Titolo: La ragazza perfetta
Autore: Gilly MacMillan
Pagine: 384
Prezzo: 9,90/eBook: 2,99
Editore: Newton ComptonAutore: Gilly MacMillan
Pagine: 384
Prezzo: 9,90/eBook: 2,99
Trama
Agli occhi di tutti coloro che la conoscono, Zoe Maisey, prima bambina prodigio e poi genio della musica, è una ragazza perfetta. Eppure, diversi anni fa Zoe ha causato la morte di tre adolescenti. Ha scontato la sua pena, e ora potrebbe guardare al futuro. La sua storia e la sua nuova vita iniziano la sera in cui tiene il concerto più importante della sua carriera. Sei ore dopo, a mezzanotte, sua madre morirà...
La ragazza perfetta è un’esplorazione profonda della mente di un’adolescente talentuosa, con un’intelligenza fuori dal comune, ma anche con un passato che sembra impossibile lasciarsi alle spalle. Ancora una volta la scrittura di Gilly Macmillan guida il lettore per mano in una storia labirintica e avvincente, in cui il colpo di scena decisivo si nasconde dietro ogni pagina.
Nuovo post, nuova recensione che in questo caso sarà breve
perché il libro non mi ha convinta particolarmente.
Il libro racconta la storia di Zoe, una ragazza piccola e
leggiadra che, dopo aver scontato 18 mesi nel carcere minorile, sta iniziando
una nuova vita con sua madre. Quest’ultima si è risposata e vuole che la
figlia, una pianista eccezionale, sfrutti pienamente le sue capacità nascondendo
però il suo passato a tutti. Una mattina, dopo un concerto piuttosto
turbolento, la donna viene trovata morta nel suo garage…
Come vi ho anticipato, il libro non mi è piaciuto
particolarmente non perché la storia sia brutta, anzi, l’ho trovata abbastanza
intrigante e intricata, ma perché la struttura del romanzo mi ha confusa
moltissimo. Il problema principale è proprio il disordine, perché sono
comprensibili i flashback per raccontare il passato di Zoe che emerge
lentamente, ma questi salti temporali non possono essere mischiati a continui
cambi di punti di vista. Mi spiego meglio: ogni capitolo è incentrato su una
persona diversa (Zoe, la madre, la zia, il patrigno, il fratellastro,
l’avvocato senza che l’avvicendamento sia “regolare”) e ognuno di loro racconta
sia il presente, personale e altrui, che il passato senza un ordine strutturale.
Ognuno di loro segue il proprio filo logico senza “accordarsi” completamente a
quello degli altri quindi ci si trova davanti una storia smozzicata e difficile
da seguire. Sicuramente questa scelta è dettata dalla necessità di rendere la
storia dell’omicidio e del passato di Zoe più complesso possibile ma,
personalmente, credo che il montaggio renda difficile al lettore seguire
agilmente lo svolgimento. Ovviamente è un parere personale, ma ho davvero
trovato sconcertante la struttura.
Più della metà del libro è collocabile tra domenica e
lunedì, rispettivamente il giorno del concerto e quello del ritrovamento del
cadavere della madre ma, queste due giornate sono spezzettate all’infinito
perché ci sono in continuazione cambi di personaggio e di tempo, con i ricordi
e le congetture. Un caos assurdo che non mi ha dato la spinta giusta per
continuare in tranquillità la lettura, che non mi ha permesso di seguire il
filo rosso del mistero né di appassionarmi alla storia. Manca l’ordine, sembra
quasi che l’autrice abbia scritto la stessa storia da più punti di vista e poi
abbia mescolato tutto. Non sono riuscita a farmi un’idea precisa dei diversi
personaggi né tantomeno degli avvenimenti sia presenti che passati. Bocciato
anche se il finale non è malaccio così come le premesse!
Assegno due stelline scarse al libro.
Lya
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