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14 giugno 2018

RECENSIONE: L'orologiaio di Filigree street di Natasha Pulley

Buongiorno e buon giovedì lettori e passanti!
Oggi vi propondo la recensione di uno dei libri che più ho amato nel 2017 (sì, shame on me, sono indietrissimo con la pubblicazione delle recensioni). Buona lettura!

Titolo: L'orologiaio di Filigree Street
Autore: Natasha Pulley
Pagine: 378
Prezzo:19 euro
Editore: Bompiani

Trama


Londra, 1883. Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell'Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d'oro. E' proprio l'orologio, strillando, a salvarlo dall'esplosione di un ordigno che devasta un pub. Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l'artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini. L'incontro con Mori - e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull'etere luminifero - cambierà la vita di Thaniel.

Attirata dalla bellissima cover ho deciso di buttarmi sulla lettura di questo romanzo dalla trama che sembra così semplice ma che in realtà non lo è.

Nathaniel è un noioso impiegato presso il governo britannico della Londra vittoriana con il compito di scrivere e leggere messaggi morse. La sua uggiosa vita prosegue sempre uguale, giorno per giorno, finché non ritrova uno splendido orologio da tasca nella sua piccola casa. L’orologio non funziona ma, Nathaniel, inizia a portarlo sempre con lui e a investigare sulla sua misteriosa origine. Queste ricerche lo conducono da un orologiaio giapponese con un passato oscuro e delle capacità altrettanto particolari. Questo incontro presso Filigree street cambia drasticamente la vita e le prospettive del protagonista…

Questo romanzo mi ha davvero stupita perché, dietro una storia quasi banale, si nasconde un piccolo gioiellino complesso e ben costruito. La narrazione si divide in due parti: la prima durante la quale Nathaniel è un uomo anonimo e silenzioso che nasconde a se stesso e agli altri il suo talento e le sue capacità, la seconda nella quale appare l’elemento sovrannaturale e, a tratti, steampunk che vede il protagonista al centro. Tutto questo emerge lentamente e, come Nathaniel, anche il lettore viene immerso in una vita banale e priva di qualsiasi emozione, un’esistenza fatta di apatia e di giornate una identica all’altra, fino alla misteriosa apparizione di questo orologio: la situazione politica e i sospetti paranoici del protagonista aumentano pian piano fino a svelare una storia nascosta.
Personaggio centrale, ma mai completamente afferrabile, è l’orologiaio giapponese Mr. Mori: uomo senza età, dal passato difficile, che è un genio della meccanica e della precisione. Fino all’ultima pagina non si riesce mai a cogliere completamente il “non detto” di questo personaggio il quale si nasconde dietro i suoi orologi, nelle sue strane macchine quasi vive e che possiede un dono davvero particolare.
Cosa dire di questo libro senza spoilerare troppo? Ho trovato molto bella l’ambientazione e le descrizioni accurate ed evocative, i personaggi sono “normali”, ma non troppo, e indossano tutti una maschera, la storia è davvero particolare e accattivante e il finale mi ha davvero lasciata spiazzata. A parte la lentezza, che credo sia una scelta precisa della scrittrice, il libro mi è piaciuto moltissimo, l’ho gustato con interesse e mi ha tenuto con il fiato sospeso fino alla conclusione. Ho anche apprezzato molto la coesistenza di più generi che si mescolano in modo molto “naturale”, tanto che non so se definirlo esattamente un romanzo storico con un tocco di fantasy o altro.
Il mio giudizio è positivissimo tanto che ho deciso di assegnare 5 stelline tonde tonde al romanzo che consiglio ai lettori esigenti alla ricerca di una chicca particolare e diversa dal solito.

Lya

22 maggio 2018

RECENSIONE:Un sogno oltre il mare di Denise Cartier

Buongiorno lettori e passanti,
questa settimana doppia recensione, oggi e giovedì!

Titolo: Un sogno oltre il mare
Autore: Denise Cartier
Pagine: 505
Prezzo: 19,90 euro (in sconto perché un reminder)
Editore: Sperling Kupfer

Trama
Inghilterra, 1599. Bella, forte e coraggiosa, Robin Blackwood è solo una ragazza quando decide di cambiare per sempre la propria vita e salpare alla volta dell'ignoto. Figlia illegittima di un ricco lord inglese, non vuole arrendersi al destino di bastarda che la attende in patria: si imbarca così, clandestinamente, sul Valence, veliero diretto verso il continente americano. Ad aspettarla, al di là dell'oceano, c'è il Nuovo Mondo: una terra inesplorata e selvaggia, dominata da una natura potente e ribelle, dove il pericolo è dappertutto e la vita va reinventata, giorno dopo giorno. Eppure è lì che Robin conquista il bene più prezioso: la libertà. In un luogo in cui tutto è ancora da scoprire e da creare, può finalmente ricominciare da capo. E innamorarsi, per la prima volta. Ma proprio quando la felicità sembra a portata di mano un tragico evento spezza l'incanto e infrange tutti i sogni di Robin. Perché il destino, a volte, non lascia scampo. Denise Cartier è lo pseudonimo di una scrittrice italiana che da alcuni anni si è dedicata al romanzo storico.
Come diversi altri romanzi, “Un sogno oltre il mare” staziona nella mia libreria da tempi immemori e, volendo sfoltire un po’ di letture per fare spazio a quelle nuove, ho deciso finalmente di leggerlo, anche perché ricordo di averlo comprato con gusto.

La protagonista della storia è Robin, una giovane intraprendente e intelligente che fugge da un destino di figlia illegittima di un ricco lord inglese per potersi creare una nuova vita oltreoceano: in America. Decide di abbandonare tutto e imbarcarsi clandestina e travestita da ragazzo su una nave di puritani francesi decisi a fondare una nuova città. Smascherata la sua identità quasi immediatamente, Robin inizierà a inserirsi nel gruppo gradualmente diventando poi il cardine fondamentale che terrà in vita tutta la comunità.

