19 febbraio 2016

RECENSIONE: Colazione da Tiffany di Truman Capote



Buona lettura! ^^

 
Titolo: Colazione da Tiffany
Autore: Truman Capote
Pagine: 136
Prezzo: 10,00 euro
Editore: Garzanti


 

Trama
Holly Golightly, la protagonista di questo estroso romanzo breve, è una cover-girl di New York, attrice cinematografica mancata, generosa di sé con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. È un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. Intorno a lei ruotano tipi bizzarri come Sally Tomato, paterno gangster ospite del penitenziario di Sing Sing, O.J. Berman, il potente agente dei produttori di Hollywood, il "vecchio ragazzo" Rusty Trawler, Joe Bell, proprietario di bar e timido innamorato... 



“Colazione da Tiffany” è un classico della letteratura e del cinema americano; conosco la particolare storia dell’autore ma non avevo mai letto nulla di suo. Sono sempre un po’ spaventata dagli autori americani del 900 e quindi il mio approccio a questo libricino è stato piuttosto cauto.

Il romanzo è incentrato su Holly e sulla sua vita piuttosto folle e libertina nell’America degli anni ‘50-’60. Il narratore incontra questa giovane donna, piena di contraddizioni e segreti, nel palazzo in cui va a vivere e, dopo un incontro piuttosto strano, i due iniziano una relazione di amicizia altalenante, così come è il carattere di Holly.
Il finale è davvero a sorpresa.

Dico subito che non mi è mai capitato di vedere il film con Audrey Hepburn quindi il libro, a parte per l’autore e il titolo, mi era del tutto sconosciuto. In generale mi è piaciuto molto sia lo stile di Capote sia la costruzione dell’intreccio fatto a flashback. Il lettore sa già in apertura che Holly è scomparsa e che non si sa più nulla di lei e, insieme al narratore si percorrono gli ultimi mesi di conoscenza e permanenza in America di questa ragazza così particolare e capricciosa. Il romanzo scorre piacevolmente e sono rimasta davvero molto incuriosita dalla protagonista che viene vista in alcuni momenti come una dea bellissima e perfetta da cui prendere ispirazione, in altri come ragazzina sperduta che cerca un modo per sopravvivere alla giungla urbana e agli uomini. Lei è spregiudicata ma anche fragile, è spensierata ma con un passato difficile alle spalle, sogna di poter fare colazione da Tiffany ma vive in un appartamento disordinato e spoglio. Insomma, questa forte opposizione crea nel lettore molta curiosità che comunque non viene totalmente soddisfatta perché non si sa se Holly sia riuscita davvero nel suo intento.
Vedrò sicuramente il film, che ora mi intriga davvero, e nel frattempo assegno tre stelline e mezzo a questo libro. Sicuramente leggerò altro di Capote, probabilmente la mia scelta ricadrà su “A sangue freddo”.

Lya
 

2 commenti:

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