29 dicembre 2012

Recensione "L'innocente" di David Baldacci

Titolo: L'innocente
Autore: David Baldacci
Pagine: 532
Prezzo
: 16,90€
Editore
: Time Crime
Genere:
Thriller
Data di pubblicazione: Ottobre 2012


Trama
L’ultimo incarico che gli è stato commissionato non è andato liscio come al solito: la donna che avrebbe dovuto ammazzare aveva accanto a sé un bambino, un imprevisto che Will Robie di certo non si aspettava. Ma si può uccidere una madre davanti agli occhi del figlio? E cosa accade quando nella propria onorata carriera di killer si apre una crepa, e la sola punizione possibile è la morte? Robie non ha il tempo di chiederselo, la sola cosa che conta è far perdere le sue tracce. potrebbe farcela, è scaltro, rapido, invisibile: ma quando la più impensabile delle compagne di fuga, una quattordicenne fragile e geniale, gli si mette alle costole, il suo percorso prenderà direzioni cui non aveva mai pensato prima...

Cosa ne penso:
David Baldacci. Classe 1960. All’attivo oltre 10 libri. Il suo ultimo romanzo è “The innocent”, tradotto letteralmente in italiano come “L’innocente”. Sicuramente, per quel che mi riguarda, una delle migliori letture di questo 2012 (ormai agli sgoccioli).
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla trama: Will Robie è un serial-Killer di professione. Non conosce di persona i mandanti dei suoi assassinii, ma conosce bene ciò che essi sono disposti a pagare per mettere a tacere la gente, ma non gente qualunque, ma uomini che rischiano di mettere a repentaglio equilibri politici e sociali. E a lui poco importa sesso, nazionalità, mestiere. Il lavoro e lavoro. E quando il telefono squilla la sua pistola risponde, o meglio esplode il colpo. Ma qualcosa all’improvviso cambia nel pseudo-equilibrio che Robie si è costruito. L’ennesima missione: uccidere una donna e mettere a tacere eventuali testimoni. Ma quando la donna in questione è un funzionario del governo americano e i testimoni sono 2 bambini piccoli, anche la coscienza del killer più professionale viene scossa. E così Robie si rifiuta di sparare, ma al posto suo interviene un misterioso killer posto dal mandante-corrotto che forse prevedeva il rimorso dell’assassino. E così da aguzzino diventa vittima: Robie infatti diventerà egli stesso preda di un assassino. La fuga lo porta a incontrarsi/scontrarsi con una ragazzina di soli 14 anni, Julie, sfuggita da un killer che ha appena ammazzato i genitori. Non si sa per cosa, non si sa per come ma Robie prende in consegna la ragazza e decide che la salverà, qualsiasi cosa comporti questo. E quando l’autobus su cui i 2 meditavano di scappare esplode, le domanda è una: a chi era destinata quella bomba? A Will Robie, serial killer col rimorso? O Julie, testimone dell’omicidio dei genitori?

Will Robie viene così infiltrato all’interno del DCIS (Defense Criminal Investigative Service) e inizia ad indagare su chi e su cosa c’è dietro questi crimini. Al suo fianco la detective Vance con cui, nonostante alcune incomprensioni, collaborerà. E poi c’è Anne Lambert, la sua giovane vicina di casa, donna di cui non si è mai preoccupata a causa del lavoro, ma che con la nascita del nuovo Robie, non più killer, ma solo uomo, decide di “provare” ad essere normale. Ma quando cammini per strada con un bersaglio enorme sulla schiena e ti carichi sulle spalle le sorti di un’adolescente neo-orfana, diciamo che il concetto di “normalità” divente alquanto relativo.

Un thriller ben scritto, come non mi capitava di leggere da un bel po’. Lo stile di Balducci è scorrevole, leggero e in certi tratti irriverente. Io l’ho letto in molto tempo a causa degli impegni universitari, ma se fossi stata più libera sicuramente lo avrei divorato in pochissimi giorni, nonostante le oltre 500 pagine. Punto forte della narrazione è la caratterizzazione dei personaggi. Stop ai classici stereotipi, ma personaggi “umani”, dove anche il più feroce serial-killer prova rimorso e paura, per se e per gli altri. Dove anche l’adolescente più dura piange ed elemosina un abbraccio rassicurante! Dove pure la detective più tosta dello Stato riesce a disobbedire a chi compete pur di trovare la verità.

Unica nota dolente del romanzo è il finale. Prevedibile? Forse. Scontato? Un po’ meno. Certo è che a meno di 50 pagine avevo già capito chi era il colpevole. Vabbè, si tratta di sole 50 pagine e non più di metà libro, come purtroppo mi è già capitato. Però a discolpa dell’autore devo dire che ormai tra Agatha Christie, polizieschi e thriller vari, sono avvezza di assassini, perciò il più delle volte riesco a capire chi è il colpevole ben prima del finale.

Ciò nonostante si è trattata di una lettura coinvolgente ed emozionante. E dopo aver terminato questo romanzo mi sono sentita un po’ orfana, cosa che non mi capitava da un bel po’. Consigliato! Certo! Sicuramente tra i vari romanzi della TimeCrime questo è stato uno dei più avvincenti.

4 stelline e ½, ma preferisco definirlo un 5 mancato, se solo non avessi capito in anticipo il colpevole;-)
Isy

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