25 maggio 2011

RECENSIONE: La Rilegatrice dei Libri Proibiti di Belinda Starling

Oggi voglio parlarvi di un romanzo storico che mi ha attirato da quando è stato pubblicato piú un annetto fa, ma che ho avuto modo di comprare solo recentemente.

Titolo: La rilegatrice dei libri proibiti

Autore: Belinda Starling

Pagine: 480
Prezzo: euro 9
Editore: Beat

Trama
È il 1859 a Londra, e sir Jocelyn Knightley coltiva il sogno di liberare la società dalle «pastoie del ritegno» e della morale, collezionando i libri che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio...
A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora Damage, la giovane moglie di Peter Damage.
Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l'entusiasmo di sir Knightley, della filantropica e ambigua Lady Sylvia e della cerchia dei suoi amici: i«Sauvages Nobles».
Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una «società del vizio»?
Romanzo storico, che ci restituisce impeccabilmente i conflitti di sesso, razza e classe dell'età vittoriana, La rilegatrice dei libri proibiti ci offre, con Dora Damage, un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grande del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide.

«Il romanzo di Belinda Starling pone una questione non molto diversa da quella del Profumo di Süskind: può una passione diventare ossessione? [...]Il libro intreccia i temi della libertà sessuale, della condizione della donna e dell'abolizione della schiavitù, denudando la falsità morale dell'amore come volontà di possesso».
Nicola Manuppelli, D, la Repubblica delle Donne

«Eroi e pervertiti, vittime e sadici, popolano una Londra raccontata meticolosamente».
Ttl, la Stampa


Mia Recensione
Il romanzo è ambientato nella Londra della metá del 1800 e come si intuisce dal titolo, la protagonista è una donna, Dora Damage, figlia e moglie di rilegatori di professione, da sempre immersa in cuciture di fascicoli e puzza di cuoio per la coperta e colla.
 Il suo è un piccolo mondo composto da una casupola sporca, visto che non è una grande casalinga nonostante lei sia una donna e per i canoni dell’epoca era quasi in obbligo essere una buona amministratrice del focolare, c’è suo marito, burbero e molto pudico che tiene molto alla buona nomea dell’azienda e la sua adorata figlia Lucinda, affetta da epilessia che è sempre molto vicina alla madre e poi c’è la bottega, luogo di lavoro e fulcro dell’intera vicenda.
Tutto inizia quando suo marito affetto da forti reumatismi smette di lavorare, perché ormai invalido e lascia le redini della famiglia in mano a Dora che per la prima volta nella sua vita si ritrova a dover guadagnare lei stessa per la sopravvivenza di tutti. Quindi che fare? Lei è solo una donna e le donne nella Londra dell’epoca possono soltanto vendere le loro conoscenze facendo le istitutrici, o vendere i propri corpi facendo le lavandaie o le serve o peggio ancora le prostitute.
Rimasta con poche alternative, Dora decide di portare avanti la legatoria di famiglia infrangendo le leggi della corporazione che impediscono alle donne di svolgere il duro lavoro di rilegatore, entrando in un giro di aristocratici che chiedono di rendere belli esteticamente dei testi che lei stessa trava osceni e licenziosi, ma non ha altra scelta e mette la vita della sua famiglia nelle mani di questi viziosi e scandalosi personaggi che nascondono nei libri segreti inimmaginabili… 

La trama l’ho trovata ben articolata e sviluppata, si rimane soddisfatti di tutto il libro, dall’inizio alla fine( anche la conclusione mi è piaciuta!) e quando arrivano quei punti morti che sono comunque presenti in tutti i libri, ecco lí il colpo di scena messo al posto e al momento giusto, capace di spezzare lo stoto di quiete che pervade il romanzo.
Lo stile dell’autrice è scorrevole e oltre ad essere corretto è vario, ci sono infatti diversi registri linguistici sempre forbiti e alti ma che cambiano a seconda dei momenti, la scrittrice infatti è delicata quando parla dell’amore materno e filiale, ironica quando analizza la società maschilista e in generale gli uomini, e molto cruda e cruenta quando ci parla dei romanzi scabrosi, che la protagonista per soldi è costretta a rilegare.

La protagonista Dora è decisamente una donna dell’epoca che segue le comuni regole della decenza che le sono state insegnata ma dentro di se cova un ardore e una passione per la vita e sente, come tante donne, di avere capacità maggiori di quante se ne attribuiscano ,in genere, al sesso femminile, lei è forte, capace di apprendere velocemente, è una artista che cerca di comprendere l’animo del libro prima di rivestirlo in modo splendido,è  decisa e combattiva.
È evidente l’evoluzione del personaggio che da obbediente e riservata donna relegata in casa, schiava delle decisioni orgogliose di suo marito, diventa una vera imprenditrice, scegliendo una strada pericolosa ma molto redditizia che oltre a portarle denaro, le fa provare brividi mai conosciuti. Prima di rilegare i libri che le consegnano, lei li legge, e scopre un mondo diverso che all’inizio la fa arrossire e scandalizzare, ma che poi riesce a farle comprendere molte cose sulla sessualità maschile e femminile a lei completamente estranee.
Assegno a questo libro quattro stelline piene e lo consiglio a coloro che amano le storie con protagoniste femminili, che in barba alle leggi, remano contro corrente e le infrangono cercando l’indipendenza.
  prima di lasciarvi voglio farvi vedere la cover inglese che io trovo piú in linea con la storia cosí come anche il titolo "the Journal of Dora Damage" anche se trovo piú bella quella italiana ^^

Lya

1 commento:

  1. Questo libro mi incuriosisce molto! *.* Sembra davvero interessante, grazie per avermelo fatto conoscere! :D

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