Buona domenica e buona lettura!
Autore: Christoph Marzi
Pagine: 320
Prezzo: 9,90 € cartaceo / 5,99 € e-book
Editore: Tre60
Data di uscita: 2 aprile 2015
Trama
Alex ha solo sfiorato la vita di Faye, giovane libraia di Brooklyn. È entrato
nel suo negozio, ha comprato una vecchia edizione di "Colazione da
Tiffany" e se n'è andato... dimenticando sul bancone un quaderno pieno di
disegni a matita. Ma non è soltanto quel singolare quaderno a turbare Faye: lei
è convinta di aver già visto quell'uomo, eppure non riesce a ricordare nulla. E
poi c'è la frase che Alex ha detto prendendo in mano il romanzo di Truman
Capote: "Certe storie sono come melodie". Perché lei non riesce a
togliersela di testa? Grazie al quaderno, Faye riesce a ritrovare Alex. A
conoscerlo. Scoprendo così che il loro cuore potrebbe battere all'unisono. Un
amore nato per caso? E perché no? In fondo, non è proprio quello che succede ad
Audrey Hepburn nel film? Poi, un giorno, Faye vede Alex per strada, abbracciato
a una ragazza. E il suo cuore va in mille pezzi. Lui le aveva fatto credere che
il loro incontro era qualcosa di unico. Che la loro storia era proprio una
melodia. E invece... Ma allora perché Alex afferma con testarda determinazione
che lui non era neppure a New York, quel giorno? Chi ha ragione? C'è un futuro
per Alex e Faye? Ma, soprattutto, c'è forse stato un passato?
“Tutto cominciò con Tiffany” è un libro con premesse carine
che però scende nel banalotto. L’ho letto al volo per spezzare un po’ con
quello che avrei scelto successivamente, ma mi aspettavo qualcosa che avesse un
po’ più di senso. Sono cattivella, lo so, ma non posso farci nulla! Per me una
storia deve avere una ragione d’essere, seppure per l’intrattenimento.
La protagonista è Faye, una ragazza che vive a New York e
che lavora in una piccola libreria indipendente per mantenersi mentre di sera
compone canzoni e canta, tutto con ispirazione vintage. Un giorno un cliente
entra nella libreria, acquista una copia di “Colazione da Tiffany”, pronuncia
una frase che accende l’immaginazione di Faye (“Certe storie sono come melodie”) e dimentica un album da disegno. Pur non avendolo visto in faccia
la protagonista contatta il ragazzo per restituire l’album ma ne rimane
incantata dopo uno scambio di mail.
Ho bruscamente interrotto la narrazione della trama perché
poi vi avrei detto praticamente tutto. Come ho già detto all’inizio
dell’articolo, le premesse del romanzo erano buone poiché la protagonista è
un’artista fuori dagli schemi ma, quando inizia la sua corrispondenza
elettronica piuttosto aperta e spontanea, tutto inizia a ruotare intorno a
questo fantomatico ragazzo che non ha mai visto se non di spalle. Tutto il
romanzo è una corsa per incontrarlo fisicamente perché con quella semplice
frase, “certe storie sono come melodie”, ha conquistato il cuore di Faye e lei
vuole spasmodicamente conoscerlo. Stop, la storia è solo questa, con uno strano
e imprevedibile finale che mi ha lasciata ancora più perplessa. Sicuramente non
è il solito romance, ma per me non ha praticamente senso, leggevo e leggevo per
cercare di capire dove si sarebbe andati a parare ma il finale mi ha lasciato
così: 0.0 .
Sinceramente non so neanche bene cosa pensare, credo sia un
peccato non aver sviluppato la storia diversamente, anche se si sarebbe caduti
nei soliti cliché dei romanzi romantici, ma almeno ci sarebbe stato qualcosa
per cui il libro valesse la pena di essere letto. Insomma per me è bocciato su
tutti i fronti tranne che all’inizio; assegno una stellina e mezzo e non saprei
neanche a chi potrebbe piacere. È uno di quei romanzi che ti lasciano
decisamente interdetti.
Lya
In effetti non ha mai attirato la mia attenzione, sin dalla sua uscita ^^ Ecco svelato il motivo!
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