Mi sono goduta la lettura tranquillamente e, a tratti il romanzo mi è piaciuto, anche se ci sono parecchie inesattezze storiche disseminate un po’ per tutto il libro. La maggior parte di questi anacronismi è legata certamente a Robin, la protagonista, che è una donna moderna collocata in un ambiente maschilista e ostile del 1600. Lei è una ragazza determinata e molto intelligente e intuitiva, vive la sua vita in modo piuttosto libero e lontana da regole e restrizioni e, se da una parte la cosa mi è piaciuta perché apprezzo queste “eroine” fuori dal tempo, dall’altra mi è parsa una cosa piuttosto semplicistica e ingenua. Robin è una straniera, di una diversa religione che si è imbarcata clandestinamente e travestita da uomo su una nave di puritani: solo per tutte queste caratteristiche sarebbe come minimo stata buttata fuori bordo. Il gruppo in cui è capitata è religioso e osservante in tutto tranne che ne i suoi riguardi e, per tutta la durata del romanzo, lei ha vita abbastanza facile nelle controversie pur essendo una donna sola in un mondo di uomini convinti che le “femmine” siano esseri inferiori. Questo è ciò che più mi ha disturbata perché per il resto ho apprezzato tanto il suo carattere, il modo in cui vive l’amore e il modo in cui si approccia agli indiani della Virginia. Questo suo essere parecchio fuori dal suo tempo senza avere grosse conseguenze è ciò che mi ha fatto abbassare il giudizio generico del romanzo che in realtà è ben scritto, con splendide descrizioni e momenti intensi e ben costruiti. Mi sono anche piaciuti alcuni personaggi secondari, che comunque rimangono solo abbozzati sullo sfondo senza che si approfondiscano completamente.
Ho deciso di assegnare tre stelline al romanzo anche se non sono totalmente convinta perché di storico/realistico c’è solo lo sfondo e l’ambientazione.


Lya

04 maggio 2018

RECENSIONE: La figlia dell'eretica di Kathleen Kent

Buon weekend e buona lettura!

Titolo: La figlia dell'eretica
Autore: Kathleen Kent
Pagine: 321
Prezzo: fuori catalogo
Editore: Longanesi

Trama
New England, 1690. Sarah Carrier ha solo nove anni, ma già conosce la fatica del lavoro nei campi e le asprezze della vita dei coloni. Eppure, con la forza e l’innocenza dei bambini, è capace di ritagliarsi spazi di gioco e di intime confidenze con l’adorata cugina Margaret, alla quale è legata da un affetto profondo e da un mondo fantastico in cui c’è posto solo per loro due. Se è facile amare Margaret e i genitori di lei, più difficile per Sarah è capire la propria famiglia, i fratelli, quel padre rigido e austero, sempre chiuso nei ricordi di un misterioso passato nella vecchia Inghilterra. Ma soprattutto le è difficile comprendere la madre Martha, intelligente e rigorosa, lingua tagliente e polso di ferro, così diversa dalle altre donne della colonia...La vittima ideale per quel vento malvagio di sospetto e di fanatismo che travolgerà Salem e i villaggi vicini, in un crescendo di isteria collettiva da cui prenderà il via la caccia alle streghe. E solo quando avrà toccato con mano l’orrore, Sarah capirà che l’amore di una madre ha molti modi di mostrarsi. Basato sulla storia vera di un’antenata dell’autrice, un impressionante affresco storico della vita quotidiana del New England puritano, ma soprattutto un atto d’accusa contro la superstizione religiosa di ogni luogo e di ogni epoca.

Da quando ho fatto un elenco dei miei libri cartacei in attesa da anni, sto leggendo delle storie che avevo completamente rimosso e accantonato, tra queste c’è anche il romanzo di cui vi parlerò oggi: “La figlia dell’eretica”.

Sarah è solo una bambina quando nel suo villaggio, vicino Salem, iniziano a verificarsi una serie di arresti per stregoneria: sua madre è una delle arrestate. La ragazzina racconta la storia della sua famiglia a posteriori, da anziana, per tramandare il vero ricordo della madre e non quello distorto che la trasforma in una terribile strega.

Questo è stato il primo e unico scambio su bookmoch che sono riuscita a portare a termine ma poi ho l’ho accantonato sul ripiano e l’ho ignorato. Finalmente mi sono decisa a leggerlo e sono anche riuscita ad apprezzarlo nonostante alcune cose che non mi hanno convinta.
Ovviamente l’argomento è davvero parecchio interessante: le famose streghe di Salem e i vari processi avvenuti alle fine del 1600.
La protagonista e la voce narrante è Sarah, una bambina che vive in modo piuttosto semplice con la sua numerosa famiglia. Dopo essere scappata da un’epidemia, la famiglia ricomincia una nuova vita in una nuova città ma dicerie, pettegolezzi e invidie portano ben preso la madre di Sarah ad essere arrestata e processata per stregoneria a Salem nel bel mezzo della celebre caccia. La bambina racconta in modo molto diretto e realistico tutta la fase precedente agli arresti, quella dei falsi processi fino alle condanne.
Solitamente, in questa tipologia di romanzo, si predilige o l’elemento magico oppure si mette al centro l’inquisizione, o almeno a me è sempre capitato così; in questo libro, invece, l’autrice ha guardato alla storia della caccia alle streghe da un punto di vista quotidiano e fortemente realistico. Se da una parte questa scelta risulta essere vincente perché, per me, il tutto è risultato inedito e nuovo, d’altra parte questa stessa scelta porta il romanzo ad essere lento e poco fluido nella lettura. Sarah è una bambina sveglia e intelligente, così come sua madre, ma è circondata da persone chiuse e bigotte che non la comprendono e, anzi, la guardano con diffidenza. Questo, unito a una serie di avvenimenti legati a un’altra ragazza, porta la famiglia vicina al disastro dopo l’arresto della madre. Nel libo viene raccontato tutto lo svolgimento d’incarcerazione, processo e, infine, condanna in modo molto diretto e semplice, senza infiorettature o romanticherie inutili così da rendere la storia molto reale e angosciante da leggere. Devo dire che, nonostante la lentezza dello svolgimento, il libro mi è piaciuto parecchio proprio per il modo disincantato in cui parla e racconta la piccola protagonista che è costretta a vivere sulla sua pelle un pezzo di storia oscuro e terribile. Il lettore sa che Sarah riesce a sopravvivere a tutto perché all’inizio del libro lei è anziana, vicino alla morte, e vuole raccontare quello che era accaduto molti anni prima a sua figlia e a sua nipote. Per questo motivo le parole di un’adulta vengono filtrate attraverso un lontano ricordo di bambina e raccontate in modo distaccato ma doloroso.
Ho deciso di assegnare quatto stelle al libro e consiglio il romanzo a tutti i lettori alla ricerca di un punto di vista diverso per una storia così famosa e conosciuta.

