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15 settembre 2017

RECENSIONE: La ferocia di Nicola Lagioia

Buona lettura!

Titolo: La ferocia
Autore: Nicola Lagioia
Pagine: 424
Prezzo: 14 euro
Editore: Einaudi

Trama
Clara è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda della tempesta che l'accompagna. L'ultima volta che l'hanno vista viva, camminava nuda e coperta di sangue nel centro esatto della statale Bari-Taranto. Questa è la storia di due giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri annidate nella debolezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino all'attimo preciso in cui è già troppo tardi. Al centro c'è un corpo di donna chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere, e intorno l'abissale cruenta vanità del potere. Utilizzando un ritmo serrato e una galleria di personaggi che spostano continuamente il cuore dell'azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo e ci avviluppa in un labirinto di emozioni, segreti e scoperte, che tiene il lettore inchiodato fino all'ultima pagina.


Dopo essere andata a un incontro con l’autore, stimolata dalla discussione sulla gioventù odierna e sulla letteratura, ho voluto acquistare il libro vincitore del premio Strega del 2015 facendomelo pure autografare.
Sapevo che sarebbe stata una lettura impegnativa, ecco perché ho lesinato e atteso, ma alla fine ho deciso d’inserirlo nella sfida del comodino del 2016 per spronarmi a leggerlo.

I protagonisti della storia sono un’intera famiglia: i Salvemini, padroni dell’edilizia barese e pugliese.
Il filo rosso della narrazione è Clara, secondogenita dei Salvemini, che, con la sua misteriosa morte, porta scompiglio in una famiglia già piena di problemi. Il padre, uomo che si è fatto da solo, è il tipico corruttore che sa che fili muovere per far andare le cose come vuole, sua moglie è silenziosa e nevrotica, Ruggero, il figlio maggiore, è un medico che ha voluto allontanarsi dagli affari di famiglia senza riuscirci completamente, Clara è una donna allo sbando che, pur avendo soldi e potere, non sa cosa desidera nella vita. Poi ci sono Michele, il figlio “bastardo” mai del tutto accettato e la superficiale figlia minore che vive all’ombra della sorella.
La morte di Clara, che sembra un suicidio, porta alla luce una storia fatta di corruzione, segreti e desideri mai raccontati e realizzati.

Come immaginavo leggere “la ferocia” non è stato semplice, anzi ho trovato tutto piuttosto frustrante e lento. Insomma, il libro non mi ha colpito in modo positivo e vado a spiegarvi perché.
La prima cosa che mi ha “urtata” è il continuo sbalzo di registro linguistico: ci sono momenti aulici dove fanno capolino terminologie arcaiche e pressoché sconosciute e momenti più volgari e crudi. Lo stile dell’autore è fortemente antitetico. Questa caratteristica, a lungo andare, mi ha portata all’esasperazione perché non ne capivo il motivo, soprattutto per quanto riguarda la parte più aulica. Il linguaggio crudo e sessualmente esplicito di alcuni personaggi è “giusto” e calzante, mentre l’apparizione di termini che risalgono all’ottocento, se va bene, non hanno alcuna giustificazione narrativa. Il racconto viene spezzato e reso volutamente più ostico senza una chiara motivazione. O almeno per me non è chiara.
Altra cosa che non ho particolarmente apprezzato è la crudezza di alcuni personaggi, per lo più gli amanti variegati di Clara, che raccontano in modo esasperato la relazione fisica con la donna. Non c’è bisogno di essere così particolareggiati ed estremi per far capire al lettore che Clara non aveva un equilibrio mentale stabile e cercava se stessa autodistruggendosi. Certe parti, che mi hanno dato particolarmente fastidio, mi sono sembrate davvero troppo estremizzate con l’intento di far breccia nel lettore, per far scandalo. Insomma, un’altra cosa a cui non sono riuscita a trovare una spiegazione narrativa o logica.
Oltre a questo non sono riuscita ad apprezzare completamente i continui cambi di punti di vista non segnalati e i flashback presenti. Ciò mi portava a leggere il libro molto lentamente per ricalarmi nella psiche del personaggio che parlava in quel momento e, se all’inizio la cosa mi ha incuriosito molto, successivamente ho trovato la cosa abbastanza pesante. Non pretendo che un libro debba essere necessariamente omogeneo, ma almeno dovrebbe avere un “ordine”. Infine ho trovato parecchie parti davvero molto prolisse, soprattutto quelle legate agli affari di famiglia.
Cosa mi è piaciuto del romanzo? Mi è piaciuta la storia di base e il modo tagliente e veloce in cui si conclude la vicenda, ho apprezzato moltissimo il personaggio di Michele così sfaccettato e problematico e il realismo delle descrizioni della mia terra.
Michele è il punto positivo del romanzo, ai miei occhi. Lui è l’unico davvero interessato a scoprire cosa è accaduto a sua sorella, l’unica persona da cui si sia mai sentito accettato e compreso. Michele mi è parso il più sano della famiglia, l’unico capace di salvare se stesso dai segreti dei Salvemini, così potenti ma così spezzati.
Nicola Lagioia è uno scrittore italiano che ha raccontato una parte della Puglia, quella più corrotta ed estrema, quella dove il denaro può tutto ma lo ha fatto scegliendo uno stile particolare che personalmente non sono riuscita ad apprezzare fino in fondo.
Assegno tre stelline al libro ripromettendomi di rileggerlo e rivalutarlo in futuro.


Lya

4 commenti:

  1. Ciao! Mi spiace che le tue impressioni non siano state molto positive, perché la quarta di copertina sembrava promettente! ...Magari prima o poi lo leggerò anche io!

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    1. Credo che sia una lettura interessante, magari sono io a non averla capita ma, mentre leggevo ero davvero in sofferenza XD

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  2. Concordo con il commento di sopra sulla quarta di copertina, sembrava davvero promettente e lo stile mi aveva catturato... ma ho iniziato a storcere il naso quando hai parlato del premio £Strega", perché non abbiamo un bellissimo rapporto, e proseguendo la lettura della tua recensione le cose non sono migliorate... peccato, ma almeno la mia wish list è salva! ;)

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    1. XD io ogni tanto mi faccio catturare da qualche libro candidato o vincitore del premio Strega e ho alte aspettative, in questo caso disattese ^^

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