Ed eccoci qui con il secondo post della doppia recensione dedicata a Andrzej Sapkowski.
Titolo: La Spada del Destino
Autore: Andrzej Sapkowski
Pagine:438
Prezzo: € 18,00
Editore: Nord
Trama
Geralt di Rivia è uno strigo, un assassino di mostri. Ed è il migliore: solo lui può affrontare un basilisco, sopravvivere a un incontro con una sirena, sgominare un'orda di goblin o portare un messaggio alla regina delle driadi, fiere guerriere dei boschi che uccidono chiunque si avventuri nel loro territorio... Geralt però non è un mercenario senza scrupoli, disposto a compiere qualsiasi atrocità dietro adeguato, compenso: al pari dei cavalieri, ha un codice da rispettare. Ecco perché re Niedamir è sorpreso di vederlo tra i cacciatori da lui radunati per eliminare un drago grigio, un essere intoccabile per gli strighi. E, in effetti, Geralt è lì per un motivo ben diverso: ha infatti scoperto che il re ha convocato pure la maga Yennefer, l'unica donna che lui abbia mai amato. Lo strigo sarà dunque obbligato a fare una dolorosa scelta: difendere il drago e perdere Yennefer per sempre, o infrangere il codice degli strighi pur di riconquistare il suo cuore...
Mia Recensione
Come nel precedente volume ( Il Guardiano degli Innocenti), anche qui si tratta di una serie di storie ed avventure legate allo stringo Geralt di Rivia.
Questa volta la prima metà del libro, oltre che alla caccia ad un drago dorato leggendario, è dedicata ai sentimenti che il protagonista nutre nei confronti della maga Yennifer, solo presentata nel precedente libro, ed approfondisce la storia del loro legame travagliato e difficile che per il momento non termina con un lieto fine.
La seconda metá del libro invece racconta la caccia ad una serie di creature magiche, spesso poco pericolose ma che a causa di scopi politici, sociali o di razzismo vengono emarginate e sterminate.
Davvero simpatica è la rielaborazione della fiaba della sirenetta, che non è esattamente come Ariel...
A differenza del precedente volume, qui l’ironia è piú presente e sono anche presenti battute di spirito davvero divertenti ed inoltre sono descritti maggiormente i sentimenti.
I luoghi in cui si svolge tutta la storia, appartengono ad un contesto medievale, lugubre, oscuro e come ho giá detto nella precedente recensione sono spesso decadenti, nei quali l’elemento fantasy si integra pienamente in quanto sono presenti creature, per lo piú malvagie, di ogni tipo. Maghi, negromanti, stringhi, elfi, streghe, draghi si mischiano al mondo cortese dell’epoca medievale.
Lo stile dell’autore, che come scritto in una delle primissime pagine dei libri, ci ha tenuto particolarmente che la traduzione fosse fatta direttamente dagli originali in polacco per non rischiare di perdere l’originalità dei dialoghi e delle descrizioni, è lineare e chiaro ma molto particolare e diversificato in quanto si adatta all’ambientazione medievale. Quindi quando si esprime il poeta Ranuncolo, amico di Geralt, ci possono essere tentativi di trasformare in versi gli avvenimenti, quando parlano i cavalieri usano un linguaggio forbito e pomposo, quando parlano i popolani delle diverse città vengono usati termini rozzi, insomma il tutto è molto variegato, l’unico con un registro linguistico più equilibrato è proprio il protagonista.
Il protagonista, Geralt, è un uomo di età indefinibile con capelli bianchi(non per la vecchiaia) e cicatrici che non rivela molto di se e tutte le informazioni quindi vanno desunte dai suoi comportamenti. Si considera un giustiziere con una morale a volte molto discutibile ma che comunque da il meglio di se in ogni situazione.
La seconda protagonista è Yennefer , una maga molto intraprendente che tenta spesso di corrompere la morale di ferro di Geralt, ma che nonostante tutto ama ed è ricambiata anche se in un modo non molto convenzionale.
Questo romanzo nelle sue molte particolarità, mi è abbastanza piaciuto, ci sono alcuni punti morti, ma c’è anche molta magia, azione e mistero con un tocco di sentimentalismo che non guasta mai.
Assegno quindi quattro stelline premettendo che questo libro lo trovo piú adatto ad un pubblico maschile.
Ecco l’immagine della maga Triss Merigold tratta dal videogioco.
Prima di chiudere il post, voglio riportare una frase che mi ha colpito molto e che fa capire fino in fondo l’anima di questi romanzi che appartengono al genere Dark Fantasy. È tratta dal Guardiano degli Innocenti:
…. cosí va il mondo. Viaggiando si vedono tante di quelle cose. Due contadini si uccidono per una capezzagna in mezzo ad un campo che domani verrà calpestato dai cavalli delle squadre di due reggenti decisi ad assassinarsi a vicenda. Sugli alberi che costeggiano le strade dondolano gli impiccati, nei boschi i briganti tagliano la gola ai mercanti. Nelle città ci s’imbatte ad ogni piè sospinto in cadaveri abbandonati nei canali di scolo. Nei palazzi ci si pugnala, nei banchetti c’è continuamente qualcuno che scivola sotto il tavolo, livido per il veleno. Ci ho fatto l’abitudine …..
alla prossima!:)
Lya
Vorrei correggere un errore, l'immagine postata non è di Yennefer, ma è Triss Merigold un altra maga amica di Yennefer, e nel videogioco The Witcher Yennefer viene appena accenata nei dialoghi.
RispondiEliminaComplimenti per la recensione, mi ha fatto ancora più voglia di prendere questo libro.
grazie mille per la correzione e mi scuso con tutti :) modifico subito
RispondiEliminaLya