Buon sabato lettori!
Autore: Lance Rubin
Prezzo: € 14.90
Pagine: 331
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 22 settembre 2015
Data di pubblicazione: 22 settembre 2015
Trama
Denton Little ha diciassette anni e una sola certezza: morirà la notte
del ballo di fine anno. Ma – escluso il pessimo tempismo – nulla di
strano. Perché il mondo di Denton funziona così: tutti conoscono la data
della propria morte, e tutti aspettano il fatidico momento contando i
minuti. Per questo, fino a oggi, la vita di Denton è stata piuttosto
normale: la scuola, gli amici e Taryn, la fidanzata. Ma ora mancano due
giorni al ballo... e Denton sente di non avere più un secondo da
sprecare. Non soltanto perché vuole collezionare più esperienze
possibili in meno di quarantotto ore – la prima sbronza, la prima volta,
e il primo tradimento – ma anche perché le cose sembrano essersi
improvvisamente complicate. Chi è l’uomo sbucato fuori dal nulla che
dice di avere un messaggio da parte di sua madre, morta ormai da molti
anni? È soltanto un pazzo? E allora perché suo padre ha iniziato a
comportarsi in modo tanto bizzarro? D’un tratto le ultime ore di Denton
Little si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata
ricerca della verità. E forse di una via d’uscita.
Dalla straordinaria penna di Lance Rubin, il primo romanzo di una nuova
serie distopica. Una lettura brillante, irriverente e provocatoria. Una
storia che vi lascerà con il fiato sospeso e che metterà in dubbio tutte
le vostre certezze.
Questo è, per me, uno dei tipici libri che inizialmente
guardo con sospetto, poi leggendo la trama penso “Mmmhh potrebbe essere carino”
e, dopo averlo letto dico “è stato il libro giusto per questo periodo!”.
Ultimamente sto faticando non poco a decidere cosa leggere dopo perché sono in
una sorta di limbo mentale e pochi libri riescono a coinvolgermi davvero. “Deathdate”
è stato perfetto perché mixa una storia intrigante e un protagonista fuori
dagli schemi a tanto humor nero.
Nel mondo di Denton, tutti sanno la propria data di morte
sin dalla culla. Infatti, attraverso un’analisi del dna e a un particolare
macchinario, ai genitori viene comunicata la data di morte dei figli che a loro
volta la annunceranno al bambino qualche anno più tardi. Nessuno può sapere
l’orario o come morirà, ma si conosce il giorno e infatti è usanza comune organizzare
il funerale con il “futuro morto” ancora in vita. Denton sa da sempre che
sarebbe morto giovane, all’età di 17 anni, e ormai quel giorno è arrivato…
Questo libro racconta una storia davvero particolare, pur
essendo ambientata al giorno d’oggi, più o meno. In quello che io ho definito
un “universo parallelo” tutti conoscono il giorno della propria morte e sono
rassegnati a questo destino: vivono le loro vita tranquillamente finché si
avvicina il fatidico giorno e cercano di sistemare tutte le loro cose, con
calma e aiutati da familiari e amici. Il funerale in anticipo e l’autoelogio
sembrano cose assolutamente normali così come lo è la Seduta: un’intera
giornata in attesa della morte del malcapitato in compagnia delle persone più
care(creepy!!). Denton inizia a raccontarci la sua storia a partire proprio dal
giorno del suo funerale: sa che gli rimangono al massimo 48 ore di vita e pensa
di essere ormai preparato a perdere la vita. Lui ha 17 anni, è un normale
ragazzo che va a scuola superiore, ha un migliore amico, Paolo che morirà dopo
un mese rispetto a lui, una fidanzata e una famiglia piuttosto variegata. A
partire dal giorno del suo funerale, però, iniziano ad accadere delle cose
davvero bizzarre e Denton si trova ad affrontare situazioni davvero inedite per
lui.
Quello che mi è piaciuto di più di questo libro, oltre alla
storia ai limiti della fantasia, è l’ironia del protagonista che cerca di
prendere alla leggera la sua imminente dipartita snocciolando una serie di
battute piuttosto divertenti. Lo stile utilizzato dall’autore è semplice e
immediato perché il libro è scritto in prima persona. Di solito storco un po’
il naso per questa scelta, ma in questo caso l’ho trovata molto azzeccata
perché trasforma il romanzo in una sorta di diario in cui il protagonista,
vista la morte imminente, si lascia completamente andare. Unica piccola pecca
che ho riscontrato è la ripetitività del concetto principe: il giorno di morte
che è arrivato. Tutti i personaggi non fanno altro che ricordarlo in ogni
momento; in un capitolo breve, 4 pagine, questo concetto è ripetuto ben 5
volte. Mi è parso un po’ eccessivo perché, a parte nelle prime pagine dove il
lettore si deve orientare, la reiterazione del tema è forse troppo presente. A
parte questo ho trovato il libro geniale e simpatico, adatto a un pubblico
variegato e per questo ho deciso di assegnare tre stelline e mezzo. Non vedo
l’ora di avere tra le mani il seguito!
Lya
Devo decidermi a leggere questo romanzo.La tua bella recensione mi ha confermato che Deathdate è un libro avvincente che, con un pizzico d'ironia, affronta un tema importante come la Morte :)
RispondiEliminaGrazie! Spero ti piaccia! ^^
EliminaSono molto curiosa di leggere anche io questo romanzo, ne ho sempre sentito parlare bene!!!
RispondiEliminaè davvero molto carina come lettura, nonostante la morte sia al centro della storia ^^
EliminaCiao!
RispondiEliminaIo ho recentemente finito Deathdate e l’ho trovato parecchio gne. Una storia originale, ma inverosimile, perché è impossibile prevedere il destino di una persona analizzandole semplicemente il sangue, suvvia, condita da dei triangoli amorosi fastidiosissimi a mio parere. L’unica cosa che salvo è l’umorismo di Denton che dà senso all’intero libro, senza dubbio. Diciamo che come esordio non è folgorante, ma è abbastanza gradevole.
Poi solo a me pare che nelle ultime 100 pagine il nostro Lance si sia messo a scrivere di fretta, di frettissima?
Trovi il mio parere “esteso” qui se vuoi dargli un’occhiata :3.
Rainy
Grazie della segnalazione! ^^
Elimina