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20 settembre 2018

RECENSIONE: La maledizione di casa Foskett di M.R.C. Kasasian

Buon pomeriggio lettori e passanti,
una nuova recensione approda qui sul blog!

Titolo: La maledizione di casa Foskett 
Autore: M.R.C. Kasasian
Pagine: 448
Prezzo:5,90 euro
Editore: Newton Compton

Trama
Londra, 1882. Sidney Grice, il detective privato più famoso della città, è costretto a fare i conti con un giro di clienti sempre più esiguo: l'ultima persona che gli si è rivolta in cerca di aiuto è finita sulla forca e l'opinione pubblica non l'ha presa affatto bene. E neppure i suoi affari. Svogliato e depresso, l'investigatore passa le giornate facendo lunghi bagni caldi, da cui riemerge a sera solo per mangiare un toast e bere una tazza di tè. March Middleton, di cui Mr Grice è tutore, è preoccupata per lui, nonché vagamente annoiata. Per fortuna a risollevare le loro sorti arriva un inatteso visitatore, membro di un'eccentrica confraternita, la Last Death Society, che ha il buongusto di morire avvelenato proprio nello studio di Grice, al cospetto del detective e della sua pupilla: i due si trovano quindi tra le mani un nuovo scottante caso, nel quale è coinvolta addirittura la misteriosa baronessa Foskett, ultima erede del casato maledetto...     


Dopo aver letto e apprezzato “I delitti di Mangle street” ho voluto proseguire leggendo la seconda indagine di Sidney Grice e di March Middleton. QUI trovate la prima recensione.

Ne “La maledizione di casa Foskett” i due protagonisti dovranno risolvere il mistero delle morti degli appartenenti a un gruppo davvero particolare: la last death society. Una piccola società nella quale i componenti hanno investito una discreta somma di denaro la quale andrà all’ultimo superstite del gruppo. La morte a catena dei diversi associati porta il detective e la sveglia e determinata miss Middleton a cercare di riabilitare il loro nome e a risolvere il caso di omicidio e truffa.

Come nel primo romanzo della serie gialla che vede come protagonista l’arcigno e arrogante mr Grice e Miss Middleton con la sua simpatia e voglia di fare, anche in questo caso il libro mi è piaciuto: l’ho trovato simpatico e ben strutturato.
Anche per questo caso di omicidio multiplo mi sono molto divertita a leggere il modo in cui l’autore ha architettato e organizzato le varie morti su cui i protagonisti si trovano ad indagare quasi del tutto per caso. Tutto s’incastra alla perfezione, ogni personaggio, ogni dialogo ha un suo perché e sono dovuta arrivare fino alla fine per ricostruire il puzzle generale e dare un senso a tutti i misteri. In alcuni momenti mi ha ricordato un po’ i ragionamenti che facevo giocando a Cluedo con i miei cugini.
Mis Middleton è una santa donna che sopporta, oltre al peso dei suoi ricordi e al fatto che è costretta a rimanere sotto la tutela del detective, anche i cattivi umori dell’uomo e la sbadataggine della domestica. Qui si ripresentano tutte le caratteristiche caratteriali dei personaggi approfondendo un po’ le loro storie passate per comprendere il loro io presente. Il caso che viene sottoposto al detective è complesso e davvero articolato, a volte al limite con il ridicolo o l’orrido ma senza superare la soglia di credibilità e sopportazione del lettore. Che dire, è un romanzo carino, che ho letto con molto piacere e che mi spinge a proseguire la lettura della serie con gli altri intricati casi.
Assegno quattro stelline al libro.

Lya
  

22 marzo 2018

RECENSIONE: I delitti di Mangle street di M.R.C. Kasasian

Buona lettura!

Titolo:I delitti di Mangle street
Autore: M.R.C. Kasasian
Pagine:336
Prezzo: 10 euro
Editore: Newton compton
Serie: Le indagini dei detective di Gower street #1

Trama
Londra, 1882. Il celebre detective Sidney Grice è stato nominato tutore legale di una ragazza di vent'anni rimasta orfana, March Middleton. Eccentrico, esigente e insopportabilmente pignolo, Grice attende l'arrivo a Londra della sua protetta, sapendo che probabilmente dovrà attingere al suo enciclopedico bagaglio culturale per insegnarle a parlare e ad acconciarsi in maniera adeguata. Ma quando incontra March, il detective scopre che non è affatto una ragazza ingenua e sprovveduta. Tra una tazza di tè e un piatto rigorosamente vegetariano, March lo aiuterà a risolvere un difficile caso che nel frattempo ha sconvolto la città: l'efferato omicidio di una donna, Sarah Ashby, di cui è stato incolpato il marito. Un'oscura vicenda che porterà l'insolita coppia di detective dal raffinato quartiere di Bloomsbury agli squallidi sobborghi londinesi dell'East End, dove li attende soltanto il primo di una serie di affascinanti misteri...


Ho acquistato questo libro dal libraccio alla modica cifra di due ero per raggiungere i 30 euro di spesa e le spedizioni gratuite ma non mi sarei mai aspettata che mi sarebbe piaciuto!

Dopo essere rimasta orfana, March Middleton si vede costretta a lasciare la sua solitaria casa di campagna per raggiungere Londra e il suo tutore legale: Sidney Grice.
Lui è un uomo solitario e scontroso che per vivere fa l’investigatore privato e quindi March si trova ad usare il suo acume per aiutare un riluttante Mr Grice nella soluzione di un nuovo caso misterioso e avventuroso.

