21 aprile 2018

RECENSIONE: Il marchese di Montespan di Teule Jean

Buona lettura!

Titolo: Il marchese di Montespan
Autore: Teule Jean
Pagine: 252
Prezzo: 9 euro
Editore: BEAT editori

Trama
Alla corte di Luigi XIV di Francia, Louis-Henri di Montespan è sulla bocca di tutti. Tutti sanno che la sua magnifica consorte, Françoise de Rochechouart de Mortemart, detta Athénaïs, dama d’onore della regina, è rimasta «ferita sul campo». Di ritorno da una delle sue guerre in cerca di fortuna, Louis-Henri l’ha trovata col ventre rigonfio, e non certo della sua spada, ma di quella di Sua Maestà Luigi XIV, che ha accolto la bella Athénaïs nei lussuosi talami di Versailles, dopo aver scacciato l’avvenente Louise de La Vallière. Da allora il marchese di Montespan, in segno di lutto per il suo amore «ucciso da una canaglia», se ne va in giro con una bizzarra vettura ridipinta di nero che, al posto dei quattro pennacchi agli angoli del tetto, ha gigantesche corna di cervo, che sfacciatamente spiccano anche nello stemma impresso sulle portiere. Romanzo di grande successo, Il marchese di Montespan ci restituisce lo spirito di un’epoca irresistibilmente frivola e l’avventura di un uomo che, un secolo prima della Rivoluzione francese, incarnò lo spirito rivoluzionario che pose fine all’ancien régime.

Nella mia splendida collezione di libri della Beat edizioni avevo questo romanzo che sembrava particolarissimo ma anche interessante. Dopo aver tentennato per un po’, indecisa tra questo libro e un altro, ho deciso di leggere qualcosa di originale e diverso puntando quindi su questa storia.

Il marchese di Montespan è niente meno che il marito legittimo dell’amante di Luigi XIV: innamorato perso di sua moglie, dopo un periodo di inconsapevolezza e di pettegolezzi, inizia la sua personale battaglia contro questa ingiustizia. Arriva ad accusare il re oltre che a girare per le strade di Parigi con una carrozza con delle corna poste sopra.


Il primo contatto con questo romanzo è stato davvero forte perché l’autore utilizza un linguaggio scurrile e “volgare” per tutta la prima parte, condendolo con scene piuttosto esplicite e d’effetto. Insomma, sono rimasta abbastanza dubbiosa leggendo le prime 50 pagine perché non capivo le motivazioni dell’autore per essere così drammatico nella sua narrazione. Con lo scorrere dei capitoli, ho accantonato i miei dubbi e incertezze perché ho iniziato a comprendere meglio il protagonista e la società dell’epoca narrata, insieme alle intenzioni dello scrittore.
Il marchese di Montespan è un uomo diretto, semplice e poco abituato agli infiorettamenti della corte del re Luigi XIV il quale tiene tutti in pugno e trasforma anche il più fine politico e intellettuale in un cortigiano sottomesso al suo volere e ai suoi capricci di re. Il marchese vive fuori dalla corte e ha parecchi problemi di soldi ma non se ne preoccupa particolarmente perché ha una vita felice e piena: lui ama profondamente sua moglie e la sua famiglia. Questo cambia quando, sua moglie, Françoise de Rochechouart de Mortemart, detta Athénaïs, riesce ad arrivare a corte e si fa notare dal re. Come era già successo con la precedente amante, il re decide e donne e uomini obbediscono: Athénaïs diventa sua. La donna viene allontanata da suo marito e, dopo un primo momento di indecisione, inizia a godersi la sua vita a corte e diventa una grande confidente del re. Il marchese inizialmente non si accorge di nulla, poi viene travolto dagli eventi e ne rimane profondamente sconvolto. Attua una serie di “manifestazioni” personali di dissenso per questo “furto” e combatte per riavere il suo amore fino alla fine dei suoi giorni.
La storia narrata è parzialmente vera e, in buona parte, romanzata ma la passione che, grazie proprio a quel linguaggio diretto e delle descrizioni anche poco lusinghiere di personaggi e luoghi, rende tutto molto vero e appassionante. Ho trovato alcuni momenti noiosi e ripetitivi ma ho pian piano imparato a conoscere la forza e la determinazione del marchese che è si oppone ai capricci reali per amore. Ribadisco che ci sono alcune scende davvero “scioccanti” ma aiutano il lettore a capire una parte della società dell’epoca. Dopo un po’ di riflessione ho deciso di assegnare al libro 3 stelline e mezzo perché l’ho trovata una lettura originale e fuori dagli schemi, oltre che ben scritta. Sono pochi i romanzi storici così particolari che ho letto!

Lya

2 commenti:

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