Autore: Isaac Marion
Pagine: 269
Prezzo: 14,5€
Editore: Fazi
Trama
R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...
Recensione:
Devo ammettere che mi sono avvicinata a questo romanzo con un po’ di timore ma anche con curiosità e molte aspettative. Infatti pur trattandosi di un romanzo appartenente al genere distopico incentrato sulla macabra figura degli zombie (che personalmente ho sempre cercato di evitare, ma che ho scoperto non essere poi così terribile), era comunque segnalata come una “storia d’amore”. La Meyer stessa (si si, quella dei vampiri!) ha dato la sua benedizione allo zombie R, protagonista di questa assurda storia. Devo ammettere che l’inizio del romanzo non mi ha affatto entusiasmata, per via delle scene troppo cruente che sembravano uscite dal più crudo film Horror (quindi per gli appassionati del genere è un libro perfetto!). In realtà anche il resto non mi ha fatto emozionare quanto speravo, forse avevo delle aspettative troppo mielose e romantiche per un romanzo in cui, detto tra noi, la storia d’amore non gioco un ruolo fondamentale nell’evoluzione della storia. Detto ciò però devo ammettere che è abbastanza nuova questa idea di far si che “mangiando” una parte importante di un ragazzo uno zombie (o comunque un essere vivente!) possa percepire sensazioni e provare sentimenti della persona stessa. In realtà si è spesso sentito parlare di qualcosa di simile in tv durante i Talk show strappalacrime in cui un trapiantato di cuore ammette che riesce a percepire e a sentire vivo dentro di se lo spirito del donatore, adottandone vizi e pregi, ma anche iniziando ad amare cibi, luoghi e cose che prima non amava. L’argomento personalmente mi ha sempre intrigata (tanto che qualche anno fa ne avrei voluto scrivere un romanzo, se solo Dio mi avesse dato il Talento della Scrittura!!) e come l’ha sviluppato Marion nel suo romanzo d’esordio è davvero straordinario, al di là ovviamente delle scene raccapriccianti, che probabilmente, se non ci fossero state, avrebbero fatto sì che io dessi qualche punto in più al libro, ma che avrebbe sicuramente allontanato molti lettori a cui è destinato il libro. Lettori che da una storia di zombie si aspettano scene splatter e anche stomachevoli (ebbene sì, tra i miei difetti sicuramente non è di poco conto la delicatezza di stomaco!). Per la scrittura non ho nulla da dire, poiché è molto scorrevole, però sicuramente merita la scelta stilistica di alternare alla vicenda del romanzo anche i ricordi della vittima che rivivono in R ogni qual volta ne mastica un pezzo di cervello (perché non se lo mangia tutto in un sol boccone, ma se ne lascia un po’ per gli spuntini successivi!). Dunque passerei all’assegnazione delle stelline, compito davvero arduo. Voglio premiare l’autore sia perché questo è il suo primo romanzo, sia perchè comunque ha saputo trattare fin troppo bene e con precisione un argomento che comunque andava così trattato (quindi lo sconsiglio se siete come me TROPPO delicati di stomaco).
se non lo leggo non riesco a decidere se mi piace oppure no... il voto è un po' basso ma a me sembra ugualmente che anche tu lo abbia trovato interessante. ;-)
RispondiElimina