Buongiorno a tutti…qui finalmente è tornato il sole e la sensazione che la primavera sia arrivata è forte. E quale articolo migliore per inaugurare questa primavera pigrona, se non uno dedicato ai bambini, che sono il sole nelle nostre vite super impegnate?!^^
L’autrice di cui voglio parlarvi oggi è per me molto importante. Infatti, le sono molto legata e affezionata, per una ragione importante: è suo il primo libro che mi è stato regalato e che ho letto. Sto parlando di bianca Pitzorno, e il libro in questione è “Streghetta Mia”. Dietro questo libro c’è una storia particolare, che ha fatto di me la lettrice accanita che sono oggi^^ Infatti quando avevo ca 6 anni, una cugina di mio padre, maestra di scuola elementare, mi regalò questo libro, auspicando che un giorno fossi diventata come lei, una divoratrice di libri (alla fine è una dote di famiglia: mio nonno, mio padre, le mie “zie”: insomma, dovevo tener alto l’onore di famiglia!). Non solo a me, ma anche con i miei fratelli, tentò. Ma loro sin da piccoli hanno mostrato un rifiuto per tutto ciò che ha a che fare con la lettura, quindi ha riversato su me tutte le speranze! Ed ora, se amo così tanto i libri, lo devo soprattutto a lei. Ogni volta che ci vediamo (purtroppo abitiamo lontani) mi regala tantissimi libri, che lei ha già letto e che vorrebbe leggessi anche io. E per me è una gioia infinita, soprattutto da quando ho trovato qualcuno più vicino con cui poter parlare di tutte le letture che ho fatto, ovvero la mia carissima amica Lya.
Ma ora bando alle ciance e avventuriamoci nella fantastica vita di Bianca Pitzorno. Nata nel 1942 a Sassari, è conosciuta principalmente per aver scritto libri per bambini e ragazzi. Dopo la laurea in Lettere Antiche, inizia a scrivere i primi romanzi, di cui ricordiamo: “Sette Robinson su un’isola matta” del 1973 e “Clorofilla dal Cielo Blu” dell’anno successivo, libro che affronta il tema “ecologista”. Nel 1970 inizia a lavorare per la Rai, con la quale collabora anche dopo le sue dimissioni, date nel 1974, proprio per dedicarsi totalmente alla sua passione iniziale, ovvero la scrittura. Merita di essere citato il suo progetto televisivo più importante, infatti è tra le ideatrici del programma per bambini l’”Albero Azzurro” che ha caratterizzato tantissime generazioni di bambini, tra cui me =).
Bianca Pitzorno non ha scritto solo opere per bambini, ma ha saggiato un po’ tutti i generi: fantascientifico, storico, umoristico, giallo. Insomma, una scrittrice a 360°. Però l’amore per i ragazzi ha comunque influenzato molti suoi scritti: ad esempio “L’amazzone di Alessandro Magno” oppure “La bambina col falcone”, pur essendo romanzi storici, lei li ha comunque adattati per la lettura da parte di un pubblico più giovane.
Negli anni ’80, però, si dedica a romanzi per un pubblico adulto. Tra questi ricordiamo “Vita di Eleonora D’Arborea, principessa medievale di Sardegna”. Per il mondo dei bambini scrive poi “Streghetta mia” (1985). Sempre negli anni ’80 collabora con la Rai, scrivendo la sceneggiatura per il telefilm “E ricchissimo diventerai”.
Tra il 1996 e il 1998 scrive la “Saga di Lossai”, ambientata nella Sardegna degli anni ’50. Infine, va ricordato “Tornatràs”,del 2000, in cui vengono affrontati temi molto delicati come la libertà di pensiero e di espressione, nonché l’integrazione razziale. Le similitudine tra il protagonista del libro e il candidato alle elezioni di quell’anno, Silvio Berlusconi, oltre a palesare il suo pensiero a riguardo, suscitò numerose interesse e la portò alla ribalta.
Tra le onorificenze ricevute vanno ricordati la Laurea Honoris Causa in “Scienze dell’educazione” da parte dell’Università di Bologna nel 1996 e nel 2003 la nomina dall’UNICEF di Good Will Ambassador.
Prossimamente, per questa rubrica, recensirò qualche libro di questa autrice, consigliandovi l'età giusta di lettura in base alle mie esperienze di educatrice.
A presto
Isy
Adoro Bianca Pitzorno, sono cresciuta coi suoi libri! :D
RispondiEliminaIo nonostante la mia età continuo a rileggere i suoi libri...=)è più forte di me^^isy
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