Titolo: Spire di fuoco
Autrice: Marta Palazzesi
Pagine: 304
Prezzo e-book: 6,99 euro
Prezzo cartaceo: 12,00 euro
Editore: Giunti
Saga: La casa dei demoni 3#
Trama
«Tu non conosci la
paura» si è sentita dire tante volte dopo uno dei suoi gesti avventati.
Ma adesso Thea, la giovane cacciatrice di demoni Azura, sa che non è
così: la morte improvvisa di qualcuno a lei caro sta facendo vacillare
la sua spavalderia. Soprattutto quando, durante una spedizione nel folto
dei boschi rumeni, si trova di fronte un nuovo, insidioso nemico: le
Vâle Nere, entità malefiche delle foreste. Ma le sfide non sono finite.
Rientrata a Palazzo, Thea scopre che il padre Zarmayr se ne è andato
senza spiegazioni, ossessionato da una sua personale crociata. Ormai la
ragazza può contare soltanto sull’amore di Damian, ancora più forte dopo
tante difficoltà. Eppure neanche lui potrà aiutarla quando si ritroverà
nella torre nera di Vera Ruja, potentissima regina delle Vâle…
Uno scontro all’ultimo sangue per un finale che vi lascerà senza fiato.
La serie è composta da:
Per chi segue il blog se bene quanto io mi entusiasmi quando
una trilogia/serie arriva a conclusione. Nel nostro paese non c’è mai la
garanzia che vengano pubblicati tutti i volumi, ormai l’ho imparato a mie spese
(e tasche soprattutto). Devo ammettere che questa è una delle motivazioni che
mi ha condotta ad accantonare quasi completamente il genere young
adult/fantasy. Però, per la conclusione di serie in corso c’è sempre spazio,
anzi, precedenza!
“Spie di fuoco” è il terzo volume della serie di Marta Palazzesi,
una trilogia iniziata non molto tempo fa e che mi aveva piuttosto convinta,
nonostante le molte similitudini trovate con la saga dell’Accademia dei vampiri
di Richelle Mead.
Questo terzo volume mi ha lasciata piuttosto interrogativa,
non l’ho trovato malvagio ma sono rimasta un po’ spiazzata. Non vi scriverò
altro perché, per forza di cose, dovrò lasciarmi andare a qualche spoiler.
****************spioler******************
Dopo che il piano di Arno è stato sventato, alla fine del
secondo libro è stata resa parzialmente pubblica una verità scomoda: Serena non
è figlia di Grigor ma di suo fratello, morto suicida anni addietro a causa dei
suoi poteri che lo rendevano mentalmente instabile. Serena, saputa la notizia,
impazzisce e, dopo poco, si suicida a sua volta. Il terzo libro inizia così con
Thea che deve affrontare la morte della sua migliore amica e andare avanti.
Durante una ricognizione, la protagonista incontra e libera degli strani
bambini e si avvicina al mondo di strane creature femminili che determineranno
il suo destino. In contemporanea il padre di Thea affronterà i demoni del suo
passato, rivelandosi ai lettori.
Come ho già detto nell’introduzione, il libro mi ha
piuttosto spiazzata perché ho trovato che molti avvenimenti avvengano alla
velocità della luce lasciando tante cose in sospeso. Insieme a questo vengono
presentati nuovi personaggi quasi completamente slegati dalla storia narrata
fino a quel momento. Mi è parso, sin dalle prime pagine, di stare leggendo uno
spin-off e non la conclusione della trilogia.
La morte improvvisa di Serena, di cui non si racconta
praticamente nulla e la reazione pacifica e riflessiva della protagonista mi
hanno lasciata perplessa. Serena, un personaggio molto centrale nei primi due
libri, viene spazzata via così, di punto in bianco, senza un apparente motivo.
Personalmente, le mie aspettative su questo terzo libro erano molto incentrate
su questo personaggio vista la conclusione de “Il sogno dell’incubo”: la sua
morte ci sta tutta, ma non in questo modo, raccontata in poche pagine e ormai a
conti fatti. Insomma, ho avuto l’impressione che il plot della storia fosse
stato forzatamente focalizzato su altro lasciando indietro molti dei personaggi
centrali dei precedenti libri. Shane, Came, Rayna e anche Damian sono come dei
fantasmi e non hanno dei ruoli importanti, anzi, sembrano essere stati
dimenticati.
La relazione tra Thea e Damian non subisce alcuna
modificazione e la protagonista, pur essendo comprensibilmente cambiata, sembra
davvero un’altra: ha perso molto della sua autoironia e simpatia. Altra cosa
che non ho pienamente capito è l’apparizione delle Iele e Vale mai nominate in
precedenza. Questa parte, così come la storia del passato e delle avventure del
padre di Thea, mi hanno dato decisamente l’impressione che il libro fosse uno
spin-off. Devo dire che i capitoli dedicati al padre, figura enigmatica che non
era stata approfondita, mi sono piaciuti: si è rivelato essere un bel
personaggio.
La conclusione è stata veloce ma comunque carina, molto in linea
con il genere d’appartenenza dei romanzi.
Tirando le somme il libro non mi è dispiaciuto ma mi ha
lasciata un po’ così, non mi aspettavo questi forti cambiamenti e questa
diversa focalizzazione dell’intreccio. Assegno comunque tre stelline anche se sono
un po’ delusa.
Lya
Ho avuto le tue stesse impressioni. Andiamo, questo non è un capitolo finale...Lascia troppe domande in sospeso. Spero tanto che la Palazzesi rinvenga e decida di proseguire la saga :) Ciao!
RispondiEliminaciao! Chissà se proseguirà! ^^
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