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10 maggio 2015

RECENSIONE: Il risveglio della signorina Prim di Natalia Sanmartin Fenollera


 

Buona domenica sera e buona lettura!

 
Titolo:Il risveglio della signorina Prim
Autore:Natalia Sanmartin Fenollera
Pagine: 264
Prezzo: 16 euro
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 aprile 2014

Trama
Se vuoi intraprendere questo viaggio apri bene gli occhi, respira profondamente e dimenticati della velocità del mondo. Stai per imboccare la strada che ti condurrà a Sant'Ireneo di Arnois, un universo dove le persone sono più buone e la vita è più bella, dove il frastuono e la frenesia non arrivano e dove finalmente avrai il tempo per godere a pieno delle piccole gioie quotidiane. Proprio a Sant'Ireneo approda la signorina Prim, una trentenne coltissima che sotto l'apparenza razionale e lo spirito indipendente nasconde le debolezze e le contraddizioni di un animo sensibile e passionale. Spinta dal desiderio di scappare dai ritmi dell'ufficio, dalle interminabili giornate tutte uguali, avvelenate da sorrisi sarcastici e occhiate malevole, dopo aver letto sul giornale l'annuncio di un posto di lavoro come bibliotecaria a casa di un "gentiluomo", si è infatti convinta che l'occasione per cambiare passo sia finalmente arrivata. Quando però si presenta a casa del suo nuovo principale - una sorta di orgoglioso e affascinante Mr Darcy che con metodi assolutamente non convenzionali insegna ai bambini del paese - si rende conto di non essere preparata a fronteggiare una realtà così distante dalla sua tradizionalissima formazione. Sant'Ireneo, infatti, è una colonia di esiliati dal mondo moderno che hanno deciso di rinunciare alla carriera e al successo per vivere una vita semplice e rurale, ispirata ai più alti valori filosofici e morali e decisi a recuperare lo splendore dell'antica cultura europea. Le regole e le abitudini di questo paese, così come i suoi anticonformisti e arguti abitanti, aiuteranno la signorina Prim a ristabilire un contatto con la bellezza delle piccole cose e la accompagneranno lungo un cammino di crescita personale che la porterà molto più lontano di quanto lei stessa avesse immaginato e le daranno la forza di aprirsi all'amore...


Attirata dalla cover e dalla trama davvero particolare, ho deciso di leggere questo libro senza però avere grandissime aspettative. Devo dire che l'ho trovato un romanzo leggero e carino con un sapore vintage molto marcato. Insomma, il mio giudizio su questo libro è piuttosto positivo.

La signorina Prima è una donna indipendente che, stanca della vita tra casa e ufficio, decide impulsivamente di rispondere ad un annuncio sul giornale: in un piccolo paese cercano una bibliotecaria rigorosamente senza laurea. Pur essendo plurilaureata, Prim si reca sul posto e viene assunta iniziando così a scoprire un nuovo modo di vivere così estraneo per la cultura moderna.

Ciò che emerge, sin dalle primissime pagine del libro, è la nostalgia per i tempi andati più semplici e diretti così diversi dalla frenesia e lo stress dei giorni nostri. La prima cosa che mi ha colpito è l'atipicità della protagonista che è come un pesce fuor d'acqua nella modernità: ha numerose lauree, è poco interessata ai rapporti interpersonali e alla tecnologia e, soprattutto, è romantica come una donna di fine ottocento uscita direttamente da un libro della Austen. Tutto nella sua vita ha un posto predefinito, tutto ha un ordine, dai rituali della mattina fino ai sentimenti che la signorina Prim idealizza. Ogni cosa ha un suo posto e tutto deve essere sotto il suo stretto controllo.
Altra cosa che mi ha moto incuriosita è l'ambientazione utopica, Sant'Ireneo di Arnois  è la perfetta cornice per la graduale scoperta dei sentimenti profondi e reali della protagonista; perché la storia è proprio questa: la signorina Prim arriva a Sant'Ireneo con uno stile di vita rigoroso e ordinato e ne rinasce profondamente cambiata, più spontanea e sicuramente viva. La protagonista, insomma, compie un percorso di conoscimento di se stessa e degli altri attraverso la convivenza con dei concittadini poco ordinari.
Questa piccola città, utopica e isolata dai rumori costanti delle modernità, è un piccolo gioiello nascosto dove tutti gli abitanti hanno volutamente rinunciato alle loro carriere frenetiche per dedicarsi ad occupazioni e passioni sopite che fino ad allora non avevano preso in considerazione. La vita qui si svolge con ritmi calmi e la convivenza è decisamente tranquilla e armoniosa cosa che, a primo impatto, lascia davvero molto stranita Prim.
Insomma, in questo libro tutto ha un sapore parecchio vintage: l'ambientazione(che è la cosa che ho maggiormente apprezzato), la storia, i personaggi e anche il linguaggio utilizzato dall'autrice.
Il protagonista maschile è una sorta di Mr. Darcy più cupo e chiuso dedito alla cultura e all'insegnamento dei bambini basandosi sul metodo classico del trivio e del quadrivio.Francamente non mi è piaciuto particolarmente come personaggio, è troppo distante da tutto e da tutti, è un eremita, pur nascondendo un animo buono.
Nonostante la semplicità della storia, il libro mi è piaciuto perché è davvero particolare il modo in cui l'autrice fa rivivere il periodo vittoriano attraverso gli occhi di persone moderne utilizzando un lessico articolato e spesso arcaico. È stata in grado di recreare, con tanti particolari e sfaccettature, un periodo storico ormai lontano.
Assegno al romanzo tre stelline consigliandolo agli amanti di Jane Austen che cercano dei revival carini e originali.

Lya

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