26 aprile 2015

RECENSIONE: Tutto cominciò con Tiffany di Christoph Marzi



Buona domenica e buona lettura!
Titolo: Tutto cominciò con Tiffany
Autore: Christoph Marzi
Pagine: 320
Prezzo: 9,90 € cartaceo / 5,99 € e-book
Editore: Tre60
Data di uscita: 2 aprile 2015

Trama
Alex ha solo sfiorato la vita di Faye, giovane libraia di Brooklyn. È entrato nel suo negozio, ha comprato una vecchia edizione di "Colazione da Tiffany" e se n'è andato... dimenticando sul bancone un quaderno pieno di disegni a matita. Ma non è soltanto quel singolare quaderno a turbare Faye: lei è convinta di aver già visto quell'uomo, eppure non riesce a ricordare nulla. E poi c'è la frase che Alex ha detto prendendo in mano il romanzo di Truman Capote: "Certe storie sono come melodie". Perché lei non riesce a togliersela di testa? Grazie al quaderno, Faye riesce a ritrovare Alex. A conoscerlo. Scoprendo così che il loro cuore potrebbe battere all'unisono. Un amore nato per caso? E perché no? In fondo, non è proprio quello che succede ad Audrey Hepburn nel film? Poi, un giorno, Faye vede Alex per strada, abbracciato a una ragazza. E il suo cuore va in mille pezzi. Lui le aveva fatto credere che il loro incontro era qualcosa di unico. Che la loro storia era proprio una melodia. E invece... Ma allora perché Alex afferma con testarda determinazione che lui non era neppure a New York, quel giorno? Chi ha ragione? C'è un futuro per Alex e Faye? Ma, soprattutto, c'è forse stato un passato?


“Tutto cominciò con Tiffany” è un libro con premesse carine che però scende nel banalotto. L’ho letto al volo per spezzare un po’ con quello che avrei scelto successivamente, ma mi aspettavo qualcosa che avesse un po’ più di senso. Sono cattivella, lo so, ma non posso farci nulla! Per me una storia deve avere una ragione d’essere, seppure per l’intrattenimento.

La protagonista è Faye, una ragazza che vive a New York e che lavora in una piccola libreria indipendente per mantenersi mentre di sera compone canzoni e canta, tutto con ispirazione vintage. Un giorno un cliente entra nella libreria, acquista una copia di “Colazione da Tiffany”, pronuncia una frase che accende l’immaginazione di Faye (“Certe storie sono come melodie”) e dimentica un album da disegno. Pur non avendolo visto in faccia la protagonista contatta il ragazzo per restituire l’album ma ne rimane incantata dopo uno scambio di mail.

Ho bruscamente interrotto la narrazione della trama perché poi vi avrei detto praticamente tutto. Come ho già detto all’inizio dell’articolo, le premesse del romanzo erano buone poiché la protagonista è un’artista fuori dagli schemi ma, quando inizia la sua corrispondenza elettronica piuttosto aperta e spontanea, tutto inizia a ruotare intorno a questo fantomatico ragazzo che non ha mai visto se non di spalle. Tutto il romanzo è una corsa per incontrarlo fisicamente perché con quella semplice frase, “certe storie sono come melodie”, ha conquistato il cuore di Faye e lei vuole spasmodicamente conoscerlo. Stop, la storia è solo questa, con uno strano e imprevedibile finale che mi ha lasciata ancora più perplessa. Sicuramente non è il solito romance, ma per me non ha praticamente senso, leggevo e leggevo per cercare di capire dove si sarebbe andati a parare ma il finale mi ha lasciato così: 0.0 .
Sinceramente non so neanche bene cosa pensare, credo sia un peccato non aver sviluppato la storia diversamente, anche se si sarebbe caduti nei soliti cliché dei romanzi romantici, ma almeno ci sarebbe stato qualcosa per cui il libro valesse la pena di essere letto. Insomma per me è bocciato su tutti i fronti tranne che all’inizio; assegno una stellina e mezzo e non saprei neanche a chi potrebbe piacere. È uno di quei romanzi che ti lasciano decisamente interdetti.

Lya

 

1 commento:

  1. In effetti non ha mai attirato la mia attenzione, sin dalla sua uscita ^^ Ecco svelato il motivo!

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