12 giugno 2012

Teaser tuesdays 56

Buon pomeriggio lettori!
ecco un estratto sprovvisto di spoiler del libro che sto leggendo per la rubrica teaser tuesday!

 

Attualmente sto leggendo: dreamless di Josephine Angelini


Helen lasciò che fosseClaire a inventare una storia credibile. Pr lei fu fin troppo facile convincere tutti che era scoppiato un temporale improvviso. Molti avevano visto i lampi e la nuvolaglia
addensarsi misteriosamente sopra il bosco. Claire dovette solo spacciare lei e Helen come passanti innocenti che per caso erano arrivate sul lungo per prime. Helen non ne era sicura, ma mentre Claire stava raccontando qulla storiella le sembrò di vedere Zach fare una smorfia. Cissà se aveva assistito alla battaglia.....Ma in quel caso perchè non aveva detto niente? 

Avrei un paio di cose da dire sulla "nuvolaglia"  ma non mi esprimo, da traduttrice avrei scelto un termine più moderno.....

qual è il vostro teaser??

3 commenti:

  1. Eh, effettivamente non hai tutti i torti sulla "nuvolaglia". :p

    Ecco il mio:

    «Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c'è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è un pensiero che non avevo mai avuto, prima di questa notte.»
    Scese dal letto.
    «A qualcuno è occorsa tutta una vita per mettere sulla carta una parte dei suoi pensieri, per guardarsi intorno e descrivere il mondo e la vita come il vedeva lui, e poi salto fuori io e in due minuti... bum! è tutto finito.»
    «Lasciami in pace» disse Mildred. «Io non ho fatto nulla di male.»
    «Lasciarti in pace! Non è difficile, ma come potrò io lasciare in pace me stesso? A noi occorre non essere lasciati in pace! Abbiamo bisogno di essere veramente tormentati una volta ogni tanto! Da quanto tempo non c'è più nulla che ti tormenti? che ti tormenti sul serio, per qualcosa che conti realmente?»


    da "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury

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    1. oooh Fahrenheit 451 uno dei prossimi libri che leggerò! :)

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  2. Tutto era immobile nel salotto o nella sala da pranzo o sulle scale. Ma attraverso i cardini arrugginiti e i battenti gonfi e impregnati di salsedine, certi aliti, staccatisi dal corpo del vento (la casa era in fin dei conti in sfacelo) strisciarono attorno agli angoli e si avventurarono all'interno. Li si poteva quasi immaginare entrare nel salotto, interrogativi e perplessi, e giocare coi lembi penzolanti della carta da parati, chiedendosi per quanto ancora sarebbe rimasta appesa, quando sarebbe caduta. Poi sfiorando lievemente le pareti, passavano oltre come per chiedere alle rose rosse e gialle della carta da parati se sarebbero avvizzite, e per interrogare (adagio, perché avevano tempo a disposizione) le lettere strappate nel cestino della carta straccia, i fiori, i libri ora tutti chiusi per loro: erano alleati? o nemici? per quanto tempo ancora sarebbero durati?
    Così guidati a caso dalla luce di una qualche stella scoperta, o di una qualche nave vagante, o fors''anche del Faro, che col suo pallido passo risaliva le scale o calpestava la stuoia, gli aliti montavano leggeri le scale e curiosavano dietro le porte delle camere. Ma lì dovevano arrestarsi. Se anche ogni altra cosa perisse e sparisse, ciò che giace lì è immutabile. Qui si poteva dire a quegli aliti brancolanti che spiravano e si curvavano persino sul letto: qui non potete né toccare né distruggere. Al che, stancamente, spettralmente, come avessero dita leggere come piume e la lieve insistenza delle piume, essi avrebbero guardato per una volta quegli occhi chiusi, quelle dita mollemente giunte, e piegati stancamente i loro abiti sarebbero scomparsi. E così, curiosando, strusciando, andarono presso la finestra delle scale, nelle camere della servitù, nei bauli delle soffitte; scendendo, sbiancarono le mele sul tavolo della sala da pranzo, scompigliarono i petali delle rose, misero alla prova il quadro sul cavalletto, sfiorarono la stuoia e con un soffio sparsero un po' di sabbia sul pavimento. Alla fine, desistendo, insieme cessarono, insieme si radunarono, sospirarono tutti insieme e tutti insieme emisero una raffica improvvisa, lamentosa, a cui rispose una porta della cucina; si spalancò; non lasciò entrare nulla; si richiuse di botto.
    [A quel punto Carmichael, che leggeva Virgilio, soffiò sulla candela. Era passata mezzanotte.]
    (Virginia Woolf - Gita al Faro)

    Mi sono da poco imbattuta in questo pezzo formidabile. Testimone di una letteratura talmente alta da far venire i brividi

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