06 settembre 2015

RECENSIONE: Lady Butterfly di Margaret Fountaine



Buona domenica e buona lettura!
Titolo:Lady Butterfly. Diario di una cacciatrice di farfalle   
 Autore:Margaret Fountaine
Pagine: 288 
Prezzo:Euro 16,50
Editore: Elliot
 
Trama
 
Nel 1940 un’anziana signora fu trovata in fin di vita sul ciglio di una strada presso il monte St. Benedict, nell’isola di Trinidad, Indie Occidentali. Aveva accanto a sé un retino. Sembrava aver avuto un attacco di cuore e venne soccorsa mentre era ancora cosciente, ma morì poco dopo. Era Margaret Fountaine, cacciatrice di farfalle.
Molti anni prima, nel 1889, dopo aver ereditato un modesto vitalizio, la giovane Margaret aveva deciso di dedicarsi allo studio delle farfalle, una passione nata come semplice passatempo e che era divenuta la sua principale occupazione. Aveva anche rifiutato l’istituzione del matrimonio, non accettando compromessi: “Perché rinunciare alla mia libertà in cambio di una sistemazione più conveniente agli occhi del mondo?”.
La sua ricerca la portò in Africa, in Australia e in Cina. Conobbe il mondo agli inizi del  Novecento servendosi di treni e piroscafi, viaggiò in bicicletta e a dorso di un mulo, affrontò le febbri tropicali, dormì in capanne di fango. Per mantenersi si ritrovò ad abbattere alberi in una fattoria australiana, visse negli Stati Uniti e si entusiasmò per Los Angeles e la nascente città del cinema, Hollywood. Esplorò i grandi fiumi sudamericani e si smarrì nella giungla africana.
I diari qui riuniti, rivelati al pubblico solo nel 1978 come richiesto dalla stessa Fountaine nel suo testamento (“cento anni dopo il giorno esatto in cui ho iniziato a scriverli”), ci raccontano la vita avventurosa di questa donna spregiudicata e audace, ammirata non solo dalla comunità scientifica per aver lasciato in dono una collezione di ventiduemila farfalle al museo della sua città natale, Norwich, ma anche dal movimento per l’emancipazione femminile, che riconobbe nelle sue gesta lo spirito di una donna libera.


“Lady butterfly” è un diario romanzato che mi è capitato di leggere ultimamente. È una pubblicazione vecchiotta della Elliot edizioni ma che mi ha attirata perché volevo leggere qualcosa di femminile e non contemporaneo e, dopo la lettura delle avventure di Catalina de Erauso (La figlia del sole e della pioggia), effettivamente esistita, ho voluto riprovarci con questo diario.

Margaret Elizabeth Fountaine è stata un’entomologa inglese vissuta tra l’Ottocento e i primi del Novecento. È stata una donna intraprendente che per la sua passione ha viaggiato molto e ha conosciuto tantissime persone. Nei suoi diari racconta le vicende rilevanti che le accadono durante queste sue migrazioni tra Europa, Africa e America.

Parlarvi di questo diario/romanzo non è facilissimo perché se da una parte mi è piaciuto molto, d’altra parte ho trovato un po’ pesante andare avanti nella lettura.
Parto parlandovi prima di ciò che mi ha messo in difficoltà: la modalità di scrittura e alcune tematiche ricorrenti. Questa donna così intraprendente scrive dei diari annuali dall’età adolescenziale e parla, senza peli sulla lingua (per quanto occorre ricordare che il tutto è ambientato nella prima metà del novecento), della sua vita e delle sue esperienze. Quindi non è una scrittura effettuata giorno per giorno ma un resoconto annuale delle cose che lei reputa più rilevanti. Proprio questa caratteristica e lo stile che utilizza hanno reso la lettura abbastanza lenta anche se comunque interessante. Devo dire che la prima parte, quella che precede il momento in cui diventa una donna indipendente che eredita molto denaro, è piuttosto monotona e si concentra soprattutto sulla ricerca di un uomo adatto a lei. Solo successivamente, con l’inizio del suo continuo pellegrinaggio, il diario diventa più stimolante così come le sue riflessioni sul mondo, sugli uomini e sulle donne,
Ciò che mi ha più colpito, insieme agli straordinari viaggi fatti in treno, in nave, a piedi o a dorso di asino/cavallo, è lo spirito libero e indipendente di questa donna straordinaria. Inizialmente è entomologa per passione, lei desidera viaggiare, visitare e osservare, le farfalle sono una cosa “secondaria”; solo dopo, quando la sua collezione inizia ad aumentare, si rende conto di essere un’ottima ricercatrice. Questa sua graduale presa di coscienza riguardo se stessa e riguardo il mondo che la circonda è un tratto piuttosto interessate di tutto il diario. È evidente la crescita e il cambiamento di questa donna fuori dagli schemi: arriva addirittura ad avere un amante fisso senza essere sposata dopo aver avuto diversi spasimanti sparsi per l’Europa. È davvero un personaggio fuori da suo tempo che ha sfruttato al massimo la sua indipendenza e l’evolversi della società che iniziava ad accettare donne più avventurose e intraprendenti e non i soliti angeli del focolare. Però dentro di sé avviene la battaglia tra questi due mondi: da una parte vuole essere libera di far ciò che vuole, dall’altra desidererebbe provare a essere una donna sposata. Ma lo spirito d’avventura vince sempre.
Insomma, nonostante lo stile un po’ faticoso da leggere, il libro, ma di più la sua protagonista, mi sono piaciuti parecchio perché ho molto apprezzato il suo stile di vita e il suo coraggio: Margaret Elizabeth Fountaine, seppur poco conosciuta, potrebbe essere considerata una femminista che ha anticipato i tempi.
Assegno tre stelline e mezzo al libro e lo consiglio a chi cerca una lettura diversa a metà strada tra il romanzo e la biografia.

Lya

2 commenti:

  1. Ciao! :) Questo libro me l'ero completamente perso, ma sembra interessante! :) Me lo segno!

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    1. Ciao! Se ti piacciono le biografie romanzate al femminile questo libro potrebbe piacerti ^^

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