Autrice: Elizabeth Fremantle
Pagine: 396
Prezzo: 19€
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 aprile 2014
Londra, 1543. Quando Caterina Parr rimane vedova per la seconda volta a
trentun anni, è costretta a trasferirsi alla corte di Enrico VIII
insieme alla fedele cameriera Dot e alla figliastra Meg. Attratta
irresistibilmente dal fascino di Thomas Seymour, consigliere di corte
del re, con cui inizia una relazione segreta e appassionata, Caterina
non può però sottrarsi alle attenzioni del borioso e temibile sovrano
che ha messo gli occhi su di lei e ha deciso di sposarla.
Caterina non ha scelta: sarà la sua sesta moglie.
Ha così inizio per lei una nuova vita nella quale, ben consapevole
dell'atroce fine delle donne che l'hanno preceduta, dovrà imparare a
navigare nel mare in tempesta di un mondo lacerato da intrighi,
tradimenti e sospetti usando il suo istinto femminile e la sua
intelligenza per potersi adattare al nuovo ruolo, diventando presto un
punto di riferimento per il re all'interno di una corte infida. In
un'affascinante alternanza di voci, quella della nobildonna Caterina e
quella dell'umile governante Dot, splendidamente scritto, ricco di
atmosfera e di dettagli storici, La mossa della regina è la storia
coinvolgente di una donna formidabile alla corte sfarzosa ma falsa di
Enrico VIII, in un'epoca storica di grande turbolenza politica e
religiosa. Un romanzo elegante e romantico che segna il luminoso debutto
come scrittrice di Elizabeth Fremantle.
Dopo aver
passato parecchio tempo leggere young adult e fantasy, eccomi a decidere di
leggere un romanzo storico al femminile. È da parecchio che non optavo per una
lettura interente a Enrico VIII ma sto rivedendo le puntate del telefilm
"Tudor" e quindi ecco che si spiega la scelta.
La
protagonista del romanzo è Caterina Parr, ultima delle sei mogli di Enrico
VIII. La donna con alle spalle due matrimoni imposti e senza figli, si ritrova
di nuovo vedova con una figliastra a carico a corte. Qui Enrico VIII,
nonostante sia vecchio e malato, è ancora al centro di tutto e, dopo la
delusione data dalla giovanissima Caterina Howard, decide di prendere in moglie
una donna più matura: Caterina Parr.
Ormai rassegnata
a sottostare al volere degli uomini, nonostante il ribrezzo e il desiderio di
vivere una vita libera, Caterina sposa Enrico e accompagna per tre anni gi
ultimi momenti della sua reggenza tra problemi religiosi, figlie non ancora
collocate e soprattutto intrighi di corte.
Parto
dicendo che ho una particolare predilezione per la storia inglese della
reggenza di Enrico fino all'epoca di sua figlia Elisabetta I . È una parte
della storia che mi ha sempre affascinata e coinvolta e ho letto (e visto) di
tutto e di più sull'argomento da saggi storici a romanzi: questo non poteva
sfuggirmi, prima o poi sarebbe comunque finito tra le mie grinfie.
"La
mossa della regina" è un romanzo che vede una donna adulta come
protagonista, già vinta dai tanti problemi della vita femminile dell'epoca che
si vede costretta per la terza volta a sposare un uomo che non ama, per di più
anziano e così potente da decidere della vita e della morte delle sue
precedenti mogli. Caterina, sin dalle prime battute della storia, è una donna
disincantata che non si fa illusioni sul ruolo che ricopre, prima come vedova
di un nobile, poi come regina di un paese: lei sa che deve sottostare al volere
del re, compiacerlo e soprattutto cercare di dargli il figlio maschio tanto
desiderato. Soprattutto per quest'ultima cosa lei soffre molto perché non ha
dei figli dalle precedenti unioni e sa che le probabilità sono molto scarse.
Nonostante
la storia sia piuttosto interessante, lo stile dell'autrice crea una certa
distanza tra Caterina e il lettore che non viene mai "attivamente"
coinvolto nelle vicende, anzi, rimane lontano dai veri sentimenti di questa
donna forte e intelligente. Lei è al di sopra del lettore e non gli permette di
calarsi nella sua vita anche perché è in prima persona costretta a mascherare
molte delle sue opinioni.
Una parte
fondamentale del romanzo è relativa alla fede di Caterina la quale ha studiato
Erasmo, Lutero e, in segreto, Calvino e quindi ha delle opinioni forti in
materia religiosa: cosa davvero pericolosa in un'epoca fatta di continue
riforme e cambiamenti.
Punto
assolutamente positivo è l'esattezza storica e cronologica presente nella
narrazione, momenti romanzati a parte. Questa cosa non è per nulla scontata in
questa tipologia di romanzo poiché ci sono sia quelli molto vicini a dei saggi,
sia quelli così fantasiosi da stravolgere ciò che è realmente accaduto.
Fondamentalmente
il romanzo mi è piaciuto ma avrei preferito riuscire a calarmi nelle ansie e
nei dolori di questa donna così forte ma anche così cauta, avrei preferito uno
stie più avvolgente oppure più storico e non questa strana via di mezzo.
Ho deciso di
assegnare al romanzo tre stelline.
Lya
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