Lya

21 aprile 2018

RECENSIONE: Il marchese di Montespan di Teule Jean

Buona lettura!

Titolo: Il marchese di Montespan
Autore: Teule Jean
Pagine: 252
Prezzo: 9 euro
Editore: BEAT editori

Trama
Alla corte di Luigi XIV di Francia, Louis-Henri di Montespan è sulla bocca di tutti. Tutti sanno che la sua magnifica consorte, Françoise de Rochechouart de Mortemart, detta Athénaïs, dama d’onore della regina, è rimasta «ferita sul campo». Di ritorno da una delle sue guerre in cerca di fortuna, Louis-Henri l’ha trovata col ventre rigonfio, e non certo della sua spada, ma di quella di Sua Maestà Luigi XIV, che ha accolto la bella Athénaïs nei lussuosi talami di Versailles, dopo aver scacciato l’avvenente Louise de La Vallière. Da allora il marchese di Montespan, in segno di lutto per il suo amore «ucciso da una canaglia», se ne va in giro con una bizzarra vettura ridipinta di nero che, al posto dei quattro pennacchi agli angoli del tetto, ha gigantesche corna di cervo, che sfacciatamente spiccano anche nello stemma impresso sulle portiere. Romanzo di grande successo, Il marchese di Montespan ci restituisce lo spirito di un’epoca irresistibilmente frivola e l’avventura di un uomo che, un secolo prima della Rivoluzione francese, incarnò lo spirito rivoluzionario che pose fine all’ancien régime.

Nella mia splendida collezione di libri della Beat edizioni avevo questo romanzo che sembrava particolarissimo ma anche interessante. Dopo aver tentennato per un po’, indecisa tra questo libro e un altro, ho deciso di leggere qualcosa di originale e diverso puntando quindi su questa storia.

Il marchese di Montespan è niente meno che il marito legittimo dell’amante di Luigi XIV: innamorato perso di sua moglie, dopo un periodo di inconsapevolezza e di pettegolezzi, inizia la sua personale battaglia contro questa ingiustizia. Arriva ad accusare il re oltre che a girare per le strade di Parigi con una carrozza con delle corna poste sopra.


Il primo contatto con questo romanzo è stato davvero forte perché l’autore utilizza un linguaggio scurrile e “volgare” per tutta la prima parte, condendolo con scene piuttosto esplicite e d’effetto. Insomma, sono rimasta abbastanza dubbiosa leggendo le prime 50 pagine perché non capivo le motivazioni dell’autore per essere così drammatico nella sua narrazione. Con lo scorrere dei capitoli, ho accantonato i miei dubbi e incertezze perché ho iniziato a comprendere meglio il protagonista e la società dell’epoca narrata, insieme alle intenzioni dello scrittore.
Il marchese di Montespan è un uomo diretto, semplice e poco abituato agli infiorettamenti della corte del re Luigi XIV il quale tiene tutti in pugno e trasforma anche il più fine politico e intellettuale in un cortigiano sottomesso al suo volere e ai suoi capricci di re. Il marchese vive fuori dalla corte e ha parecchi problemi di soldi ma non se ne preoccupa particolarmente perché ha una vita felice e piena: lui ama profondamente sua moglie e la sua famiglia. Questo cambia quando, sua moglie, Françoise de Rochechouart de Mortemart, detta Athénaïs, riesce ad arrivare a corte e si fa notare dal re. Come era già successo con la precedente amante, il re decide e donne e uomini obbediscono: Athénaïs diventa sua. La donna viene allontanata da suo marito e, dopo un primo momento di indecisione, inizia a godersi la sua vita a corte e diventa una grande confidente del re. Il marchese inizialmente non si accorge di nulla, poi viene travolto dagli eventi e ne rimane profondamente sconvolto. Attua una serie di “manifestazioni” personali di dissenso per questo “furto” e combatte per riavere il suo amore fino alla fine dei suoi giorni.
La storia narrata è parzialmente vera e, in buona parte, romanzata ma la passione che, grazie proprio a quel linguaggio diretto e delle descrizioni anche poco lusinghiere di personaggi e luoghi, rende tutto molto vero e appassionante. Ho trovato alcuni momenti noiosi e ripetitivi ma ho pian piano imparato a conoscere la forza e la determinazione del marchese che è si oppone ai capricci reali per amore. Ribadisco che ci sono alcune scende davvero “scioccanti” ma aiutano il lettore a capire una parte della società dell’epoca. Dopo un po’ di riflessione ho deciso di assegnare al libro 3 stelline e mezzo perché l’ho trovata una lettura originale e fuori dagli schemi, oltre che ben scritta. Sono pochi i romanzi storici così particolari che ho letto!

