Buona domenica e buona lettura!
Pagine: 288
Prezzo:Euro 16,50
Editore: Elliot
Trama
Nel
1940 un’anziana signora fu trovata in fin di vita sul ciglio di una
strada presso il monte St. Benedict, nell’isola di Trinidad, Indie
Occidentali. Aveva accanto a sé un retino. Sembrava aver avuto un
attacco di cuore e venne soccorsa mentre era ancora cosciente, ma morì
poco dopo. Era Margaret Fountaine, cacciatrice di farfalle.
Molti
anni prima, nel 1889, dopo aver ereditato un modesto vitalizio, la
giovane Margaret aveva deciso di dedicarsi allo studio delle farfalle,
una passione nata come semplice passatempo e che era divenuta la sua
principale occupazione. Aveva anche rifiutato l’istituzione del
matrimonio, non accettando compromessi: “Perché rinunciare alla mia
libertà in cambio di una sistemazione più conveniente agli occhi del
mondo?”.
La sua ricerca la portò in Africa, in Australia e in Cina. Conobbe il mondo agli inizi del Novecento
servendosi di treni e piroscafi, viaggiò in bicicletta e a dorso di un
mulo, affrontò le febbri tropicali, dormì in capanne di fango. Per
mantenersi si ritrovò ad abbattere alberi in una fattoria australiana,
visse negli Stati Uniti e si entusiasmò per Los Angeles e la nascente
città del cinema, Hollywood. Esplorò i grandi fiumi sudamericani e si
smarrì nella giungla africana.
I
diari qui riuniti, rivelati al pubblico solo nel 1978 come richiesto
dalla stessa Fountaine nel suo testamento (“cento anni dopo il giorno
esatto in cui ho iniziato a scriverli”), ci raccontano la vita
avventurosa di questa donna spregiudicata e audace, ammirata non solo
dalla comunità scientifica per aver lasciato in dono una collezione di
ventiduemila farfalle al museo della sua città natale, Norwich, ma anche
dal movimento per l’emancipazione femminile, che riconobbe nelle sue
gesta lo spirito di una donna libera.
“Lady butterfly” è un diario romanzato che mi è capitato di
leggere ultimamente. È una pubblicazione vecchiotta della Elliot edizioni ma
che mi ha attirata perché volevo leggere qualcosa di femminile e non
contemporaneo e, dopo la lettura delle avventure di Catalina de Erauso (La
figlia del sole e della pioggia), effettivamente esistita, ho voluto riprovarci
con questo diario.
Margaret Elizabeth Fountaine è stata un’entomologa inglese
vissuta tra l’Ottocento e i primi del Novecento. È stata una donna
intraprendente che per la sua passione ha viaggiato molto e ha conosciuto tantissime
persone. Nei suoi diari racconta le vicende rilevanti che le accadono durante
queste sue migrazioni tra Europa, Africa e America.
Parlarvi di questo diario/romanzo non è facilissimo perché
se da una parte mi è piaciuto molto, d’altra parte ho trovato un po’ pesante
andare avanti nella lettura.
Parto parlandovi prima di ciò che mi ha messo in difficoltà:
la modalità di scrittura e alcune tematiche ricorrenti. Questa donna così
intraprendente scrive dei diari annuali dall’età adolescenziale e parla, senza
peli sulla lingua (per quanto occorre ricordare che il tutto è ambientato nella
prima metà del novecento), della sua vita e delle sue esperienze. Quindi non è
una scrittura effettuata giorno per giorno ma un resoconto annuale delle cose
che lei reputa più rilevanti. Proprio questa caratteristica e lo stile che
utilizza hanno reso la lettura abbastanza lenta anche se comunque interessante.
Devo dire che la prima parte, quella che precede il momento in cui diventa una
donna indipendente che eredita molto denaro, è piuttosto monotona e si
concentra soprattutto sulla ricerca di un uomo adatto a lei. Solo
successivamente, con l’inizio del suo continuo pellegrinaggio, il diario
diventa più stimolante così come le sue riflessioni sul mondo, sugli uomini e
sulle donne,
Ciò che mi ha più colpito, insieme agli straordinari viaggi
fatti in treno, in nave, a piedi o a dorso di asino/cavallo, è lo spirito
libero e indipendente di questa donna straordinaria. Inizialmente è entomologa
per passione, lei desidera viaggiare, visitare e osservare, le farfalle sono
una cosa “secondaria”; solo dopo, quando la sua collezione inizia ad aumentare,
si rende conto di essere un’ottima ricercatrice. Questa sua graduale presa di coscienza
riguardo se stessa e riguardo il mondo che la circonda è un tratto piuttosto
interessate di tutto il diario. È evidente la crescita e il cambiamento di
questa donna fuori dagli schemi: arriva addirittura ad avere un amante fisso
senza essere sposata dopo aver avuto diversi spasimanti sparsi per l’Europa. È
davvero un personaggio fuori da suo tempo che ha sfruttato al massimo la sua
indipendenza e l’evolversi della società che iniziava ad accettare donne più
avventurose e intraprendenti e non i soliti angeli del focolare. Però dentro di
sé avviene la battaglia tra questi due mondi: da una parte vuole essere libera
di far ciò che vuole, dall’altra desidererebbe provare a essere una donna
sposata. Ma lo spirito d’avventura vince sempre.
Insomma, nonostante lo stile un po’ faticoso da leggere, il
libro, ma di più la sua protagonista, mi sono piaciuti parecchio perché ho
molto apprezzato il suo stile di vita e il suo coraggio: Margaret Elizabeth
Fountaine, seppur poco conosciuta, potrebbe essere considerata una femminista
che ha anticipato i tempi.
Assegno tre stelline e mezzo al libro e lo consiglio a chi cerca
una lettura diversa a metà strada tra il romanzo e la biografia.
Lya
Ciao! :) Questo libro me l'ero completamente perso, ma sembra interessante! :) Me lo segno!
RispondiEliminaCiao! Se ti piacciono le biografie romanzate al femminile questo libro potrebbe piacerti ^^
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