15 ottobre 2013

Recensione "Finchè zombie non ci separi" di Jesse Petersen


Titolo: Finchè zobie non ci separi
Autore: Jesse Petersen
Pagine: 222
Prezzo: 15€
Editore: Multiplayer

Sarah e David sono una giovane coppia in crisi: l'alchimia che c'era prima ormai sta svanendo e il loro matrimonio rischia di andare in fumo. Da qui, la necessità di seguire una terapia di coppia con la Dr.ssa Kelly. Un bel giorno, proprio mentre sono diretti verso lo studio della psicoterapeuta, Sarah e David notano delle stranezze: la superstrada è deserta, la solita guardia di sicurezza al parcheggio dell'edificio non c'è, e il fatto che la Dr.ssa Kelly stia strappando a morsi la gola di un altro cliente. La coppia ha scelto il giorno sbagliato per uscire di casa, perché stanno spuntando zombie da ogni angolo della strada! Un virus sfuggito ad un laboratorio universitario ha trasformato Seattle in una zona di guerra, piena di mostri antropofagi che attaccano le persone. La situazione peggiora di ora in ora. Dopo aver eliminato la vorace (ex)psicoterapeuta, i due devono prepararsi a sopravvivere ad un' Apocalisse zombie. Sarah e David lotteranno per la sopravvivenza ma i loro problemi di coppia non svaniranno magicamente solo perché assediati e in pericolo di vita. Riusciranno ad unire le forze, salvare la pelle e i loro succulenti cervelli senza uccidersi l'uno con l'altra?

 




“Finchè zombie non ci separi”. No, non sto distorcendo la formula tradizionale del matrimonio…oppure sì? Sicuramente questa è la traduzione più originale e geniale per il romanzo “Married with zombies” di Jesse Petersone. Il titolo racchiude in sé la trama del libro: matrimonio e zombie. Una commedia horror, ma non troppo. Adatta anche ai deboli di stomaco.
Sarah e David sono sposati da pochi anni. Lei lavoratrice, lui disoccupato. Sposatisi per amore, dopo un po’ di tempo “2 cuori e una capanna”e il “per sempre” non sembrano che vaghi ricordi di un matrimonio pronto a collassare. Ma sono disposti a riprovarci e così iniziano una serie di sedute da una psicoterapeuta per cercare di ritrovare l’amore. Ma qualcosa un giorno cambia: la dottoressa Kelly, impeccabile terapeuta dai modi gentili e pacati, tenta di mangiarli! Ebbene sì! Mangiarli, strappargli la carne a morsi, divorare il cervello..ok, basta coi dettagli, avete capito!
Dicevo, la dottoressa Kelly tenta di ucciderli ma grazie alla prontezza di riflessi riescono a scappare e cercare aiuto. Ma è solo in quel momento che si rendono conto che qualcosa non va. Cos’è quel viscidume nero che imbratta le pareti? E questo silenzio? E queste città perennemente caotiche e invase d’auto così vuote?
Anche se non riescono a cogliere da subito la gravità della situazione, ben presto si rendono conto che hanno a che fare con niente poco di meno che una epidemia zombie. Tutto è iniziato con un incidente in un laboratorio zombie e così uno zombie morde 2 persone, poi un’altra, poi un’altra ancora. E i nuovi zombie a loro volta ne mordono 1, poi 2,poi 3…e così in pochissimo tempo la situazione degenera e l’unica possibilità che resta è quella di scappare prima che sia troppo tardi. Perché mai come in questo caso la frase del prete “Finchè morte non vi separi” sembra così veritiera, anche se sarebbe più corretto dire “Finchè non morti vi separino”.
Sarah e David dovranno far leva sulle loro forze per sopravvivere e per farlo dovranno necessariamente collaborare. E tra uno zombie decapitato e un altro mutilato gravemente capiscono che forse non tutti i mali vengono per nuocere: forse questi zombie possono salvare il loro matrimonio?
Ho trovato questo libro divertente. I personaggi sono descritti bene, seppur usando descrizioni non troppo lunghe e noiose. Le situazioni sono descritte minuziosamente, comprese le lotte con gli zombie. E anche se spesso ci si trova di fronte a sangue rappreso e viscidume nero l’autrice non esagera mai con descrizioni splatter. Si limita al necessario per rendere il racconto consono alla trama. Che romanzo sugli zombie sarebbe senza cervelli saltati e sangue?
Dal punto di vista stilistico ho apprezzato la scelta dell’autrice dell’utilizzo della prima persona, dando voce alla protagonista femminile, Sarah. La scrittura è ricca di dialoghi e periodi brevi. Questa fa sì che la lettura risulti fluida e poco idonea alle pause.
Ho apprezzato anche la scelta di usare come titoli per i capitoli frasi da manuale in stile: “Salviamo il vostro matrimonio in 100 pagine”, ovviamente adattate al contesto zombie. Geniale!
Voglio spendere solo 2 parole circa l’edizione italiana. Di solito tradurre un titolo dalla lingua originale a quella nostrana è sempre un compito arduo, falsamente semplice. E spesso si incorre in titoli creati ad hoc per attirare il lettore e spesso fuorvianti. In questo caso invece, seppur il titolo risulta accattivante per il lettore, risulta perfetto per il libro proposto.
Unica nota dolente dell’edizione italiana è la presenza di errori di battitura abbastanza frequenti. Un errore può capitare a tutti, ma quando diventano più di uno un po’ fa storcere il muso.
Il mio voto finale è:

Isy

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