Lya

29 dicembre 2017

RECENSIONE: L'amante alchimista di Isabella della Spina


Buon pomeriggio lettori,
eccomi qui con l'ultima recensione del 2017!!Mea culpa che non ho inserito questo romanzo tra i preferiti del 2017 :/

Titolo: L'amante alchimista
Autore: Isabella della Spina
Pagine: 408
Prezzo:18,50 euro/ebook 9,99 euro
Editore: Piemme

Trama
1527. Alla vigilia del sacco di Roma, Isabella d'Este apre le porte del suo palazzo ad aristocratici e notabili per dare loro riparo, ma consegna alle truppe pontificie una delle sue ospiti: la magista Margherida de' Tolomei, sacrificata in cambio della berretta cardinalizia per il figlio minore. Papa Clemente VII ha posto quell'unica condizione, e Isabella non ha avuto scampo, anche se Margherida è stata per lei in passato più che un'amica. Così la donna, avanti negli anni, viene condotta in ceppi a Castel Sant'Angelo e rinchiusa in una cella angusta con due giovani, sospettate di stregoneria, in attesa di conferire con il Papa in persona.
Mentre le truppe imperiali e i lanzichenecchi, seguaci di Lutero, mettono a ferro e fuoco la città, Margherida ripercorre con nuovo sguardo la sua esistenza. Figlia del dotto Cornelio, profonda conoscitrice del potere delle erbe, degli influssi astrali, grande alchimista, ha sempre cercato il segreto della Pietra Filosofale; forse è questo che il Papa, nipote di Lorenzo il Magnifico, vuole ottenere da lei?
Ricordi, dubbi, inquietudini si affollano nella sua mente: l'amicizia con Caterina Sforza e con le donne più affascinanti e potenti del suo tempo, le corti italiane raffinate e corrotte, il sangue delle congiure, la violenza della ragion di stato, il tormentato amore per il giovane conte Pico della Mirandola, il piacere dei sensi, le aspirazioni dell'intelletto, il dolore che piega il corpo. Una vita piena, la sua; una vita che ora deve difendere con tutta sé stessa senza svelarne i segreti.



Questi sono i romanzi che piacciono a me! Ogni tanto ci sto azzeccando e sto scegliendo delle letture che mi appassionano e che mi rendono felice. “L’amante alchimista”, uscito abbastanza di recente, è un romanzo storico al femminile di quelli che mi colpiscono.

Margherida de Tolomei è la figlia di un rinomato studioso e astrologo cinquecentesco la quale, nel corso della sua vita, è riuscita a toccare e a influenzare le esistenze di molti grandi personalità del tempo da Caterina Sforza a Isabella d’Este, da Lorenzo il Magnifico al conte Pico della Mirandola. Ormai anziana e rinchiusa in una cella di Castel Sant’Angelo, Margherida ripercorre i momenti salienti della sua vita di studiosa, amica, donna e amante.

Prima d’iniziare a dirvi la mia opinione su questo romanzo, non posso non soffermarmi un attimo sulla copertina che trovo davvero splendida: adoro i quadri preraffaelliti e, pur essendo di secoli molto diversi rispetto all'ambientazione del libro, trovo perfetta l’immagine assimilabile alla protagonista.
Vi anticipo già che non ho voluto assegnare 5 stelline piene al romanzo perché il finale mi ha lasciata a bocca asciutta, tanto da farmi sospettare che possa esserci un seguito in futuro. Dopo una lettura appassionante, ricca di storia, spiritualità, amicizia, amore e viaggi, non mi aspettavo un “finale” così aperto e, per questo, l’ho trovato poco soddisfacente. Ma solo il finale, eh!
Margherida è una donna fuori dall'ordinario che, in tutto il libro, si rapporta, in modo modesto ed equilibrato, con alcuni grandi individui del ‘500 italiano. Conosce da ragazzina la temibile Caterina Sforza, vive sotto lo stesso tetto di Isabella d’Este e dei suoi genitori, contribuisce a sventare la congiura dei Pazzi contro Lorenzo il Magnifico. Insomma, c’è tanta carne a cuocere ma il tutto è confezionato in modo così accattivante e fluido da farmi appassionare alle vicende di questa talentuosa donna. Ho letto parecchio su alcuni dei personaggi narrati, sia biografico che romanzato, e devo dire che questo libro mi ha convinta e ha dipinto in maniera piuttosto tridimensionale molti di loro.
La chicca del libro, oltre alla bellissima e libera storia d’amore di Margherida, è proprio la protagonista che è sempre presente ma non scavalca mai gli altri personaggi, risulta sempre ovattata e riflessiva. Lei è la narratrice di sé stessa e riesce con tocchi vividi e ben strutturati a creare un filo rosso che lega tutta la sua vita, dedicata alla ricerca della conoscenza e della spiritualità, a quella di tante altre persone. Lei è una donna fuori dai tempi ma perfettamente calata in essi perché, a parte i suoi studi dotti e di alchimia, vive un’esistenza in linea con le altre donne della sua epoca e, pur osservando alcune delle più celebri donne e mecenate della cultura del 500, Margherida fa volontariamente da sfondo. Insomma, le sue vicende personali non la fanno da padrone nel romanzo, anzi, s’intersecano perfettamente in alcuni grandi avvenimenti della storia del Rinascimento italiano. Questa sua delicatezza è uno dei punti forti del romanzo perché l’ho trovato equilibrato e ben organizzato.
Finale, non finale, a parte, “L’amante alchimista” racconta una splendida storia che mi ha davvero coinvolta e colpita positivamente.
Assegno 4 stelline e mezzo al romanzo.

Lya

30 novembre 2017

RECENSIONE: L'innocente di Alison Weir

Buon giovedì e buona lettura!


