Autore:George R.R. Martin
Pagine: 852
Prezzo: 16 euro
Editore: Mondadori
Serie: A Song of Ice and Fire 4#
Data di pubblicazione: 8 aprile 2014
Trama
In spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città
tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei
cinque re volge ormai al termine. La Casa Lannister e i suoi alleati
appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita.
Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri,
nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze
prendono forma. In questa apparentemente consolidata "pace del re" forze
inattese sono pronte a sferrare attacchi cruenti. Guidati dal
famigerato re Occhio-di-corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto
guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all'invasione del
sudovest del reame, costringendo la regina Cersei e il Trono di Spade ad
affrontare un'inedita prova di forza. E dalle brume di una memoria
lasciata troppo a lungo sepolta, un'antica, sinistra profezia potrebbe
minacciare la stessa regina. Non sembra esistere una fine al banchetto
dei corvi. E, forse, l'ora del destino sta per scoccare perfino per le
prede più inattaccabili.
Siamo ormai al quarto appuntamento con le mie recensioni
relative alla serie delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R.R.
Martin. Questo è infatti il quarto luglio che mi dedico alla lettura di uno dei
suoi libri e alla scrittura della recensione, e devo dire che diventa sempre
più difficile parlarvi di questi libri. Per chi non ha letto il terzo volume,
per evitare spoiler, scrivo qui che anche questo quarto libro è fantastico:
scrittura, storia e punti di vista. Mi è piaciuto davvero molto! Per tutti gli
altri lettori, potete continuare a leggere perché eviterò gli spoiler (è già
difficile schivare i proiettili/mega spoiler per me in primis con la serie tv e
i social!).
Prosegue la narrazione degli avvenimenti ambientati a
Westeros e in questo libro quasi tutti i punti di vista protagonisti sono al
femminile, per mia gioia e diletto! Il libro è ambientato solo in alcune zone
di Westeros e il quinto libro racconterà cosa accade in parallelo agli altri
personaggi che non “parlano” in questo quarto volume.
Nelle recensioni precedenti mi sono sempre “lamentata” che i
personaggi femminili sono troppo marginali o troppo stereotipati nei libri
dell’autore, questo quarto libro è praticamente la risposta a questa mia
lamentela: quasi tutti i punti di vista sono al femminile.
Parto dal presupposto che in questo romanzo non succede
tantissimo, passatemi il termine “tantissimo” anche se sono quasi 800 pagine,
perché, per quanto mi riguarda, i personaggi traino della storia qui non sono
presenti, oppure non si sa nulla di loro (che frustrazione! Tyrion dove
seii??). Come al solito sono rimasta davvero sorpresa sia delle scelte di
Martin, che si concentra su questi punti di vista “secondari” e su zone lontane
dalla vera azione, sia sullo stile e la fluidità della scrittura e della
narrazione. Lo dico già ora e lo ripeterò alla fine, questo romanzo si è
meritato le 5 stelline piene perché la curiosità morbosa di sapere qualcosa in
più, spinge il lettore a bere ogni singola parola e le quasi 800 pagine non
pesano particolarmente. A parte questo, vi racconto cosa ne penso dei diversi
punti di vista concentrandomi sulle diverse zone dove sono dislocati i
personaggi.
Parto con ciò che non mi ha coinvolto: le Isole di Ferro e
la loro lotta al Trono del Mare. Questa parte non mi per nulla entusiasmato
anche se ha presentato molto nuovi personaggi che potrebbero essere piuttosto
intriganti, della serie “Viva la follia!”.
Un ni è la parte dedicata a Dorne con la principessa
Myrcella e la principessa Arianne: ho trovato alcuni momenti un po’ piatti e
ripetitivi ma gli ultimi capitoli dedicati a questa zona sono stati piuttosto
interessanti.
Altro ni è la parte iniziale della Barriera dove Jon Snow,
che in realtà è presente solo un paio di volte, si dimostra molto diverso dal
ragazzo che era all’inizio, mentre Sam, in viaggio per Westeros, è un personaggio
interessante e volubile e attendo di scoprire come si evolverà il tutto.
Con Approdo del Re iniziamo già a ragionare: Cersei e Jamie
sono dei personaggi carismatici e intriganti. La regina è vicina la baratro e
non se ne rende conto e continua a governare con molta (troppa) libertà mentre
Jamie è più con i piedi per terra e cerca, non nel modo che avrei voluto io, di
arginare la situazione che sta precipitando.
In giro per Westeros c’è anche Brienne, personaggio che non
ho ancora ben inquadrato: nel volume precedente mi ha molto colpita, qui anche
ma non nello steso modo. Viene raccontata una parte del suo passato e delle sue
sofferenze ma quello che fa nei suoi capitoli sembra quasi privo di senso
perché girovaga nella vaga speranza di ritrovarsi davanti qualche Stark
sopravvissuto. Non ha un vero piano, delle vere tracce e la sua ricerca sembra
essere davvero ingenua.
Sansa, che è con Ditocorto nella casa della zia, si è
decisamente riabilitata ai mei occhi; prima non mi piaceva molta ma da quando è
coinvolta in trame molto più grandi di lei, è decisamente interessante pur non
essendo lei a muovere i fili della vicenda.
Arya ha sempre una parte molto avvincente, è dall’inizio uno
dei personaggi che preferisco insieme a Tyrion: in questo libro non compie
azioni mirabolanti ma mi è piaciuta comunque perché approda a Dorne e indossa
una nuova maschera.
Fondamentalmente sono questi i punti di vista di questo
libro e, nonostante ci siano dei punti che ho trovato più barbosi, ho deciso di
assegnare 5 stelline meritatissime per questo genio della scrittura fantasy!
Sono davvero molto contenta di aver iniziato la serie e non vedo l’ora di
proseguirla, nella speranza che il sesto libro esca celermente!
Lya
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