17 settembre 2014

RECENSIONE: Il maestro di Garamond di Anna Cuneo

Buona lettura!

Titolo: Il maestro di Garamond
Autore: Anne Cuneo
Pagine: 500
Prezzo: 11,90 euro
Editore: Beat

Trama
È il crepuscolo del 24 dicembre 1534: a Parigi, in place Maubert, un uomo viene giustiziato. Il suo corpo è poi bruciato su una pira alimentata da libri.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
Garamond è infatti la voce narrante di tutta la storia: quella del suo maestro Augereau e la propria. La loro avventura – al tempo in cui Grand-Rue Saint-Jacques a Parigi contava più tipografi che case private – intreccia i segreti della stampa alla storia della Riforma e delle persecuzioni religiose e con le vite di personaggi come Manuzio, Erasmo, Rabelais, Margherita di Navarra, Calvino… È l’epoca in cui i valori del pensiero moderno cominciavano a forgiarsi: un pensiero umanista in lotta contro il fanatismo, un pensiero aperto, che aspira alla libera e universale trasmissione del sapere.




Questo libro è un esempio perfetto di romanzo storico che coniuga avvenimenti realmente accaduti e personaggi esistiti, tutto questo con la fantasia dell'autrice la quale è riuscita a dare voce e spessore a questi uomini così lontani dal nostro tempo ma non dalle nostre idee. La nascita e la diffusione del protestantesimo, la censura e il clima di oppressione ideologica sono al centro della narrazione e, in questa recensione, mi sforzerò di non scrivere un saggio storico sull'argomento che mi sta davvero molto a cuore e che mi ha da sempre appassionato.

Il protagonista è Claude Garamond che racconta la sua storia e quella del suo maestro Antoine Augereau nei turbolenti anni del 500.
Claude è un bambino quando scopre al sua passione per la stampa e per l'incisione e, per puro caso, diventa allievo di Antoine Augereau passando tutta la sua gioventù ad imparare un mestiere e ad apprendere in modo critico ciò che gli viene insegnato. Tutto il libro si concentra particolarmente sulla figura di Antoine che viene raccontata in forma di diario di memorie che Claude scrive per ricordare le azioni del suo maestro.

Questo libro mi è piaciuto prima di tutto perché mi ha ricordato i miei studi della triennale tra paleografia, codicologia, diplomatica e tutte le materie annesse quindi, sapevo in modo approfondito quello di cui si stava parlando tra storia e tecnica di stampa. Personalmente credo che i tecnicismi e le evidenti e approfondite ricerche storiche siano i punti forti del romanzo che è realistico e puntuale nelle sue descrizioni. Dobbiamo anche dire che sia Antoine sia Claude sono realmente esistiti e sono stati degli incisori e stampatori di pregio della Parigi della prima metà del 500 ma, le parti romanzate della storia sono così ben fatte da sembrare altrettanto credibili. Ci tengo a farvi notare che anche i programmi di scrittura hanno tra i caratteri uno chiamato Garamond proprio uguale ai caratteri ariosi e chiari dell'incisore che è la voce narrante del libro.
 A parte queste particolarità, il romanzo mi è piaciuto perché, insieme alla storia di questi due personaggi, si parla di un periodo storico turbolento mettendo continuamente a confronto le innovative idee filosofiche, religiose, morali contro l'ostruzionismo e l'opprimente censura della Chiesa che, all'epoca, era l'istituzione più forte e complessa. Antoine è un umanista erudito che legge e studia in modo critico qualsiasi testo apprezzando, in particolare, quelli in cui la libertà di parola e di religione sono le tematiche centrali in quanto temi cari per l'epoca turbolenta che vive.  Questo personaggio è davvero appassionato: ama il suo lavoro, le sue ricerche e ama la liberà tanto da rischiare il tutto per tutto pur di esprimersi. Filosofia, religione, morale cattolica e protestate, vendita delle indulgenze, Martin Lutero con le sue tesi, Erasmo da Rotterdam con il suo "Elogio alla pazzia", censura, oppressione, clima del terrore, processi sommari, sono solo alcuni degli argomenti che vengono toccati nel libro che risulta davvero completo e appassionante. Pur avendo trovato la narrazione abbastanza lenta e parecchio riflessiva con queste descrizioni tecniche e storiche particolareggiate,  il mio giudizio è assolutamente positivo: "Il maestro di Garamond" è un romanzo storico nella sua interezza e, anche se avrei preferito che ci fossero degli approfondimenti sulla vita sia di Antoine che di Claude, ho deciso di assegnare quattro stelline e mezzo.
Consiglio questo libro agli amanti della storia e a coloro a cui piacciono i romanzi riflessivi e descrittivi e, preciso questa cosa perché mi rendo conto che sono di parte con il mio giudizio in quanto conosco abbastanza bene gli argomenti trattati che a me sono piaciuti ma ad altri possono risultare noiosi e ripetitivi.

Lya
 

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