Titolo:L'Innocente
Autore: Alison Weir
Prezzo: € 15,00 E-Book: € 8,99
Pagine: 464
Editore: Beat
Genere: Romanzo Storico

Trama

Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell'edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudicata colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a essere bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria. Ha un'unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell'anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe - aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui -, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena. Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l'avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti...


Dopo tanta titubanza, perché non credevo fosse il momento giusto per questa lettura, eccomi qui a parlarvi dell’ennesimo romanzo storico al femminile, genere che mi è tant caro insieme al fantasy.

Lady Jane Gray è la figlia della nipote del re Enrico VIII. Nata quando il suo prozio era già avanti con gli anni, la piccola Jane cresce in un mondo fatto di perfezionismo e sofferenza. Sua madre, Frances, è una donna fredda che pretende l’assoluta perfezione da Jane sin da tenera età perché la aspetta un futuro glorioso: dovrà sposare il prossimo re d’Inghilterra. Questo matrimonio permetterà alla sua famiglia di raggiungere una grande importanza in società e di coronare il sogno dei suoi genitori. Ma, crescendo Jane si rende conto che tutto ciò che vuole è studiare e ragionare su questioni religiose: non desidera le luci della ribalta. Però, costretta dalla sua famiglia, accetterà una posizione che le sarà fatale alla tenera età di 16 anni.

Come quasi tutti i romanzi storici editi da Neri Pozza e poi dalla Beat, non ho potuto non farmi coinvolgere da questa triste storia fatta di macchinazioni e manipolazioni. Jane nasce femmina e questo rimane per tutta la sua breve vita il suo peccato più grande quindi, l’unica cosa che può fare per rendersi gradita alla madre, è quella di obbedire e fare un matrimonio vantaggioso per lei e per la sua famiglia. Frances, sua madre, inizia a farla educare sin da piccolissima, rimproverandola aspramente per ogni errore reale o immaginario. Quindi, Jane prova terrore e cieca obbedienza nei confronti della sua genitrice e studia e s’impegna al massimo delle sue capacità tanto da attirare l’attezione di eminenti intellettuali di tutta Europa. Silenziosa e abbastanza triste, la bambina conosce i suoi pochi anni di felicità alla corte della regina Caterina Parr, l’ultima moglie di Enrico VIII, dove può dedicarsi senza pressioni allo studio e alla religione. Nel corso della sua vita conosce molti grandi uomini e donne a partire dal re e da suo figlio, fino alle principesse Maria ed Elisabetta. Nonostante la sua erudizione, Jane deve obbedire alla sua famiglia che la controlla completamente: deve sposare l’uomo di loro scelta e poi fare ciò che gli dicono.
La scalata sociale è al centro delle macchinazioni di sua madre e suo padre che però finiscono per portarla direttamente sul patibolo. Ho trovato questa storia profondamente ingiusta e terribile anche se so che il destino di moltissime donne dell’epoca era proprio questo: merce di scambio per accordi politici e/o commerciali favorevoli. Non essendo eredi del patrimonio di famiglia, in quanto donne, non potevano fare altro che obbedire al padre e poi al marito. Tutto questo emerge in modo forte da questa storia e, soprattutto nella parte finale, mi ha lasciata davvero sconvolta. Jane aspetta il suo destino comprendendo che lei è del tutto innocente ma accetta comunque il suo fato non aspettandosi alcun aiuto. Voglio assegnare quattro stelline e mezzo a questa tristissima storia che, pur essendo abbastanza lenta nel suo svolgimento, mi ha coinvolta e fatta riflettere. Certe volte, avendo davanti agli occhi delle “eroine” non penso a come doveva effettivamente essere la vita di una donna all’epoca, questo romanzo/biografia me lo ha fatto ricordare.

Lya

30 novembre 2016

RECENSIONE: Anima Templi di Robyn Young

Buonasera lettori!
Come ogni mercoledì, è di rito una nuova recensione! Questa è parecchio vecchiotta ma rimane valida, anche perché dovrei concludere questa bella serie storica, tra templari e nobili ^^

Titolo: Anima templi
Autore: Robyn Young
Pagine: 592
Prezzo: 10 euro
Editore: Tea libri
Serie: Brethren trilogy #1

Trama
Londra, 3 settembre 1260 d.C. Nell'animo di Will Campbell non ci sono mai stati dubbi: il suo destino è quello di diventare un cavaliere templare. Ma l'apprendistato è lungo e faticoso e, mentre Will lotta per resistere alla durissima disciplina dell'ordine, intorno a lui i misteri si moltiplicano: quale ruolo ha suo padre all'interno della confraternita? E quale pericoloso segreto nasconde Everard, il suo maestro? Terra Santa, 3 settembre 1260 d.C. L'ambizioso comandante Baybars assassina il sultano e prende il controllo dell'Egitto, deciso a intraprendere una nuova campagna per scacciare i cristiani dalla Palestina. A difendere i territori di Outremer sono rimasti gli ordini monastico-cavallereschi, ma solo i templari hanno le risorse economiche e militari necessarie per fronteggiare gli infedeli. Parigi, 3 settembre 1260 d.C. Il furto di un codice porta lo sconcerto tra alcuni templari. Dietro la rassicurante apparenza di romanzo cavalleresco, quel volume nasconde infatti inquietanti simbolismi, riti d'iniziazione e piani misteriosi: si tratta del codice-segreto dell'Anima Templi, una setta che agisce all'insaputa dei confratelli per conseguire un obiettivo ambizioso e rivoluzionario, ma in contrasto con i precetti della Chiesa di Roma. Molti sono i nemici dell'ordine - re e nobili, cavalieri teutonici e ospitalieri che, se venissero a conoscenza dei segreti contenuti nel libro, non esiterebbero a sfruttarli per annientare il Tempio...

