Titolo: Agnes Grey
Autore: Anne Brontë
Pagine:250
Prezzo: 5,90 euro
Editore: Newton Compton
Trama
Agnes Grey, la protagonista dell’omonimo romanzo del 1847, opera prima e in parte autobiografica di Anne Brontë, fa la governante presso due famiglie della facoltosa borghesia inglese di età vittoriana. La sua famiglia è caduta in disgrazia e prendersi cura dei figli dei ricchi, indisciplinati e viziati, è l’unica scelta rispettabile che la ragazza possa fare per sopravvivere. Con una prosa elegante e scorrevole, la minore delle sorelle Brontë mette a confronto la grettezza della nobiltà dell’epoca, del tutto priva di scrupoli e di valori, e i sani principi morali di una giovane timorata di Dio, che cerca in ogni modo di smascherare il lato oscuro delle persone “perbene”.
Anne Brontë(1820-1849), sorella minore di Charlotte ed Emily, visse fino a diciannove anni nella campagna inglese dello Yorkshire, insieme al padre, un umile pastore di origini irlandesi, e al resto della famiglia. Impiegatasi poi come governante, lasciò presto la professione per coltivare le proprie ambizioni letterarie, che furono tuttavia stroncate dalla tubercolosi, malattia che portò Anne ad una morte precoce nel 1849. Fu autrice di un volume di poesie, scritte insieme alle sorelle, e di due romanzi, Agnes Grey e L’inquilino di Palazzo Wildfell.
Presente da tipo tre o quattro anni sul mio scaffale dei libri
da leggere, “Agnes Gray” è uno dei classici che ho deciso di leggere
nell'estate del 2016, insieme a Frankenstein.
La protagonista, che dà anche il titolo al libro, è una
ragazza giovane e di belle speranze che per cercare un propria indipendenza
economica e anche intellettuale, decide di allontanarsi dalla sua casa per fare
da governante in alcune famiglie della borghesia inglese. Tra bambini
viziatissimi e capricciosi, genitori disattenti e pretenziosi, Agnes impara a
rapportarsi in modo diplomatico e paziente con le famiglie da cui alloggia.
Sinceramente non ho molto da dire su questo romanzo: è
ambientato in età vittoriana nella campagna inglese, è parzialmente
autobiografico perché l’autrice è stata effettivamente una governante presso
alcune famiglie. Più che un romanzo è quasi un trattato pedagogico perché
Agnes, tranne che all'inizio quando racconta del suo rapporto con la sorella e
la madre, diventa un’insegnante al servizio dei capricci dei suoi studenti. Lei
racconta, con dovizia di dettagli, le angherie che è costretta a subire in
silenzio mentre fa il suo lavoro, descrive i suoi piccoli allievi e le loro
abitudini e di riflesso anche quelle dei loro genitori. Abbiamo visto
abbastanza film da poter intuire quali sono le problematiche che la ragazza si
trova ad affrontare. Non posso negare di aver trovato questa lettura piuttosto
scialba e poco intraprendente, come la protagonista stessa che è troppo
modesta, troppo diplomatica e sottomessa, senza opinioni precise (o almeno non
espresse) e con un carattere privo di definizione. Praticamente, anche se la
psiche di Agnes è descritta e raccontata, la considero comunque una
protagonista piatta.
Non posso dire che il libro sia brutto, perché non lo è, ma
non ha la scintilla che scatena il VERO interesse del lettore e non credo che
il romanzo sia inseribile tra i “grandi classici” dell’ottocento inglese.
Assegno due stelline scarse al libro e non lo consiglio perché
ci sono libri dello stesso periodo e della stessa provenienza molto più
interessanti e di “spessore”.
Lya
Nessun commento:
Posta un commento
Il blog cresce con i vostri commenti!
Lasciate un segno del vostro passaggio ^^