eccomi con una nuova puntata di classici da libreria questa volta dedicato ad un grande romanzo russo di Lev Tolstoj.
Vi dico a priori che non amo particolarmente lo stile di questi scrittori, ho letto Dostoevskij ma non mi è piaciuto molto, ho faticto, ma questa estatea mente lbera, ho voluto prvare con Anna Karenina.
Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Pagine: 944
Prezzo: 10,90
Editore: Bur
Data di pubblicazione originale: 1877
Trama
Centro della vicenda è la tragica passione di Anna, sposata senza amore a un alto funzionario, per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. "In Anna Karenina è rappresentata - scrive Natalia Ginzburg - la colpa come ostacolo, anzi come barriera invalicabile al raggiungimento della felicità". Tra i primi lettori il libro ebbe Dostoevskij che così ne scrisse: "Anna Karenina è un'opera d'arte assolutamente perfetta. Vi è in questo romanzo una parola umana non ancora intesa in Europa... e che pure sarebbe necessaria ai popoli d'Occidente".
Informazioni
Il romanzo fu inizialmente pubblicato a puntate in un periodico russo e solo successivamente apparve come volume intero. La critica assalì molt violentemente il romanzo perchè fu considerato frivolo oppure eccessivamente scandaloso, dat la sotria di adulterio che raccontava.
Il romanzo, ambientato nelle più alte classi sociali russe, approfondisce i temi dell'ipocrisia, della gelosia, della fede, della fedeltà, della famiglia, del matrimonio, della società, del progresso, del desiderio carnale e della passione, nonché il conflitto tra lo stile di vita agrario e quello urbano.
Mia Recensione
Ho iniziato la lettura di questo libro per tre diversi
motivi: prima di tutto mi ero imposta di leggere due classici durante questa
calda estate(Moll Flanders di Defoe e questo), poi a settembre è prevista
l'uscita del film con protagonista Keira Nightly e per me è sacro leggere
l'opera prima di vedere la trasposizione cinematografica e infine perché volevo
tentare di riabilitare gli autori russi dell'ottocento che ai miei occhi, dopo
una poco piacevole esperienza con Dostoevskij, hanno perso tutto il loro
fascino.
Inutile dire che la riabilitazione non è andata
completamente a buon fine perché se la storia è bella e struggente, se
l'introspezione dei personaggi è profonda e coinvolgente, lo stile piano e fin
troppo dettagliato, ha reso la lettura davvero molto molto difficile.
L'autore racconta la storia di Anna e Levin che si
incrociano solo un paio di volte nel libro ma che raccontano la propria storia
in modo parallelo.
Anna è una donna, una moglie e una madre che illude se
stessa, come tante donne dell'epoca, di essere felice della propria vita ma, a
casa di una conoscente, incontra Vronski, giovane ufficiale russo, che rimane
affascinato da lei e inizia a corteggiarla in modo piuttosto esplicito. Se
all'inizio Anna è lusingata delle sue attenzioni e le piace sentirsi amata ed
importane, dopo si rende ella stesa conto che ricambia l'affetto in modo
completo e passionale. Nasce quindi una tormentata storia d'amore che porterà
alla distruzione sociale e morale della donna che vede il divorzio come una
umiliazione, ma sente il matrimonio con suo marito come una falsità e una
prigione. Una strada senza vie d'uscita....
Altro protagonista è Levin, uomo di 30-35 anni in cerca di
moglie che vive in campagna, volontariamente isolato dalle mondanità della
città, che ha difficoltà a relazionarsi in società e spesso viene considerato
antipatico; risulta essere un personaggio abbastanza particolare e complesso e
addirittura si pensa che Tolstoj gli abbia dato dei tratti autobiografici.
Viene quindi raccontata la sua storia, tra pensieri filosofici, politici ed
economici, che si svolge tra i suoi possedimenti e la città dove risiede la sua
unica amata.
Come ho già detto all'inizio del post, ho un qualche
problema con gli autori russi perchè trovo il loro modo di scrivere piatto e
poco appassionante(sicuramente la mia brutta esperienza con Dostoevskij mi ha
lasciato un segno indelebile), anche se devo dire che "Anna Karenina"
mi ha colpito abbastanza positivamente perché collocandolo nell'epoca della sua
pubblicazione, la storia che racconta risulta essere davvero molto scandalosa.
Il libro fondamentalmente ci da una visione della Russia
aristocratica della fine dell'ottocento, con cene e salotti, viaggi in treno, avvenimenti felici e
tragedie che coinvolgono e sconvolgono le grandi famiglie, ma soprattutto
mostra tre modi di vivere l'amore nella in questa fredda nazione. Infatti sono
al centro dell'azione tre coppie che esemplificano diverse tipologie di vita
matrimoniale: il matrimonio iniziato senza amore che trasfigura questo forte
sentimento facendolo diventare abitudine e quotidianità(Stiva e Dolly), la
passione e il profondo e vero amore che porta i protagonisti alla distruzione
personale e sociale pur di riuscire a stare insieme(Anna e Vronskij), l'amore
più semplice e naturale che cresce piano piano(Levin e Kitty).
Nonostante la presenza di queste tre coppie, due sono i
protagonisti indiscussi del libro e sono Anna(ovviamente) e Levin, uomo con
poca autostima, scorbutico ma dolce e servizievole che vive in campagna, di cui
francamente non ho ben capito l'utilità all'interno della storia. L'autore
insomma si sarebbe tranquillamente potuto concentrare solo sul dramma, così
intenso e suggestivo, vissuto da Anna invece di intervallarlo con la storia di
Levin che in parecchi tratti, quelli più politici e strettamene legati
all'economia campagnola, mi sono risultati noiosi e lentissimi da leggere.
Sono abbastanza combattuta nel dare una valutazione a questo
big della letteratura perchè se da una parte la storia mi è piaciuta e mi ha
coinvolta, oltre ad avermi commossa, se l'introspezione psicologica, etica e
morale dei personaggi mi ha fatto apprezzare i diversi caratteri dei
protagonisti, lo stile dell'autore non ha reso possibile una totale immersione
nelle splendide ambientazioni e nella narrazione.
Assegno tre stelline e mezzo al romanzo e attendo di andare a vedere
il film che probabilmente mi piacerà parecchio (se fatto bene ovviamente!!).
Lya
Bello Anna KArenina, se fosse meno lungo lo rileggerei... :P
RispondiEliminaE' uno dei pochi libri di scrittori russi ad essermi piaciuto.... ce ne sono taaaanti altri che ho terminato SOLO per amore di lettura e coerenza..., ma mi sembrava di prendere lo sciroppo....!! tipo Gogol, turgenev.... Per carità, pezzi grossi.. ma forse un po' troppo perchè mi scendessero giù.. :D
E' tra i tanti libri sulla mensola che attendono di essere letti!! Di sicuro sarà una delle prossime letture...anche perchè voglio terminarlo prima dell'uscita del film!!!=)
RispondiEliminaLe prime pagine le ho trovate addirittura scorrevoli. Le parti più pesanti riguardano soprattutto le discussioni della politica del tempo e dell'agricoltura, tematiche che ad uno scrittore di oggi interessano ben poco.
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