oggi dopo le 2 anteprime voglio mostrarvi due libri che trovo interessanti, usciti di recente, per la rubrica del lunedì interesting book!
Titolo: Un antico peccato
Autore: Giulia Marengo
Pagine : 288
Prezzo: € 15.00
Editore: Reverdito Editore
Trama
Un tempo regolata dal Potere che i Precursori attingevano dai quattro elementi, la magia nella Galassia è stata quasi del tutto soppiantata dalla tecnologia. I Potenziali e i Portatori, gli unici in grado di manipolare il Potere, stanno ormai scomparendo… Ma qualcuno si sta muovendo nell’ombra: Verenith Aurennan, Custode del pianeta Micondar, bellissima quanto diabolica, ha deciso di giocare tutte le sue carte evocando Ka’Alarish, il grande potere chiamato anche l’“Antico Peccato”. Un atto folle e sconsiderato che può portare l’intera Galassia sull’orlo della rovina. Solo un Elementale può infatti riuscire a controllare Ka’Alarish. Verenith questo lo sa. Tessendo una subdola trama, segnerà il destino di una navetta carceraria che trasporta la giovane Jayce Reel: una ragazza nelle cui vene scorre, ancora sopito, il grande potere che consentirebbe di frenare l’”Antico Peccato”… Le vite di due donne fuori dal comune stanno per sfiorarsi, incontrarsi … e affrontarsi.
Titolo: La biblioteca dei mille libri
Autore: Irfan Master
Pagine : 256
Prezzo: euro 9.90
Editore: Newton compton
Trama
La più bella delle bugie per proteggere un sogno.
India settentrionale, 1947. Bilal vive con suo padre – il suo amato bapuji – in una povera casupola in una città del Gujarat. L’unica loro ricchezza è un’intera biblioteca di libri vecchi e polverosi, collezionati nel corso degli anni e custoditi con cura. Fin da quando Bilal era bambino, suo padre gli ha letto storie prese da quei libri, con gli occhi che brillavano per l’entusiasmo. Gli ha insegnato tanto il suo bapuji, amato da tutta la città per la sua saggezza e cultura, tra loro c’è sempre stato un grandissimo affetto, ben al di là del rapporto padre-figlio. Ma ora sta morendo: un cancro lo divora, come quello che pian piano sta distruggendo la gloriosa India, dilaniata dall’odio tra le fazioni religiose.
Nonostante sia solo un ragazzino, Bilal sa che la guerra civile sta arrivando e ben presto il suo Paese non sarà più lo stesso. Suo padre però non deve saperlo. Deve morire in pace e serenità pensando che l’India sia ancora come lui ha contribuito a costruirla: il paradiso di pace e fratellanza cantato dal poeta Tagore. E così, aiutato dai suoi fedeli amici, Bilal farà di tutto per tenerlo all’oscuro della verità: allontanerà gli estranei con scuse improbabili, organizzerà un sistema di sorveglianza sui tetti, farà stampare finti giornali… Ma per sessant’anni si porterà sulla coscienza il peso della sua meravigliosa bugia.
India settentrionale, 1947. Bilal vive con suo padre – il suo amato bapuji – in una povera casupola in una città del Gujarat. L’unica loro ricchezza è un’intera biblioteca di libri vecchi e polverosi, collezionati nel corso degli anni e custoditi con cura. Fin da quando Bilal era bambino, suo padre gli ha letto storie prese da quei libri, con gli occhi che brillavano per l’entusiasmo. Gli ha insegnato tanto il suo bapuji, amato da tutta la città per la sua saggezza e cultura, tra loro c’è sempre stato un grandissimo affetto, ben al di là del rapporto padre-figlio. Ma ora sta morendo: un cancro lo divora, come quello che pian piano sta distruggendo la gloriosa India, dilaniata dall’odio tra le fazioni religiose.
Nonostante sia solo un ragazzino, Bilal sa che la guerra civile sta arrivando e ben presto il suo Paese non sarà più lo stesso. Suo padre però non deve saperlo. Deve morire in pace e serenità pensando che l’India sia ancora come lui ha contribuito a costruirla: il paradiso di pace e fratellanza cantato dal poeta Tagore. E così, aiutato dai suoi fedeli amici, Bilal farà di tutto per tenerlo all’oscuro della verità: allontanerà gli estranei con scuse improbabili, organizzerà un sistema di sorveglianza sui tetti, farà stampare finti giornali… Ma per sessant’anni si porterà sulla coscienza il peso della sua meravigliosa bugia.
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