“I delitti di Mangle Street” fanno parte di una serie di gialli ambientati nella Londra di metà ottocento. Sin dalle prime pagine è evidente la forte influenza del mitico Sherlock Holmes per quanto riguarda i personaggi e i casi trattati, ma adesso mi spiego meglio. L’ambientazione è pressoché la stessa, il carattere di Sidney Grice è irritante e snob ma nasconde una mente acuta e una capacità di osservare fuori dal comune: tutto questo vi ricorda qualcosa? Da appassionata dei romanzi di Sherlock Holmes queste caratteristiche assolutamente uniche e peculiari mi sono saltate all’occhio subito ma, complice la protagonista femminile che mi ha incuriosito e il caso davvero complesso, sono comunque riuscita ad apprezzare la lettura. Di solito questi rifacimenti strani mi lasciano davvero scontenta ma, in questo caso, ho addirittura deciso di proseguire la lettura della serie con le altre avventure dei due.
March è una ragazza sola ma realista con pochi grilli nella testa e, dopo la morte del padre, si ritrova a vivere con questo tutore che è un perfetto sconosciuto e per di più è sgarbato e insensibile. Insomma, il loro rapporto non è idilliaco, anche perché l’investigatore sottovaluta notevolmente la protagonista, ma pian piano, con la soluzione del caso, i apporti iniziano a cambiare e a diventare più amichevoli.
Insomma, ho trovato simpatica la protagonista, interessante il mistero da risolvere e divertente il rapporto tra March e Sidney. Per questi motivi ho deciso di assegnare al libro 3 stelline.
Lya

03 dicembre 2011

Recensione "C'è un cadavere in biblioteca" di Agatha Christie

Titolo: C’è un cadavere in biblioteca
Autore: Agatha Christie
Pagine: 207
Prezzo: 6,90€
Editore: Corriere della sera


Trama:

St. Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma ancora una volta sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell’animo umano, a risolvere il caso.
 
Recensione:
Il mio cammino alla scoperta della maestra del giallo continua. E dopo aver letto un romanzo con protagonista il famoso Hercule Poirot, ho finalmente letto un romanzo che vede per protagonista la celeberrima Miss Marple, figura della quale sono rimasta molto affascinata sin da quando ero bambina, quando leggevo le sue avventure sul “Giornalino”. Come molti sostengono, è difficile non riconoscere in Miss Jane Marple un alter-ego dell’autrice stessa (non per niente i fumetti del “giornalino” la chiamavano Miss Agatha Marple). A differenza di Hercule Poirot ho trovato questo personaggio più bello, sicuramente più modesto e umile, ma altrettanto acuito nell’individuare dettagli nascosti ai più.
La storia è degna della Christie, ricca di suspense e colpi di scena: ogni volta che credi di aver trovato il colpevole arriva Miss Marple a smentire clamorosamente ogni tua deduzione.
Oltre a Miss Marple i protagonisti sono i coniugi Arthur e Dolly Bantry, proprietari della casa entro la quale è stato rinvenuto il cadavere di una giovane ragazza in abito da sera. Sarà proprio Dolly Bantry a chiamare Miss Marple, alla quale è legata da un saldo legame di amicizia e alla quale propone di risolvere il caso, più che per desiderio di chiudere la questione spinosa (che potrebbe compromettere la vita del marito, il colonnello Bantry) piuttosto per la consapevolezza che per una volta poteva essere la protagonista di un caso di omicidio, stando perciò al centro dell’attenzione. In un certo senso confonde il romanzo con la realtà e per una donna pettegola ed egocentrica come lei non può che essere una occasione d’oro!
Solo in un secondo momento vengono introdotti i personaggi attorno al quale ruotava la figura dell’assassinata. Conway Jefferson, uomo anziano e molto ricco, invalido in seguito a un incidente aereo in cui hanno perso la vita sua moglie e i suoi 2 figli. Al suo fianco troviamo la nuora Adelaide Jefferson, molto legata all’uomo e madre di Peter, avuto da un precedente matrimonio; e Mark Gaskell, genero dell’anziano, figura decisamente più misteriosa e arrogante della cognata. Sarà proprio Jefferson chiamare la polizia per denunciare la scomparsa della vittima, Ruby Keene, alla quale era legato da un sentimento di affetto paterno. In seguito troviamo Josephine Turner, cugina della vittima; Raimond Starr, collega ballerino della vittima; Basil Blake, che alloggiava nell’hotel dove lavorava la vittima. Dopo troviamo Pamela Reeves, giovane studentessa, la cui scomparsa viene inevitabilmente collegata all’omicidio della ballerina. Infine non possiamo non citare i poliziotti Clithering, Melchett e Harper, che hanno lavorato al caso dando non pochi spunti a Miss Marple per trovare l’assassino, poiché ella non poteva altrimenti venire a conoscenza dei risultati scientifici in possesso dalla polizia.
Sullo stile non ho nulla da ridire. A differenza del precedente romanzo non ho riscontrato rinvii ad avvenimento non ancora descritti come invece succedeva  nel romanzo “Fermate il boia”. Qui la narrazione è molto più lineare e scorrevole, dunque più comprensibile senza ricorrere alla rilettura di passi già letti.
Ho trovato questo romanzo davvero carino e veloce da leggere, riconfermando dunque le mie opinioni sulla Christie, autrice di cui mi sto davvero innamorando e della quale non vedo l’ora di leggere ancora. Assegno nuovamente 4 e ½ .

    Alla prossima...
Isy
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