Ciao amici lettori. Eccomi oggi a mostrarvi la mia attuale lettura, che seppur procede a rilento a causa dei numerosissimi impegni (ufff!!), mi sta piacendo davvero molto=)
Sto leggendo:
"Passò, e io continuai a camminare, ma dopo alcuni passi mi volsi, perché udii il rumore di una caduta seguita da questa esclamazione:"Come farò ora?"
Cavallo e cavaliere erano caduti.
Il cavallo era scivolato sul ghiaccio; il cane tornò addietro, e, vedendo il suo padrone in terra, si mise ad abbaiare con quanta forza aveva, e il suo grido fu ripetuto dall'eco delle colline.
Girò poi attorno al cavaliere e corse a me, quasi implorando aiuto.Io lo seguii, e trovai il cavaliere che cercava di liberarsi dal cavallo.
Faceva sforzi così potenti, che dimostravano com'egli non si fosse fatto molto male.
Ma, nell’accostarrni a lui, gli domandai nonostante:
— Siete ferito, signore?
Mi parve che bestemmiasse, ma non ne son sicura; però brontolò qualche parola che gl'impedì di rispondermi subito.
— Che cosa posso fare per aiutarvi? — continuai.
— Mettetevi da parte, — mi disse alzandosi in ginocchio e poi in piedi.
Allora incominciò un'operazione difficile, rumorosa, accompagnata da un abbaiare del cane così forte, che fui costretta ad allontanarmi un poco, ma non volli andarmene prima che l'avventura non fosse terminata.
Ed ebbe una soluzione felice.Il viaggiatore potè fare alcuni passi per accertarsi che il piede e le gambe erano illesi, ma questo sforzo gli fece provare un gran dolore, perché si sedè sulla scaletta.
Intanto aveva calmato il cane, dicendogli:
— Qua, Pilato!
Pare che quel giorno io fossi in vena di rendermi utile, o almeno di esser compiacente, perché, accostandomi di nuovo al viaggiatore, gli dissi:
— Se siete ferito, signore, posso andare a cercar qualcuno
a Thornfield o a Hay.
— Grazie, non ho nulla di rotto, si tratta di una storta."
Questo è uno dei miei preferiti...lo adoro! *.*
RispondiEliminaDavvero un bellissimo romanzo! ^^
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