Pur appartenendo a una trilogia, già conclusa da parecchi tempo, ho voluto inserire nella mia sfida del comodino questo romanzo storico sulle crociate che continuava a spuntarmi davanti agli occhi piuttosto spesso. Devo dire di non essermene pentita perché è stata una lettura interessante e coinvolgente sia sul piano storico che sul piano più puramente narrativo.

Il protagonista è Will che conosciamo quando è un "sergente" all'interno del Tempio della Londra del 1260. Il suo grande sogno è quello di consacrarsi Templare e di redimersi da tutti i suoi peccati, uno dei quali molto grave che pesa sulla sua coscienza e che ha rovinato il rapporto con suo padre. Una serie di eventi legati al tempio e al monarca inglese lo portano a Parigi dove, per punizione, è costretto a rimanere e fare da scrivano a un prete vecchio e bisbetico. Con il tempo conoscerà l'Anima templi e la sua missione che diventerà anche la sua.

Fare un sunto di questo libro è stato piuttosto difficile perché è un romanzo storico pieno di avvenimenti e ci sono continuamente nuove informazioni da comprendere, collocare e assorbire per seguire il flusso della narrazione. Dico questo perché ho trovato il romanzo particolarmente adatto a chi conosce, seppur in minima parte, la storia dei templari e quella degli avvenimenti in Terrasanta avvenuti quel periodo. Sono convinta che un lettore meno informato potrebbe avere non poche difficoltà a seguire tutta la storia, tra nomi di persona e luoghi, fatti e segreti, ma comunque è una storia ampiamente comprensibile.
A parte ciò, ho trovato il romanzo molto scorrevole e avventuroso, la parte storica mi è sembrata piuttosto accurata e completa e la parte narrativa è complessa e articolata. Insomma, non ho uno dei miei soliti appunti da perfettina da fare a questo romanzo.
Will viene seguito nel suo sviluppo morale e psicologico dai 13 anni fino ai 19 circa e, nonostante non sia figlio di nobili, grazie alla sua intelligenza, viene coinvolto in oscure trame, celate da secoli, all'interno della propria confraternita. I templari qui vengono visti sia attraverso i loro punti di forza ma anche attraverso gli errori e l'avidità di molti suoi componenti. Nonostante gli attacchi i Terrasanta e vendette ordite da monarchi in cui viene coinvolto, il protagonista è spigliato e curioso ma ha un'enorme ferita aperta nella sua coscienza che vuole lavare via diventando un cavaliere in modo ufficiale. Insomma, il ragazzo riesce molto a stemperare la "pesantezza" di alcuni contenuti più strettamente storici. Il secondo personaggio che da avvio a tutta una serie di avvenimenti è un amico d'infanzia di Will, figlio e nipote di famosi e nobili cavalieri templari, egli si sente inferiore al suo più stretto amico e per riuscire a non deludere le aspettative che lo zio ripone in lui, stringe un vero e proprio patto con il diavolo. Insomma, anche lui è un personaggio tormentato e piuttosto complesso.
Ovviamente non poteva mancare la componente più sentimentale che va a completare il quadro generale di questo primo libro sui templari e sulla crociate.
Lo stile dell'autrice (perché Robyn è una donna, non un uomo come invece pensavo) è avvincente e articolato pur non risultando eccessivamente pesante o lento. Lo stile segue i pensieri e le sensazioni del protagonista aiutando il lettore a calarsi nella storia. 
Ho deciso di assegnare quattro stelline e mezzo al libro e penso che finirò la trilogia in tempi abbastanza brevi.(falsissimo! XD)


Lya

29 agosto 2016

Uscite della settimana 1#

Buon lunedì lettori!
come annunciato ieri nel breve post, salutiamo la rubrica storica del blog, "Interesting book", e accogliamo una sua versione riveduta e corretta nella quale vi mostrerò le pubblicazioni dell'ultima settimana. Come per la rubrica originale, spero che la mia selezione di libri settimanale possa incuriosirvi e spingervi a fare un salto in libreria ^^


Ho spulciato un po' in rete e ho notato, tra i tanti libri che mi sono persa da aprile/maggio in poi, questi che sono appena stati pubblicati o che usciranno a breve. Spero di riuscire a darvi qualche spunto!


Titolo: Il lungo sonno
Autore: Tim Baker
Genere: Thriller
Prezzo: € 17,00 (Ebook 9,99)

Editore: Mondadori
Data di uscita: 30/08/16


Los Angeles, 1960. Hanno rapito il figlio del Vecchio Bannister, uno degli uomini più ricchi del paese. Brutta storia. Alston, l'investigatore privato ingaggiato per ritrovarlo, non riesce a capire perché il Vecchio non vuole pagare il riscatto. Per crudeltà? Per avarizia? Perché troppo interessato alla sua nuova e troppo giovane moglie? O forse perché quel figlio non è suo? Brutta storia davvero. In una Los Angeles levigata e indifferente – ville imbottite di domestici e prati curatissimi – l'investigatore è solo con il suo istinto, come nei vecchi indimenticati romanzi di Chandler. Sono gli anni Sessanta, non ci sono i cellulari, non c'è la prova del DNA, poche le intercettazioni, archivi informatici inesistenti. Per avere un'informazione bisogna pestare qualche povero cristo o baciare qualche cameriera ingenua. E in questa indagine poliziesca, sontuosamente intricata, pulsa il cuore di una città corrotta nelle fondamenta, dove la vita vale meno di zero.



