Buona lettura!
Autore: Roberta Rizzo
Pagine: 144Prezzo: 9,90 euro
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 8 ottobre 2014
Trama
Constanze vive a Parigi con i nonni e la madre Sara, da cui ha preso il
cognome non avendo mai conosciuto l'identità del padre. Sta per compiere
diciassette anni, capelli rossi come il rame, occhi di giada e un
talento: suona divinamente il violino, una passione ereditata da Sara,
donna dal carattere spigoloso e ribelle. Constanze conosce il mondo solo
attraverso di lei, che ha deciso di farle interrompere gli studi,
terminati quelli obbligatori, perché condivida la sua vita
anticonvenzionale e immersa nella passione per la musica. Ma sono troppi
i segreti che sua madre le cela e Constanze dovrà scoprirli nel modo
più crudele e improvviso, quando il suo giovane cuore non è ancora
preparato a sopportarli.
Un romanzo sull'amore e sulla musica, sulle note dolci e strazianti che accompagnano ogni vita.
"Rossa come l'amore perduto" è un breve romanzo
dedicato a un pubblico giovane che mi è capitato di leggere ultimamente.
L'autrice, Roberta Rizzo, è più nota in Italia con lo pseudonimo Moony Witcher
e, dopo anni dedicati alla stesura dei romanzi che vedono Nina come
protagonista, ha voluto cambiare genere scrivendo una storia che ha un target leggermente
diverso.
La protagonista della storia è Coco una rossissima
quindicenne che vive a Parigi con la madre musicista e i nonni. Nella storia, la
sua bellissima ed estrosa madre si ammala di leucemia ma, prima di lasciare
Coco, le regala la possibilità di frequentare il conservatorio italiano dove ha
studiato e dove ha conosciuto il suo unico vero amore. La ragazza, già
distrutta per il dolore della perdita, viene sconvolta a causa di moltissime
rivelazioni che vive dopo il suo trasferimento in Italia. Fortunatamente, non
tutto ciò che accade nella penisola partenopea è negativo...
Parto subito dicendo che il libro non mi è piaciuto molto
nel suo complesso. Prima di tutto penso che il termine romanzo non sia del
tutto appropriato perché a me è sembrato molto di più un racconto lungo, visto
anche che conta circa 140 pagine scritte con un font abbastanza largo. A parte
questa questione più tecnica, il libro non mi ha convinto principalmente per lo
stile adottato che mi è parso troppo "costruito". Di solito non ho problemi con lo stile dei
diversi autori che leggo perché, anche se inizialmente non mi convincono,
riesco ad abituarmi e ad assaporare la storia; in questo caso, forse per la
brevità del romanzo, non sono riuscita a calarmi nella vicenda narrata.
Vi riporto un breve esempio che ho trovato in seconda pagina
per cercare di farvi capire la mia sensazione:
"Gli occhi color giada si socchiusero e una voce assonnata si intrecciò
al canto delle gocce di cristallo, ancora dolcemente sospinte dalla corrente
d'aria."
Insomma, spesso nel libro sono rimasta incagliata in
descrizioni troppo ricche di similitudini e in dialoghi che ho trovato troppo
poco naturali e fluenti nel loro complesso; queste caratteristiche hanno reso
la lettura più ostica.
La storia narrata è semplice e non l'ho trovata
particolarmente eccezionale ma credo che, se fosse stata scritta con degli
accorgimenti diversi, sarebbe potuta essere più godibile. La parte che mi ha
colpita maggiormente è quella relativa al passato della madre della protagonista:
la sua gioventù, i suoi pensieri e le sue esperienze durante gli anni passati
nel conservatorio italiano. Probabilmente se avessi avuto qualche annetto in
meno (ho 25 anni), avrei apprezzato di più la storia di Coco, così nostalgica e
a tratti romantica.
Ho deciso di assegnare 2 stelline al libro ma mi riservo la
possibilità di leggere la serie di Nina con le sue avventure per ragazzi.
Lya
Nessun commento:
Posta un commento
Il blog cresce con i vostri commenti!
Lasciate un segno del vostro passaggio ^^