Buon
pomeriggio amici lettori ed eccoci ritrovato con un nuovo appuntamento per la
rubrica “Crescere…leggendo”.
Oggi l’appuntamente
è con una delle bambine più celebri della letteratura per l’infanzia. Ha le
guance rosse, le caprette le fanno “CIAO” e i monti la salutano. Avete capito
ovviamente di chi parlo^^
“Heidi” il
romanzo più celebre di Johanna Spyri.
L’autrice:
Johanna
Spyri è nata il 12 giugno 1827 dal medico svizzero Jacob Heusser. Quarta di 6
figli, prende il cognome dall’avvocato Johann Spyri, sposato nel 1852. Celebre
autrice per bambini, la sua scrittura era volta per lo più alla critica della
società contemporanea: in particolare nei suoi romanzi è forte l’attenzione nei
confronti della difficile situazione di bambini e donne.Johanna Spiry è morta in Svizzera il 7 luglio 1901. Nella sua vita ha composto oltre 30 romanzi, anche se è ricordata principalmente per aver creato il personaggio di Heidi, reso celebre anche per le numerose trasposizioni cinematografiche e televisive.
Il romanzo
Trama: Heidi vive con il burbero nonno in montagna, dove ha trovato un mondo fantastico insieme all'amico Peter, il pastore che guida le capre al pascolo. Qualche anno dopo, però la zia della bambina torna per portarla a Francoforte.
Cosa ne penso:
Ho letto il
libro in età adulta. Sarà perché sono cresciuta con l’Heidi del celebre cartone
giapponese, ma leggere il romanzo non è stato esattamente come me lo aspettavo.
Il libro infatti è molto diverso dal cartone. Però io proverò a parlarvi del
romanzo spogliando la mia opinione dal fattore emotivo e contestualizzandolo.
Sarà difficile ma spero di non deludere le aspettative. Protagonista del
romanzo è una bambina di 5 anni di nome Heidi. La bambina vive a Dussendorlf
assieme alla zia Dete, poiché i genitori della bambina sono morti quando lei
aveva solo 1 anno. Avendo trovato lavoro in una ricca famiglia a Francoforte,
la zia decide di affidare la bambina al nonno paterno, un uomo burbero che vive
da solo in una baita in mezzo ai monti assieme a un cane e a 2 capre. Dopo
alcuni anni però la zia Dete torna, si riprende la bambina e la affida alla
famiglia Seseman di Francoforte che la sceglie come “amica di giochi” per la figlia paralitica di
un ricco uomo d’affari. Clara e Heidi diventeranno amiche, ma Heidi non si
sentirà mai davvero felice a Francoforte, nonostante l’affetto dell’amica e
della nonna di lei.
Nel romanzo
è forte la componente religiosa. Essa traspare da numerosi elementi: il libro
di favole che tanto la nonna di Peter ama in realtà nel romanzo è un libro di
Inni religiosi; la nonna di Clara insegna a Heidi a pregare e a sua volta Heidi
aiuterà il nonno a ritrovare la fede e a pregare assieme Gesù. La cosa non deve
stupire: il romanzo è ambientato nella Svizzera della seconda metà dell’800, la
religione era un punto focale della vita quotidiana di buona parte delle
persona, a differenza di oggi. La differenza rispetto al cartone è dovuta
sicuramente al diverso contesto, poiché esso è stato prodotto in Giappone negli
anni ’70 del ‘900. Penso che se il cartone fosse stato più fedele rispetto al
libro non avrebbe goduto della fama che invece l’accompagna. Il libro in alcuni
punti risulta pesante, questo probabilmente perché non siamo più così abituati
alla componente religiosa e personalmente non so fino a che punto questo libro
possa essere adatto a un bambino poiché spesso si trovano disquisizioni
teologiche che poco si adattano a un romanzo per bambini letto negli ultimi
anni. I personaggi principali sono pochi: oltre ad Heidi troviamo Clara, il nonno di Heidi e la nonna di Clara. Personaggi come la Signorina Rottenmeier o Peter invece sono personaggi secondari. Menzione speciale spetta invece al Dottore: l’uomo, dopo aver perso la figlia a causa di una malattia, si lega in modo morboso alla bambina. Si affeziona al punto di volerla adottare. Ho trovato questo personaggio sorprendente ed è un peccato che nel cartone questo aspetto di uomo addolorato non traspare minimamente.
Una lettura diversa dalle aspettative: alla delusione iniziale però son ben presto giunta a una consapevolezza che il romanzo non poteva essere diverso. La morale religiosa, la critica alla società industriale rea di aver reso orfana Heidi (il padre è morto in fabbrica mentre la madre è morta poco dopo di crepacuore) erano temi chiave della letteratura dell’epoca, e ciò la si può rinvenire in altri romanzi Ottocenteschi. Perciò se mi dovesse venir chiesto se consigliare o meno questo romanzo direi certamente di sì, ma non ai bambini troppo piccoli: personalmente trovo la trattazione di certi argomenti troppo complessi per bambini troppo piccoli. Ma dai 10 anni in su il romanzo può essere apprezzato anche dai bambini, magari con un aiuto dei genitori^^
Dal romanzo sono tratti, oltre al celebre cartone animato giapponese, anche numerose trasposizioni cinematografiche. Inoltre, nel 1989 anche un sequel ambientato durante la prima Guerra Mondiale ed intitolata "La montagna del coraggio".
Isy
Mica lo sapevo che c'era il libro di Heidi, me lo segno che se lo trovo lo prendo ^_^
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