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28 aprile 2018

RECENSIONE: Affinità di Sarah Waters

Buon sabato e buona lettura!

Titolo: Affinità
Autore: Sarah Waters
Pagine: 414
Prezzo: 12 euro
Editore: TEA libri

Trama
A seguito della morte del padre e di un tentativo di suicidio, Margaret Prior, giovane di buona famiglia nella Londra vittoriana, decide di svolgere attività di volontariato con le detenute della prigione di Millbank. Il suo compito sarà dispensare aiuto e consigli a quelle donne sfortunate: ladre, assassine, truffatrici, disturbatrici della quiete pubblica. Tra loro c'è Selina Dawes, di professione medium, giudicata colpevole di frode e aggressione. Margaret prova compassione per quella giovane apparentemente innocente, ma si sente anche attratta dalla sua indole enigmatica e dai suoi inquietanti poteri. Presto si trova impantanata in un mondo crepuscolare di sedute spiritiche, spettri e passioni proibite e dovrà liberare Selina, ma anche se stessa.
Ero alla ricerca di un thriller/giallo che però fosse particolare e non il solito omicidio che dei detective devono risolvere e, vedendo online un video di Lady Leda, ho sentito nominare quest’autrice. Facendo il mio solito giretto d’indagine su goodreads, ho scoperto che poteva fare al caso mio.

La protagonista del romanzo è Margaret, una giovane che vive nella Londra di fine 800; la sua vita è piuttosto vuota perché non è sposata, il suo adorato padre è venuto a mancare e la sua prospettiva per il futuro è quella di rimanere ad accudire la madre spegnendosi nella noia. Intelligente quanto suggestionabile, Margaret decide di riempire le sue giornate andando a tenere compagnia alle donne incarcerate presso Millbank dove conosce Selina che la coinvolge in un gioco oscuro quanto complesso.

“Affinità” è un romanzo che mi ha davvero sorpresa e, per una volta ogni tanto, non in negativo perché l’ho trovato davvero interessante e originale. Non avevo mai letto nulla del genere e lo stile dell’autrice, così ricco di descrizioni e piuttosto introspettivo, ha reso il tutto ancora più sfaccettato e complesso. Potrei definirlo un thriller psicologico con un tocco di esoterismo che confonde sia la protagonista che il lettore stesso: entrambi vengono manipolati senza che si riesca ad accorgersene e finiscono per essere riportati brutalmente alla realtà.
Margaret è una ragazza sveglia che vive divisa tra il dolore per la morte del padre, l’unica persona nella sua famiglia che riusciva a comprenderla, e la consapevolezza che passerà la sua vita da zitella facendo da dama da compagnia e da badante alla sua terribile madre. Questa prospettiva la prostra moltissimo perché avverte una forte sensazione di oppressione e smarrimento oltre che d’ingiustizia. Margaret vuole essere libera di essere sé stessa, di esprimersi e vivere la sua vita come desidera e invece le aspettative familiari e le costrizioni della società la imprigionano, soffocandola. Per fuggire a tutto ciò si trova a cercare la sua libertà all'interno di un carcere femminile: Millbank diventa la sua fuga, il modo per stare lontano dagli obblighi familiari e un luogo per dimenticare i suoi affanni. Questa prigione comunica sempre una sensazione labirintica e claustrofobica di corridoi infiniti, chiusi ma, l’incontro con Selina, la scoperta dei suoi poteri di medium e del passato misterioso che avvolge questa donna, permettono davvero a Margaret di provare nuove e inebrianti sensazioni. Le sue visite a Millbank sono sempre contraddittorie perché da una parte le cupe mura e la situazione precaria delle detenute la spaventano, dall'altra l’attesa degli incontri con la medium e le conversazioni che ha con lei, la rendono inquieta ma le fanno respirare un refolo di libertà, seppur piccolo. Questa grande contraddizione è sicuramente una delle parti centrali di tutto il romanzo. Per tutto il libro Margaret è quindi divisa ma prende una decisione finale che cambierà molte vite, a partire dalla sua.
Tutto il mistero contenuto nel libro si gioca sull'impressionabilità della protagonista e di conseguenza del lettore stesso il quale, seguendo la ragazza all'interno del carcere e vivendo tutte le sue sensazioni, viene anch'esso manipolato con grande maestria.
L’autrice ha davvero colto nel segno perché ha creato una storia complessa e costruita in modo attento con l’ausilio di descrizioni piuttosto suggestive riuscendo a giocare con la psiche di Margaret e del lettore. Mi sono piaciute moltissimo le ambientazioni che hanno giocato un ruolo altrettanto decisivo per comunicare la percezione di oppressione di tutti i personaggi stretti nella morsa, da una parte dell’apparenza in società, e dall'altra, in modo più letterale, della prigione.
Ho deciso di assegnare quattro stelline al romanzo perché, pur essendomi piaciuto molto e pur avendolo trovato davvero originale, molte parti sono ripetitive e, a tratti, noiose.



Lya

6 commenti:

  1. Anni fa, dell'autrice, ho letto e amato Ladra.
    Voglio riaffrontarla da allora.
    E Affinità, a me molto affine, potrebbe essere la giusta occasione. ;)

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    1. Ciao! io leggerò sicuramente altro di quest'autrice, mi sembra molto brava e anche la traduzione è fatta bene ^^
      Grazie per essere passato :)

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  2. Della Waters ho letto (e amato alla follia) il rocambolesco e intenso "Ladra", uno dei miei libri preferiti di sempre. Questo invece mi manca ancora, ma, a giudicare dalla tua recensione, direi che farei assolutamente meglio a rimediare! Sembra proprio il mio genere! *_____*

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    1. "Ladra" lo ho in wish list!Mi piacerebbe moltissimo leggerlo :)

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  3. Questo libro me l'ero completamente perso, ma la trama sembrava interessante e la tua recensione mi ha dato il colpo di grazia. (E anche la copertina ha fatto la sua parte, perché mi piace davvero tanto!). Lo metto subito in wish list! :)

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