Autore: Jules Verne
Pagine: 320
Prezzo: 8,90€
Editore: Bur
Trama
Il gentiluomo Phileas Fogg ha scommesso con i
suoi amici del club che riuscirà a compiere il giro del mondo in ottanta
giorni. Insieme al domestico Passepartout, Fogg lascia l'Inghilterra mercoledì
2 ottobre 1872. Per vincere la scommessa, viaggerà a bordo dei più moderni
mezzi di trasporto, dai treni ai piroscafi , ma anche sulla groppa di elefanti
e su una slitta a vela...
Recensione
Prima o poi
sarebbe dovuto arrivare il suo momento. E così è stato. Finalmente Jules Verne
rientra tra gli autori letti. Egli è stato uno dei pionieri della letteratura
scientifica, da cui poi sarebbe derivata la più nota fantascienza e del romanzo
d’avventura. La mia scelta è ricaduta su un romanzo su uno dei classici romanzi
d’avventura per ragazzi, in cui la componente fantascientifica è meno presente
rispetto ad altri romanzo del celebre autore francese.
“Il giro del
mondo in 80 giorni” si presenta come un romanzo in cui la componente
scientifica è sì forte, ma non di tipo “fantastico”, come può essere invece in
romanzi quali “Dalla Terra alla Luna” o il celebre “Viaggio al centro della
Terra”.
“il giro del
mondo in 80 giorni” è un elogio allo sviluppo scientifico che ha permesso, nell’800,
di rendere possibile compiere un intero viaggio attorno alla terra in meno di 3
mesi. La trama, nella sua semplicità, risulta avvincente e intrigante.
Phileas Fogg
è ricco, vive in una grande casa, è meticoloso, scapolo, abitudinario e
diciamolo, un po’ noioso. Ma è proprio questa sua precisa e invariabile
scansione delle giornate che ha spinto il giovane Passepartout ad accettare il
lavoro di domestico. Di origini francesi, il maggiordomo non ama le sorprese o
il non sapere cosa lo aspetta, e nel suo nuovo datore di lavoro sente di aver
finalmente trovato il “padrone ideale”. Ma il destino ha in serbo un gioco
inaspettato: proprio durante il suo primo giorno di lavoro, il 2 ottobre 1872,
l’inglese Phileas Fogg accetta una scommessa di 20000 sterline contro il Reform Club, sostenendo di essere in
grado di compiere il giro del mondo in 80 giorni. L’impresa sarà vittoriosa qualora
egli torni dove tutto ebbe inizio entro le ore 12 del 21 dicembre 1872. Avrà
così inizio un viaggio avventuroso, pericoloso, che minerà le più profonde
convinzioni del domestico Passepartout, il quale inizialmente non prende bene l’idea
di questo percorso “incognito”, ma che pian piano allarga i propri orizzonti.
Alla trama si
aggiunge ben presto anche una secondaria che, lentamente, prende piede e si
intreccia a quella principale. Qualche giorno prima un furto di 55000 sterline
presso la Banca d’Inghilterra mobilita l’intera Scotland Yard e ben presto si
scopre che il ladro in realtà altri non è che un gentleman. E sarà proprio un
poliziotto, l’astuto Fix, a sospettare che dietro l’impresa di Fogg non ci sia
una semplice scommessa e la salvaguardia dell’orgoglio personale, bensì un
astuto piano per scappare senza destare scalpore o scandalo. L’investigatore
parte dunque all’inseguimento del duo di viaggiatori in questo tour del mondo,
dando vita a scene divertenti ed esilaranti equivoci, che permettono al romanzo
di avere anche una verve comica.
Un ulteriore
elemento è dato dall’aggiunta nel gruppo della giovane Adua, che contribuirà a
dare un aspetto piacevolmente romantico alla storia, purché non vi aspettiate
la classica storia d’amore fatta di passione e baci.
Il
linguaggio di Jules Verne mi ha particolarmente colpita, certo il merito è
anche dei traduttori che sono riusciti a mantenere un linguaggio consono a un
testo dell’800. Una pecca che spesso viene associata alla scrittura di Jules
Verne è la prolissi e il suo dilungarsi in estenuanti descrizioni. Al contrario
io ho apprezzato particolarmente questo aspetto diaristico, ricco di
descrizioni e minuzioso nell’elenco della tappe e dei dettagli poiché è
esattamente ciò che mi aspettavo da un romanzo d’avventura che narra di un
viaggio avventuroso attorno al mondo.
Il mio giudizio
finale è di 4 stelline. Ovviamente questo è solo l’inizio del mio viaggio
assieme a Jules Verne!