19 luglio 2016

RECENSIONE: La via del male di Robert Galbraith


Buona giornata a tutti!
Ecco i due link dove potete torvare le mie precedenti, e piuttosto entusiastiche recensioni, degli altri due libri di Robert, aka J.K. Rowling.
QUI e QUI trovate le mie recensioni dei primi due libri!


Titolo:La via del male
Autore:Robert Galbraith
Pagine:400 ca
Prezzo: 20 euro
Editore: Salani
Serie: Cormoran Strike #3
Data di pubblicazione: 9 giugno 2016

Trama
Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L’investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili – e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo…



Ho atteso questo libro per più di un anno e ho anche pensato di leggerlo in inglese per abbreviare l’attesa ma la fine ho optato per la versione italiana poiché non ho mai avuto da lamentarmi sulla traduzione effettuata dalla Salani. Sto parlando, ovviamente, de "La via del male", la nuova fatica di Robert Galbraith aka J.K. Rowling.

Cormoran e Robin, in questo nuovo capitolo delle loro avventure, dovranno affrontare un serial killer molto vicino a loro. La minaccia arriva sotto forma di una gamba umana indirizzata a Robin ma è solo la prima di una delle numerose intimidazioni che affligge Cormoran, il quale sente il fiato sul collo e sa che il responsabile degli omicidi e dei pezzi di cadavere spediti, fa parte del suo passato variegato e misterioso.

Parto subito dicendo che questo terzo caso di Cormoran Strike mi ha appassionato molto meno rispetto gli altri due che invece mi sono piaciuti moltissimo. Tutta la storia ruota intorno all’individuazione di un killer legato al passato del protagonista il quale, dopo che Robin ha ricevuto una gamba mozzata in ufficio, comunica tre nomi alla polizia. Questi tre uomini sono i sospettati e, come al solito, le parole di Cormoran non vengono prese totalmente sul serio da Scotland Yard e quindi lui stesso e Robin indagano sui tre mettendosi a rischio in prima persona. Nel frattempo Robin affronta i preparativi del matrimonio e una grossa crisi sentimentale.
In più di trecento pagine c’è “solo” questo: non ho trovato il pathos e la tensione, il mistero e l’avventura, la complessità del caso. Il romanzo è incentrato sulla caccia al killer che minaccia da vicino Cormoran, Robin e gli affari dell’agenzia ma non in un modo sfaccettato e particolarmente complesso, al contrario sembra che tutto scorra tra minacce e indagini a vuoto. Non ho visto la “sostanza”. Quello che ho più apprezzato sono stati i flashback del protagonista che racconta parecchie cose della sua infanzia e della prima giovinezza, della madre e delle sue scelte.
Insomma, mi aspettavo un altro libro fantastico che mi coinvolgesse in un giallo da ricostruire e da comprendere passo per passo (e in parte è così) però mi sono ritrovata a leggere una storia “piatta” che non mi ha molto convinta. Assegno due stelline e mezzo al libro e attendo di poter leggere il quarto capitolo della serie per potermi rifare.

Lya
 

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