Titolo: Il ragazzo di Bruges
Autore: Gilbert Sinoué
Pagine: 287
Prezzo: 6,90 euro
Editore: Beat
Trama
Firenze, giugno 1441: nei pressi della locanda dell'Orso, Lorenzo Ghiberti, celebre scultore e pittore, si accascia al suolo con una daga piantata tra le scapole. Poco lontano, un uomo fugge in direzione dell'Arno. Anversa e Tournai, durante lo stesso anno: due giovani apprendisti di Van Eyck, il grande artista delle Fiandre cui si deve l'invenzione della pittura a olio, vengono trovati cadaveri con la gola tagliata e della Terra di Verona in bocca. Bruges, ancora nel 1441: Jan, il giovane figlio adottivo di Van Eyck, di ritorno a casa verso sera, si imbatte nel corpo di un uomo con gli occhi strappati, la gola squarciata e una polvere verdastra che gli cola dalle labbra... "Si sta avvicinando. Anversa e Tournai, oggi Bruges": è l'amaro commento di Van Eyck. A che cosa alludono realmente queste parole? Perché l'assassino dovrebbe avvicinarsi alla città del riverito pittore? Tra le brume delle Fiandre e il cielo luminoso della Toscana, si snoda un thriller carico di suspense e di avventura, oltre che un romanzo storico che ci riporta all'epoca d'oro della pittura.
Durante il mese di maggio, durante il mio solito giro in
libreria, ho scovato quattro titoli già editi dalla Beat, una delle case
editrici i cui libri mi creano dipendenza, in versione supereconomica.
Sfortunatamente di questi quattro romanzi due erano già in mio possesso e
quindi mio potuti comprare solamente due, uno di questi era "il ragazzo di
Bruges". Questo è il secondo libro di questo autore che mi capita di
leggere e, se "la regina crocifissa" non mi convinse particolarmente,
quest'altro romanzo invece l'ho trovato piacevole.
Il protagonista del libro è Jan un trovatello di 13 anni
apprendista del famoso pittore fiammingo Van Eyck. Il ragazzo ama colui che
considera suo padre e pende dalle sue labbra per imparare il mestiere di
artista finché iniziano a trovarsi in giro per il paese i corpi di alcuni
apprendisti precedenti di Van Eyck: brutalmente assassinati, con la testa
recisa e la bocca riempita con il pigmento "terra di Siena". A
partire da questo momento, Jan si trova inconsapevolmente in pericolo di vita e
insieme un misterioso personaggio portoghese tenta di sopravvivere e di
risolvere il mistero che si cela dietro questi omicidi.
Come già detto in apertura il romanzo è piuttosto piacevole
poiché è un misto di diversi generi: il romanzo storico con risvolti artistici
unito al giallo relativo alle morti misteriose. Questi elementi mi hanno
permesso di leggere agevolmente il romanzo permettendomi di gustare ogni
scoperta e accendendo la mia curiosità relativa sia al piccolo protagonista,
sia agli omicidi quasi rituali e ai complotti che sono il movente di queste
morti.
Se inizialmente i personaggi centrali sono Van Eyck e il suo
apprendista, successivamente insieme a Jan si affiancherà uno schivo uomo
portoghese che permetterà di arrivare alla soluzione del mistero.
Sulla trama non ho particolari appunti da riportare ma ho
notato che molto spesso Jan pensa e si comporta non come un tredicenne ma con
un uomo fatto e finito. Questa è forse l'unica cosa che stona con tutto il
resto poiché è più che evidente che un ragazzino cresciuto in una famiglia
abbastanza ricca, seppur non considerato come un vero figlio ma come un
collaboratore, difficilmente ragionerebbe e si comporterebbe come fa Jan
durante il corso della storia. A parte questo ho trovato romanzo scorrevole, di
compagnia e ben organizzato ed è reso ancora più ricco dall'accostamento del
genere storico con un thriller ad ampio specchio che non si colloca solo a Bruges
ma anche in Italia, in Spagna e in Portogallo.
Assegno tre stelline e mezzo a questo romanzo e lo consiglio
ai lettori che cercano un romanzo storico intrigante e inaspettato.
Lya
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