buona domenica e buona lettura!
Titolo originale: Pure
Autore: Julianna Baggott
Pagine: 448
Prezzo: 18.00€
Editore: Giano
Trama
Pressia ricorda soltanto vagamente le Detonazioni o la sua vita di prima. Nel suo armadio, sul retro di un vecchio negozio di barbiere distrutto, dove vive con il nonno, pensa alla sua esistenza perduta, al mondo dei parchi divertimento, dei cinema, delle feste di compleanno, delle madri e dei padri... ridotto ormai a cenere e polvere, ferite, bruciature e corpi fusi, danneggiati. E ora che ha raggiunto l’età in cui deve consegnarsi alla milizia, per cominciare l’addestramento da soldato oppure per essere usata come bersaglio se giudicata troppo danneggiata, non può più fare finta di essere bambina. Pressia ora è in fuga.
Ci sono anche quelli che sono scampati all’apocalisse senza ferite. I Puri. Vivono al sicuro all'interno della Sfera, che protegge i loro corpi sani. Eppure Partridge, figlio di uno degli uomini più influenti della Sfera, si sente isolato. Solo. Diverso. Anche lui pensa a ciò che ha perso. La sua è una famiglia distrutta. Il padre è emotivamente distante, il fratello si è suicidato, la madre non è riuscita a mettersi in salvo. L’ordine rigido all’interno della Sfera gli sta stretto e quando crede di intuire, da una frase sussurrata, che la madre potrebbe ancora essere viva, rischia la vita per fuggire.
Ho desiderato, cercato e poi finalmente acquistato questo
libro un paio d’anni fa: il costo piuttosto elevato mi ha spinto a rivolgermi
al fedele sito del Libraccio per poter risparmiare quei nove euro che fanno la
differenza. Purtroppo, a distanza di due anni e mezzo, è evidente che la Giano
non porterà avanti la pubblicazione della trilogia… ormai ci ho fatto il callo
a queste serie interrotte. Nonostante questo, il 2015 è l’anno giusto per
leggerlo e per decidere se vale la pena terminare la trilogia in inglese quindi
l’ho pure inserito nella mia “sfida del comodino”.
La protagonista è Pressia, una sedicenne che vive fuori
dalla Sfera, in un mondo fatto di deformazioni, fusioni e disperazione.
Quattordici anni prima degli avvenimenti narrati la Terra era in una situazione
difficile: malattie, infezioni poche risorse per sostenere tutti gli abitanti.
Le detonazioni, grandi esplosioni che hanno portato alla distruzione e alla
morte di milioni di persone, sono state la soluzione al problema. Però Ci sono stati
dei sopravvissuti che, a causa delle forti radiazioni, si sono fusi con ciò che
li circondava. Pressia ad esempio ha una mano fusa con la testa della sua
bambola. Tutti coloro che erano fuori dalla Sfera sono deformi, chi invece è
entrato nell’ambiente protetto si è risparmiato dolori e privazioni. Uno di
loro è Partidge che un giorno decide di uscire volontariamente fuori dalla
Sfera.
Parto dicendo che il libro mi ha decisamente stranito: non
mi aspettavo una cosa simile. Non mi aspettavo le deformazione e le fusioni
descritte, non mi aspettavo il dolore e la rassegnazione. Sicuramente il
romanzo è molto originale, diverso dai soliti libri distopici che sono abituata
a leggere. Pressia è giovane ma sa che ha poche prospettive, vive alla giornata
e cerca di passare inosservata. Patridge è un puro ignorato dal padre, un pezzo
grosso nella Sfera, che si rifiuta di fare quello che gli viene imposto e
quini, aggrappandosi a una minuscola speranza fugge e s‘inoltra nell’ignoto, in
un mondo pieno di pericoli e stranezze. Devo dire che questa è stata la parte
più carente della trama: il ragazzo che ha quasi tutto che decide di buttarsi
per cercare sua madre… fuori. Nella prima parte del libro ero piuttosto
scettica, infatti avevo pensato di non proseguire con la lettura della trilogia
ma, il complotto che merge solo verso la fine mi ha fatto cambiare idea. Sono
davvero curiosa di sapere cosa accade ai protagonisti che, per la prima volta
in un romanzo distopico young adult, non sono degli innamorati ostacolati dalle
diversità. Insomma, nel libro c’è l’avventura, l’azione, ci sono personaggi
piuttosto interessanti e soprattutto c’è originalità. Mi ha davvero colpito
l’atmosfera di rassegnazione mista a dolore che si “respira” per tutto il
romanzo: le menomazioni, anche gravi o particolarissime, dei sopravvissuti,
rendono il romanzo davvero parecchio interessante, per nulla scontato. Quindi,
pur avendo fatto fatica a finirlo, perché la prima parte sembra inconcludente,
ho deciso di assegnare tre stelline e mezzo perché è un libro che mi ha
decisamente sorpreso in positivo.
Lya
Anch'io ho trovato il libro molto strano nella prima parte. L'idea della fusione tra corpi umani e oggetti esterni mi ha parecchio colpita. Di sicuro è la parte geniale del libro, ma per me non bastava per rendere il tutto accattivante.
RispondiEliminaHo trovato che i personaggi fossero definiti in termini delle loro mutazioni o della loro purezza, tolte quelle caratteristiche scomparivano nel nulla.
Pensi che continuerai la serie in inglese?
Ciao! In realtà l'ho già conclusa e infatti le prossime due recensioni in programma saranno proprio dedicate a Fuse e a Burn...
EliminaAlla fine ho deciso di concludere la serie anche se non ero del tutto convinta perché il primo libro mi ha molto incuriosita, il secondo l'ho trovato giù di tono ma ormai ne mancava solo 1 e ho deciso di leggere anche quello :)
Strano e particolare la storia ma nel complesso questo primo romanzo della serie mi è piaciuto davvero molto!
RispondiEliminaQuesto primo romanzo ha incuriosito molto anche me... gli altri due mi hanno entusiasmata meno però :(
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