Buon lunedì lettori e passanti!
eccomi a recuperare la recensione della scorsa settimana con una doppia recensione infatti vi parlerò di una duologia che ho letto un po' di tempo fa.
Titolo: Il primo giorno/La prima stella della notte
Autore: Marc Levy
Pagine:428
Prezzo: 10,50 euro
Editore: Rizzoli
Trama
Keira scruta l'orizzonte ancora buio oltre il deserto etiope: il sole sta per sorgere sugli scavi del campo archeologico. In quelle stesse ore, Adrian alza ancora una volta gli occhi alle stelle: attorno a lui la sconfinata notte cilena avvolge i telescopi del più imponente progetto di astronomia mai realizzato. Ma questa non è una notte qualunque. È l'inizio di un lunghissimo viaggio. Perché Adrian e Keira, astronomo lui, archeologa lei, sono da tempo, in modi diversi, in cerca di una risposta alla domanda che riempie i loro sogni: "Dove comincia l'alba?". Sarà quella notte, complice il destino, a incrociare magicamente le loro vite, mettendoli sulle tracce di un misterioso oggetto che potrebbe condurli alla verità che cercano: un monile a specchio, nero e luccicante, parte di una mappa perduta in grado di riflettere la volta celeste com'era quattrocento milioni di anni fa. Per ricomporre il puzzle, Keira e Adrian dovranno addentrarsi nei territori più impervi del pianeta, dalle isole Andamane alla catena dei monti Qinling, in Cina, affrontando insieme un'avventura entusiasmante e pericolosa. Senza sapere che sulle loro tracce c'è un nemico occulto e potentissimo, deciso a cancellare la possibilità che l'uomo aspetta da sempre: conoscere il mistero delle proprie origini.
Recensisco questi due libri insieme perché, fondamentalmente, sono un libro unico in quanto il primo libro s’interrompe abbastanza bruscamente e la storia riprende e si conclude nel secondo. Devo ammettere che avevo “La prima stella della notte” nella mia libreria da davvero tanti anni: l’avevo acquistato a due euro da una bancarella e poi lo avevo abbandonato al suo destino solitario e polveroso. Tutto questo non sapendo che ci fosse un libro prima, altrimenti non lo avrei comprato. Comunque, dopo alcune ricerche, sono riuscita a reperire “Il primo giorno” e ho potuto leggere la storia per intero.
Keira e Adrian sono rispettivamente una paleontologa e un astronomo alla ricerca delle origini del mondo: la domanda che si pongono è la stessa ma focalizzandosi sul campo di studio specifico. Il ritrovamento di un particolarissimo materiale porta i due ad incontrarsi e a iniziare una lunga ricerca in giro per il mondo seguiti e, a volte, ostacolati da un’organizzazione segreta che mira a fermarli. Tra un viaggio in Europa, in Asia e in Africa, i due cercano di chiudere il cerchio e di scoprire la risposta alla domanda che l’uomo si è sempre posto rischiando la vita.
Questi due romanzi sono un po’ sulla scia dei thriller storici che andavano tanto qualche annetto fa e mi ricordano tanto le avventure scritte da Matilde Asensi che ho tanto amato all'epoca. Nel libro c’è un miscuglio di storia, astronomia, viaggi ai confini del mondo e avventure mirabolanti, peccato che i protagonisti siano così assolutamente piatti e mogi. Adesso vi spiego: Adrian è un astronomo concentrato sulla ricerca e che sogna di fare la scoperta della sua vita, tutto questo senza trasmettere alcuna passione per ciò che fa. Lui è uno studioso sveglio e intuitivo ma fa volontariamente da sfondo a tutte le vicende nonostante divida il viaggio e le scoperte con Kiera; insomma è un uomo tappeto. Non pretendevo un uomo “alpha” che tanto disprezzo nei romance, ma avrei voluto una giusta via di mezzo tra decisione e passione, tra accondiscendenza e amore. Andrian è comunque un personaggio tenero e testardo ma non ha davvero un suo perché nella storia e credo che la affossi e la rallenti abbastanza. Kiera, al contrario, è una donna decisa e straordinariamente intuitiva, vive alla giornata e la ricerca che conduce in Africa per trovare il “primo uomo” è davvero viscerale. Lei ama quello che fa, svolge tutto con metodo e dedizione totale tanto da non lasciare spazio per altro nella sua vita: il lavoro e la ricerca per lei sono tutto. Quando è costretta ad abbandonare la sua Africa, inizia a cercare un modo alternativo per tornarci e riprendere gli scavi: è a questo punto che incontra Adrian e le loro strade si uniscono. Insomma, Kiera, per quanto sia davvero ossessionata al massimo con la sua ricerca, è la protagonista vera dei romanzi, è lei che spinge Adrian ad andare avanti e a seguirla. Lui è davvero una mezza palla al piede per la paleontologa e anche per il lettore.
A parte la mia antipatia per Adrian, la cosa che mi ha lasciata più sconcertata nella lettura è la superficialità con qui i due affrontano numerosi ostacoli quasi mortali: parlo di sparatorie nel bel mezzo del nulla, inseguimenti, incidenti, intrusioni in casa cioè chi più ne ha più ne metta. In tutto questo avvicendarsi di pericoli molto vicini alla loro persona, entrambi i protagonisti, tranne qualche spavento iniziale, archiviano il tutto senza soffermarcisi molto e senza valutare eventuali rischi e collegamenti tra i vari accadimenti. Sinceramente all’inizio anche io non ci ho fatto caso ma poi, andando avanti con la lettura e aumentando i rischi, sono rimasta abbastanza sconvolta dalla loro poca perspicacia e dal loro istinto di autoconservazione praticamente inesistente. Questa è stata la più grande pecca della storia che risulta essere davvero poco realistica e che mi ha “guastato” il gusto della lettura. Peccato, perché la trama è davvero appassionante e ben architettata oltre che ricca di dettagli storici e geografici. Assegno tre stelline ai due libri.
Lya
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