascosta, tra sua madre, una giovane sordomuta, e il prete del paesino. Prima della nascita di Moses, un ricco borghese della città ha voluto donare tre enormi campane con lo scopo di dominare tutta la vallata circostante con il suono proveniente dalla chiesa; solo che le campane risultano troppo rumorose e i paesani non si avvicinano neanche. Solo la madre di Moses, attirata dalle forti onde sonore riesce a viverci sotto e a suonarle, di qui comincia la storia del bambino creduto sordo come sua madre ma in realtà dotato di un forte e sviluppato senso dell'udito che guida i suoi passi dal piccolo paesello all'abbazia di San Gallo fino a Vienna...

Pu avendo aspettative davvero alte per questo romanzo sono stata solo parzialmente delusa perché la tragica e difficile vita di Moses mi ha davvero conquistata.
Ho trovato la storia molto bella e con descrizioni accurate ed efficaci soprattutto per quanto riguarda i suoni cosa, che riflettendo bene e leggendo con attenzione, è davvero molto difficile da fare perché di solito viene privilegiata la vista all'udito ma, in questo romanzo, proprio quest'ultimo è al centro di tutto. Infatti a particolarità del racconto è certamente legata all'importanza che i suoni, sin dalla più tenera età, hanno per Moses, personaggio di poche parole che usa questo senso, oltre che per imparare, anche per vivere. Il protagonista ha ben due doni, oltre ad avere un udito molto sviluppato che gli permette di comprendere, con la sua particolare sensibilità, le persone che lo circondano, è anche un bravissimo cantante con una voce angelica che diventa il suo pregio ma anche la sua maledizione. Moses, infatti, prima della pubertà diventa, non per sua volontà, un evirato in modo da poter preservare la sua splendida voce e, per sopperire alla sua mancanza di virilità, si concentra e vive attraverso non solo la musica ma anche i suoni che gli oggetti e le persone producono.
 In generale ho trovato la parte iniziale del libro più interessante e piacevole perché mi piace molto leggere  storie in cui viene narrata la formazione del personaggio in quanto riesco ad apprezzare e ad inquadrare meglio sia lui/lei, sia le azioni ch vengono compiute nel corso del romanzo.
All'inizio della recensione avete letto che sono stata parzialmente delusa e questo perché arrivati a 100 pagine dalla fine del libro, la storia, che fino a quel momento era stata scandita da un ritmo lento e costante, accelera bruscamente fino ad arrivare al finale che mi ha convinta davvero poco.
 Purtroppo il libro si risolve inquadrando principalmente la storia d'amore e di fedeltà e soprattutto la narrazione viene troncata all'improvviso perché, arrivati al momento finale, si sa poco e niente del protagonista lasciando tutto all'immaginazione del lettore. Insomma viene lasciato un po' troppo alla nostra immaginazione...
Assegno comunque quattro stelline a questo bel romanzo che, non solo è particolare e ha un protagonista sensibile,  ma sa coinvolgere il lettore e trasportarlo nel magico mondo dei suoni e della musica.

Lya

1 commento:

  1. anche io l'ho letto e devo dire che è ero, la storia di moses è particolare; poi non so, sarà la presenza della musica, del canto, fatto sta che l'ho trovato molto affascinante (come "atmosfera")

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