ecco un nuova recensione, per esattezza la numero 199 :))
Titolo: La figlia del decoratore
Autore: Rachel Hore
Pagine: 421
Prezzo: 9 euro
Editore: Tea
Data di pubblicazione: giugno 2012
Trama
Sono dieci anni che Fran Morrison manca da Londra. Dieci anni a inseguire la sua carriera di musicista, ma soprattutto a fuggire da un padre chiuso ancora nel dolore per la morte della moglie di cui non ha mai parlato alla figlia, che all’epoca aveva solo due anni. Ma adesso Fran è tornata, ed è davanti alla vetrina di Minster Glass, la bottega dietro Westminster dove suo padre crea vetri meravigliosi. L’uomo è molto malato e ha bisogno che Fran trovi qualcuno che mandi avanti l’attività, visto che Zac, il suo assistente, non può fare tutto da solo. Bisogna portare a termine il restauro della splendida vetrata di una chiesa, che raffigura un angelo. Ma rovistando tra i documenti trovati nel laboratorio, la donna scopre che dietro l’opera d’arte si nasconde una storia d’amore avvenuta un secolo prima. A raccontargliela sono le pagine del diario di una certa Laura, vissuta in quella stessa zona di Londra alla fine dell’Ottocento. Ma qual è il legame tra Laura e l’angelo? E quello di Fran con Laura? Mentre riannoda i fili del suo passato, Fran si immerge ogni sera in quella storia affascinante che, via via che si dipana, si rivela sorprendentemente vicina a lei...
Mia recensione
La figlia del decoratore è un libro che racconta una storia
delicata e coinvolgente che mi ha affascinata sin dalle prime pagine e che mi
ha coinvolta sempre di più man mano leggevo.
Rachel Hore ci racconta più storie concatenate, una
ambientata alla fine dell'ottocento che vede come protagonista la giovane Laura,
e una ambientata nel presente che ha come personaggio principale Frances,
musicista trentenne dal passato difficile.
Tutta la storia inizia con la malattia di Edward, padre di
Frances e proprietario dello storico negozio londinese di vetrate artistiche
chiamato Minster Glass, che costretto a letto in stato quasi vegetativo, non
può più occuparsi dei suoi affari. Costretta a rientrare a Londra da uno dei suoi
concerti in giro per il mondo, Frances torna a casa per assistere il padre e
per mandare avanti il negozio, ma non solo deve confrontarsi con il dolore della
malattia del padre e la responsabilità dall'attività di famiglia, ma si trova a
dover affrontare il suo passato, a ritrovare i suoi vecchi amici e a conoscere
nuove persone, insomma la sua vita cambia da un giorno all'altro. Cercando tra
le carte del padre per rintracciare un progetto di un'antica vetrata da restaurare,
Frances trova un vecchio diario che racconta la storia, quasi parallela a
quella della protagonista, di una giovane ragazza di nome Laura e della sua
famiglia.
Questo è un romanzo agro dolce che mi ha coinvolta fin da
subito con la sua storia ben raccontata e molto realistica che mi ha fatto
sentire molta empatia nei confronti delle protagoniste.
Frances è una
donna intraprendente che si trova costretta, dall'improvvisa malattia del
padre, a combattere contro i fantasmi della sua infanzia difficile, non
violenta ma affettivamente vuota e limitata. Il suo adorato \ odiato padre per
tutta la sua vita ha provveduto economicamente alla sua crescita, ma non ha
supplito alla mancanza affettiva della madre, anzi, Edward è stato freddo e scostante con
la figlia, impegnato anima e corpo nel suo lavoro, che sembra amare più della
sua stessa famiglia. Lei, dopo un'infanzia abbastanza solitaria diventa una
musicista e viaggia per il mondo, ma non ha una meta prefissata, va dove è
chiamata e rimane fin quando l'ingaggio non finisce, ma questo non vale solo
per la sua carriera, questo mordi e fuggi coinvolge anche la sua vita sentimentale che la porta ad avere storie mai
così serie da proseguire oltre ad un determinato periodo. Ma tutto questo
cambierà....
Seconda ed insospettabile protagonista è Laura, giovane
ragazza figlia di un prete protestante vissuta alla fine del 1800 proprio
vicino al negozio di Minster Glass(già esistente all'epoca) che racconta la
storia della sua vita, cercando un modo per sfogare il suo senso di perdita
legato alla morte della sua giovane sorella. Anche lei però deve fronteggiare
delle difficoltà sentimentali per ottenere ciò che vuole.
Il destino delle due donne è inesorabilmente legato alla
produzione di vetrate artistiche e al negozio, che porteranno entrambe a fare delle
scelte che cambieranno la loro vita.
La figlia del decoratore è un romanzo che parla di arte, di
amore e delle ricerca della strada da percorrere nella vita. É stata una
lettura davvero molto piacevole che mi ha lasciata con il sorriso sulle labbra
e per questo ho deciso di assegnare 3 stelline e mezzo.
Lya
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