Titolo: La coppia perfetta
Autore: B.A. Paris
Genere: Thriller
Prezzo: € 16,90 (Ebook 9,99)
Editore: Nord
Data di uscita:1/09/16 


Chiunque avesse l’occasione di conoscere Jack e Grace Angel penserebbe che sono la coppia perfetta. Lui un avvocato di successo, affascinante, spiritoso. Lei una donna elegante e una padrona di casa impeccabile. Chiunque allora vorrebbe conoscere meglio Grace, diventare sua amica, scoprendo però che è quasi impossibile anche solo prendere un caffè con lei: non ha un cellulare né un indirizzo email, e comunque non esce mai senza Jack al proprio fianco. Chiunque penserebbe che in fondo è il classico comportamento degli sposi novelli, che non vogliono passare nemmeno un minuto separati. Eppure, alla fine, qualcuno potrebbe sospettare che ci sia qualcosa di strano nel rapporto fra Grace e Jack. E chiedersi per esempio perché, subito dopo il matrimonio, Grace ha lasciato un ottimo lavoro sebbene ancora non abbia figli, perché non risponde mai nemmeno al telefono di casa, perché ci sono delle sbarre alle finestre della camera da letto. E a quel qualcuno potrebbe venire il dubbio che, forse, la coppia perfetta in realtà è la bugia perfetta…



Titolo: Il Club delle seconde occasioni
Autore: Dana Reinhardt
Genere: New Adult
Prezzo: € 14,90 (Ebook 6,99)
Data di uscita: 30/08/16


Cosa c’è di peggio che essere scaricati di punto in bianco dalla ragazza che si ama
disperatamente? Niente, River Dean ne è convinto al cento per cento. Perché è proprio quello che gli è capitato in un inaspettato pomeriggio di fine primavera: Penny l’ha mollato, senza una parola, una spiegazione. E senza nemmeno un passaggio a casa. Se n’è andata, lasciandolo da solo, a piedi, dall’altra parte di Los Angeles. River si mette quindi in cammino, deciso ad autocommiserarsi per il resto dei propri giorni. Finché un’insegna richiama la sua attenzione. Un’insegna che promette una Seconda Occasione a chiunque abbia il coraggio di mettersi in gioco. L’insegna di un gruppo di supporto per ragazzi problematici. Senza pensarci due volte, River si unisce al club. È pronto a tutto pur di guadagnarsi la sua seconda occasione. Anche a mentire spudoratamente e a innamorarsi, di nuovo.
Pieno di equivoci esilaranti e personaggi irresistibili, Il Club delle Seconde Occasioni è un vero e proprio caso editoriale: acclamato dalla critica ancor prima della pubblicazione negli Stati Uniti, diventerà un film per Paramount Pictures. Un romanzo che vi farà piangere, ridere e riflettere. Ma soprattutto che vi rimarrà nel cuore per molto, molto tempo.



Titolo: La Profezia di Cittastella
Autore: Guido Conti
Prezzo: € 17,00 (Ebook 9,99)
Genere: Romanzo Storico
Editore: Mondadori
Data di uscita: 30/08/16

Novembre 1510. Piove da giorni e il Po è in procinto di allagare le terre che circondano la casupola di frate Berardo, isolandolo completamente, quando alla sua porta si presenta un cavallo sfiancato, che porta con sé un neonato. Berardo, che vive solo e conosce le virtù delle piante curative, lo accoglie e gli insegna tutto ciò che sa: gli effetti prodigiosi della medicina naturale, i segreti della caccia e della pesca e i trucchi della navigazione sul Po. Ma soprattutto gli insegna ad avere rispetto per il Grande Fiume, ad amare ogni essere vivente, a vivere in armonia con ciò che lo circonda. Nella vicina Cittastella, intanto, regna il duca Filippo, sovrano sanguinario che trascorre le proprie giornate tra astrologhi, giullari e buffoni, mentre i sudditi reclamano pane e giustizia e i nobili locali tramano per spodestarlo.
Quindici anni dopo, il bambino che conosce tutti i recessi del bosco ma non ha mai sperimentato la frenesia e i pericoli della città è diventato un ragazzo vivace e sicuro di sé, legato a Berardo da un affetto profondo. Sarà l'amore per la bellissima Eleonora che porterà Ruggero a Cittastella, su cui incombe una profezia che sta per avverarsi. Tra la minaccia della peste, il tradimento dei compagni di viaggio e il prezioso aiuto dell'amico Francesco, Ruggero si troverà a compiere scelte importanti per la propria vita e il destino del regno. Sullo sfondo di picaresche avventure, s'intrecciano le storie di personaggi indimenticabili, tra cui il nano Rodomonte e Gonella, ambiguo e cinico buffone di corte, mentre infuriano gli scontri sanguinosi tra signorotti locali, i lanzichenecchi al servizio dell'imperatore Carlo V portano morte e distruzione, e il papa mira a espandere i propri territori.
A partire da un'accuratissima documentazione storica e sulle ali di una scrittura duttile e immaginifica, Guido Conti mette in scena un romanzo che è insieme la ricostruzione di un periodo storico affascinante, un'avventura ricca di colpi di scena e il resoconto appassionante della lotta di un coraggioso ragazzo contro l'ingiustizia.


Titolo: L'uomo che inseguiva i desideri
Autore:Patrick Phaedra
Prezzo:€ 16.90 
Genere: Narrativa
Editore: Garzanti
Data di uscita: 1/09/16



