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30 ottobre 2012

Speciale Halloween: Carmilla

Buonasera lettori!
eccomi con lil secondo speciale di Halloween di quest'anno! Come nel post diieri, ho inserito la soluzione di uno dei quiz del quizziamo in allegria in questo speciale.
La soluzione alle parole crociate era: Carmilla:

«Era alta, snella e molto aggraziata. Tranne il fatto che i suoi movimenti erano languidi, molto languidi, non c’era nulla in lei che lasciasse sospettare che fosse malata. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e meravigliosamente modellati; i grandi occhi erano scuri e lucenti; i capelli erano bellissimi». Con questo aspetto un po’ malinconico, con la sua sofferta bellezza, quasi da eroina tragica ottocentesca, fa la sua comparsa quella che si potrebbe definire la prima vera e propria vampira della storia della letteratura.
Carmilla nasce dalla penna di Joseph Sheridan Le Fanu nel 1871 e finisce per inaugurare un vero e proprio filone letterario “vampirico” al femminile, da cui persino Bram Stoker attingerà per il suo Dracula e di qui la vampira si spinse immediatamente a incarnare la sopraffazione sessuale sull’uomo. Una sorta di femme fatale nella sua dimensione più oscura e orrorifica.
 Carmilla, tuttavia, non è la femmina che seduce il maschio e poi lo uccide prosciugandolo e annientandolo. Questa vampira si presenta come una fanciulla bellissima. È una sorta di angelo che abbaglia e stordisce con la sua grazia. A subire il suo fascino sono bambine e ragazze. La sua arte predatoria si mostra come un bisogno profondo d’amore che le fa cadere ai suoi piedi portandole così alla morte. Si parla qui, ovviamente, di amore omosessuale. In Carmilla gli uomini si salvano da questa poetica seduzione e, infatti, saranno loro a distruggere la non morta con il solito paletto e la decapitazione.    A raccontare la sua storia, non a caso, è una donna. Si chiama Laura, ha diciannove anni, come Carmilla, ed è orfana di madre. Vive con il padre in un castello isolato della Stiria e una sera, proprio davanti alla sua residenza, una carrozza si rovescia e ne vengono fuori una giovane ragazza, «apparentemente senza vita», e una signora misteriosa, pallida e particolarmente agitata. Quest’ultima, avendo urgenza di ripartire,approfitta dell’ospitalità del padre di Laura per lasciarle la ragazza svenuta fino al suo ritorno. Si chiama Carmilla. La figlia ne è profondamente felice poiché è già attratta da quel volto meraviglioso, le pare persino di conoscerlo. In poco tempo le due ragazze diventano intime amiche e Laura si ricorda che tempo prima Carmilla era entrata nei suoi sogni. Anche Carmilla le confessa di averla sognata e questa corrispondenza onirica di amorosi sensi le intimorisce e allo stesso tempo le unisce. Tuttavia, Carmilla è inquieta e desta curiosità e strane sensazioni in Laura. C’è in lei qualcosa di incomprensibile. Il tutto poi è alimentato da strani comportamenti, come il fatto che la notte sparisce. Il mistero si infittisce quando cominciano a circolare strane voci nel paese vicino: la morte si abbatte in un modo così spaventoso su un gran numero di fanciulle che tutti cominciano a credere in fenomeni soprannaturali. Nello stesso tempo anche Laura comincia ad ammalarsi: ha degli incubi terribili, si sente opprimere al petto e si sente soffocare dall’angoscia. Il medico che la visita riscontra la presenza di una macchia sul collo e comincia a sospettare qualcosa. Mette in guardia il padre e gli ordina di non lasciare mai sola la figlia. La mattina stessa il padre comunica a Laura che sarebbero partiti subito per andare a vedere le rovine del castello di Karnstein. Carmilla li avrebbe raggiunti più tardi al suo risveglio.
 Lungo il percorso, quasi a ridosso delle rovine, padre e figlia si imbattono nel generale Spieldorf che racconta loro la triste vicenda di sua nipote. Il generale conosce una nobile signora durante una festa in costume che fa amicizia con la sua nipotina e genera nella bambina un’attrazione irresistibile. Ospita questa donna, chiamata Millarca in casa sua e da lì il progressivo deperimento fino alla morte della sua amata bambina. Laura è terrorizzata, riconosce bene in quella storia la sua personale vicenda. Ma ecco comparire Carmilla che, ovviamente, il generale individua come Millarca. Invano tenta di acciuffarla. I tre salgono alle rovine in cerca del sepolcro di Mircalla, contessa di Karnstein, origine di tutte le loro sciagure.
Di qui il mistero intorno a questo personaggio inizia a svelarsi, infatti Carmilla è appunto al contessa che morsa da un vampiro fu salvata dalla decapitazione da un suo innamorato che aveva nascosto il suo corpo esanime al furore del popolo ma, pur nelle sue buone intenzioni, aveva così generato sciagure a molte altre donne. Venuto a conoscenza di questa storia il barone decide di andare alla ricerca del sepolcro nascosto. Il gruppo rinfoltito si mette in moto e in breve Vordenburg li conduce davanti alla tomba della contessa. Dentro, più bella che mai, c’è Carmilla che verrà rigorosamente decapitata e bruciata dopo averle conficcato un paletto nel cuore.  
Carmilla è la vampira dai molti volti. È vittima e carnefice. È perfida e angelica. È amore e morte.

Testo tratto da "Le 101 donne più malvagie della storia" di Stefani Bonura.

1 commento:

  1. Sono profondamente attratta da Carmilla. E anche dalle 101 donne più malvagie della storia!

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