30 novembre 2017

RECENSIONE: L'innocente di Alison Weir

Buon giovedì e buona lettura!


Titolo:L'Innocente
Autore: Alison Weir
Prezzo: € 15,00 E-Book: € 8,99
Pagine: 464
Editore: Beat
Genere: Romanzo Storico

Trama

Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell'edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudicata colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a essere bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria. Ha un'unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell'anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe - aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui -, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena. Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l'avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti...


Dopo tanta titubanza, perché non credevo fosse il momento giusto per questa lettura, eccomi qui a parlarvi dell’ennesimo romanzo storico al femminile, genere che mi è tant caro insieme al fantasy.

Lady Jane Gray è la figlia della nipote del re Enrico VIII. Nata quando il suo prozio era già avanti con gli anni, la piccola Jane cresce in un mondo fatto di perfezionismo e sofferenza. Sua madre, Frances, è una donna fredda che pretende l’assoluta perfezione da Jane sin da tenera età perché la aspetta un futuro glorioso: dovrà sposare il prossimo re d’Inghilterra. Questo matrimonio permetterà alla sua famiglia di raggiungere una grande importanza in società e di coronare il sogno dei suoi genitori. Ma, crescendo Jane si rende conto che tutto ciò che vuole è studiare e ragionare su questioni religiose: non desidera le luci della ribalta. Però, costretta dalla sua famiglia, accetterà una posizione che le sarà fatale alla tenera età di 16 anni.

Come quasi tutti i romanzi storici editi da Neri Pozza e poi dalla Beat, non ho potuto non farmi coinvolgere da questa triste storia fatta di macchinazioni e manipolazioni. Jane nasce femmina e questo rimane per tutta la sua breve vita il suo peccato più grande quindi, l’unica cosa che può fare per rendersi gradita alla madre, è quella di obbedire e fare un matrimonio vantaggioso per lei e per la sua famiglia. Frances, sua madre, inizia a farla educare sin da piccolissima, rimproverandola aspramente per ogni errore reale o immaginario. Quindi, Jane prova terrore e cieca obbedienza nei confronti della sua genitrice e studia e s’impegna al massimo delle sue capacità tanto da attirare l’attezione di eminenti intellettuali di tutta Europa. Silenziosa e abbastanza triste, la bambina conosce i suoi pochi anni di felicità alla corte della regina Caterina Parr, l’ultima moglie di Enrico VIII, dove può dedicarsi senza pressioni allo studio e alla religione. Nel corso della sua vita conosce molti grandi uomini e donne a partire dal re e da suo figlio, fino alle principesse Maria ed Elisabetta. Nonostante la sua erudizione, Jane deve obbedire alla sua famiglia che la controlla completamente: deve sposare l’uomo di loro scelta e poi fare ciò che gli dicono.
La scalata sociale è al centro delle macchinazioni di sua madre e suo padre che però finiscono per portarla direttamente sul patibolo. Ho trovato questa storia profondamente ingiusta e terribile anche se so che il destino di moltissime donne dell’epoca era proprio questo: merce di scambio per accordi politici e/o commerciali favorevoli. Non essendo eredi del patrimonio di famiglia, in quanto donne, non potevano fare altro che obbedire al padre e poi al marito. Tutto questo emerge in modo forte da questa storia e, soprattutto nella parte finale, mi ha lasciata davvero sconvolta. Jane aspetta il suo destino comprendendo che lei è del tutto innocente ma accetta comunque il suo fato non aspettandosi alcun aiuto. Voglio assegnare quattro stelline e mezzo a questa tristissima storia che, pur essendo abbastanza lenta nel suo svolgimento, mi ha coinvolta e fatta riflettere. Certe volte, avendo davanti agli occhi delle “eroine” non penso a come doveva effettivamente essere la vita di una donna all’epoca, questo romanzo/biografia me lo ha fatto ricordare.

Lya

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