Da un anno, ogni mattina, Arthur Pepper si sveglia alle sette e compie con esattezza gli stessi gesti. Si veste seguendo un ordine preciso, mangia una fetta di pane tostato, poi alle otto e mezzo si mette a sistemare il giardino. Questo è l'unico modo per superare il dolore per la perdita dell'amata moglie, Miriam, dopo tutta una vita passata insieme. Solo così gli sembra di poter fingere che lei sia ancora con lui. Ma il giorno del primo anniversario della sua scomparsa, Arthur prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Nascosta tra gli stivali, vede improvvisamente una scatolina. Dentro c'è un braccialetto con dei ciondoli: sono a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. L'uomo sulle prime è perplesso; la moglie non indossava gioielli. Ma poi guarda con più attenzione e si accorge che su un ciondolo è inciso un numero di telefono, che Arthur non può fare a meno di chiamare subito. È l'inizio della ricerca e delle sorprese. Seguendo i ciondoli Arthur compie un viaggio che lo porta su un'assolata spiaggia di Goa che ha visto la donna giocare con un bambino indiano, a Londra da un famoso scrittore, in un'accademia d'arte dove è custodito un ritratto di Miriam da giovane, a Parigi in una raffinata boutique, in un castello della campagna inglese dove incontra una tigre, e in tanti altri luoghi che non aveva mai visitato. Un viaggio che gli fa scoprire una Miriam sconosciuta, ma che ha ancora tanto da insegnargli. E gli ricorda che l'amore è sorprendersi ogni giorno, per tutta la vita e anche oltre.

L'uomo che inseguiva i desideri è un caso editoriale straordinario. Conteso in tutto il mondo, è stato venduto in oltre venti paesi. Ha scatenato l'entusiasmo dei librai che l'hanno letto in anteprima e che l'hanno già proclamato il libro dell'anno. Una favola piena di magia sull'amore e la gioia di sorprendersi ogni giorno, anche per le piccole cose.


Cosa ne pensate? A me come al solito attira molto il romanzo storico, ma anche l'ultimo "L'uomo che inseguiva i desideri" ^^

19 aprile 2016

RECENSIONE:Le Confessioni di Caterina De Medici di C.W.Gortner

Eccomi con la recensione di un romanzo storico molto nelle mie corde!

testoTitolo: Le Confessioni di Caterina De Medici
Autore:C.W.Gortner
Pagine:468 
Prezzo:19,60 € Editore: Corbaccio
Trama

A quattordici anni, Caterina, l’ultima legittima discendente dei Medici, viene promessa in sposa al figlio di Francesco I di Francia, Enrico. Allontanata da Firenze, umiliata in Francia dove il marito le preferirà l’amante Diana di Poitiers e dove per la corte rimase sempre e comunque «la straniera», Caterina seppe emergere dall’oscurità della storia e diventare una delle figure significative del sedicesimo secolo. Mecenate di Nostradamus e lei stessa veggente, accusata di stregoneria e di omicidio dai suoi nemici, Caterina in realtà combatté per salvare la Francia e i suoi figli dalla feroce guerra di religione che imperversava in Europa, inconsapevole del destino che l’attendeva. Ma nessuno lo riconobbe. Dallo splendore dei palazzi sulla Loira ai campi di battaglia insanguinati, ai meandri oscuri del palazzo del Louvre, questa è la storia di Caterina, raccontata dalla viva voce della regina. Né vittima né eroina, Caterina è la perfetta incarnazione dello spirito dei suoi tempi: una donna ambiziosa, che ha vissuto uno dei periodi più difficili della storia barcamenandosi tra opposte fazioni, combattendo per i suoi sogni e affrontando i pericoli e le manovre del potere con coraggio e tenacia. La sua vita è un avvincente romanzo d’avventura, scandita da lotte, tradimenti, intrighi e passioni.




Come molti altri libri, avevo questo romanzo in tbr da parecchio tempo, anni direi, visto che l’ho ritrovato anche su anobii. Mi sono decisa a leggerlo perché desideravo un classico romanzo storico al femminile, anche se vorrei comunque acquistare la biografia degli oscar storia della mondadori.

Caterina de Medici è una figura storica molto forte e conosciuta; probabilmente non si studierà a scuola ma ogni “studioso” la conosce almeno per nome.
Caterina de Medici è stata una regina francese, di origini chiaramente italiane, vissuta nel pieno del 500 in una Francia attraversata da dispute religiose che divisero l’intero paese. Rimasta vedova molto presto, dopo aver subito la costante presenza pubblica dell’amante di suo marito, salì al trono come regina madre per tutelare gli interessi dei suoi figli. Tutto questo ha dato vita alla leggenda legata a questa donna e sono nati molte biografie romanzate che raccontano la sua storia. Questa di cui vi sto parlando è una di esse.

Ne “Le confessioni di Caterina de Medici”, la protagonista è appunto Caterina che racconta la sua difficile vita dalla sua infanzia, segnata da contrasti avvenuti a Firenze che travolsero la sua famiglia, fino a quando muore piuttosto avanti negli anni in Francia.
Il libro mi è piaciuto molto perché ho apprezzato sia il personaggio, sia la ricostruzione storica piuttosto accurata e realistica. Quando mi avvicino a questi libri sono solita dare una ripassata alla storia “vera” per poi calarmi nella lettura. So di essere un po’ masochista ma per me la verosimiglianza storica è importante e sono davvero contenta di leggere romanzi che sfruttano ciò che è veramente accaduto per creare di personaggi memorabili, sia che siano famosi, sia che siano completamente di fantasia.
In questo caso la storia scorre piacevole ma anche dolorosa davanti agli occhi del lettore poiché, come promesso dal titolo, nel libro c sono le confessioni di questa grande donna che tentò in tutti i modi di salvare se stessa, la sua famiglia e la Francia dal disfacimento. Si crea subito una forte empatia con Caterina e, nonostante io abbia trovato troppo lunga la prima parte (quella dei suoi primi anni di matrimonio), ho apprezzato il personaggio creato che si esprime in tutta la sua umanità. Insieme a Caterina ci sono una serie di personaggi secondari molto ben caratterizzati che giocano ruoli importanti nella vita della donna: a partire da suo marito fino ad arrivare ai suoi figli.
Insomma, l’autore è partito da una salda base storica e ha creato un mondo verosimile intorno alla regina Caterina che riesce così a raccontare in maniera limpida la sua storia.
Assegno al libro 4 stelline.

Lya
 
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