Ecco due anteprime interessanti per il mese di gennaio e per il giorno della memoria.
Autore:Valentine Gobbi
Pagine: 283
Prezzo: 16 euro
Editore: Guanda
Data di pubblicazione: 15 gennaio 2015
Trama 
Mila,
 giovanissima militante nella Resistenza francese, viene deportata a 
Ravensbrück nell’aprile del 1944 insieme ad altre quattrocento donne. 
Non ha mai avuto alcuna aspirazione all’eroismo: se ha deciso di aiutare
 suo fratello e gli altri militanti parigini l’ha fatto per senso del 
dovere, con la semplicità dei suoi vent’anni. Come le altre prigioniere 
politiche, prova sollievo nell’apprendere che non sarà fucilata. Non sa 
nulla del viaggio che l’aspetta, non ha mai sentito nominare 
Ravensbrück. Del campo di concentramento ignora tutto, anche le parole 
per nominare le cose, le azioni, le regole che bisogna imparare per 
sopravvivere. E per raccontare alle altre donne il segreto che avrà un 
ruolo decisivo nel suo destino. Grazie alla solidarietà delle compagne e
 a una tenacia incrollabile, Mila riuscirà a scorgere un barlume di luce
 rappresentato dalla presenza, nel campo, di una Kinderzimmer, una 
camera per i neonati: un luogo paradossale di vita in un paesaggio di 
disperazione. Giorno dopo giorno, nella durezza di un autunno e di un 
inverno infiniti, Mila si aggrappa con tutte le forze a quella luce, per
 se stessa e per il bambino che porta in grembo. In un romanzo intenso e
 originalissimo, Valentine Goby riesce a dire l’indicibile, a farci 
sentire sulla pelle la forza di quelle donne, la loro dolcezza, il loro 
coraggio. E la speranza di uscire dal lager, incisa nel corpo e 
nell’anima.
Titolo:Baci di carta
Autore: Pali Meller
Pagine:150
Prezzo: 16 euro
Editore: Marsilio
Data di pubblicazione: 15 gennaio 2015 
 
 
  
   
   
   
   
   
         
   
    
Trama
L’architetto
 ebreo Pali Meller, viene denunciato e arrestato per aver falsificato un
 documento nel quale si attestava la sua appartenenza alla razza ariana.
 Vedovo da tempo deve lasciare i suoi due figli, Paul di 11 anni e 
Barbara di 7, alla governante. In un’epoca che assisteva 
all’annientamento degli ebrei d’Europa, Meller non fu deportato in un 
campo di concentramento, ma con sentenza di un tribunale venne 
condannato a 6 anni di detenzione in un carcere dove morì, dopo 13 mesi,
 il 31 marzo 1943. Aveva 40 anni. Dalla prigione, riuscì a spedire 24 
lettere costruendo con i figli una nuova relazione, affidata alla carta 
da lettere, così come “di carta” divennero i baci che poté inviare loro.


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