Titolo: Il diavolo veste prada
Autore: Lauren Weisberger
Pagine:413
Prezzo: 11 euro
Editore: Piemme
Trama
Vestiti di lusso, feste esclusive, cascate di flash e fiumi di champagne. Chi rifiuterebbe un lavoro nel mondo dorato delle riviste di moda? A ventitrè anni, con una laurea in lettere in tasca e in testa il sogno di diventare scrittrice, Andrea Sachs si presenta a un colloquio per un posto da assistente nella redazione di “Runaway”. Nessuno osa dire di no a Miranda Priestley, la regina indiscussa del fashion system globale e Andrea non fa eccezione. Accantonati felpe, blue-jeans e ambizioni letterarie, si ritrova a completa disposizione della mitica, esigentissima Direttrice.
Lo so, certe volte me le vado a cercare! “Il diavolo veste
Prada” racconta una storia che già conosco perché ho visto 20 volte il film,
nonostante questo ho comunque voluto provare a leggere questo romanzo. Era sul
mio ebook reader da tipo tre anni e l’ho letto perché pensavo di andare a colpo
sicuro. Mai dare le cose per scontato! Il libro non è brutto ma il film è
davvero molto meglio! Non pensavo che avrei mai scritto una cosa del genere!
La protagonista della storia è Andrea, una giovane
neolaureata che sogna di fare la giornalista impegnata ma che si ritrova a
diventare una delle assistenti di Miranda Prisley: il capo redattore di Runway.
Questo impiego momentaneo promette di essere il suo trampolino di lancio ma
Andrea non ha fatto i conti con il suo capo e la sua rivista. Lavorare in uno
dei più conosciuti giornali di moda sottoposta ai capricci di Miranda diventa
per Andrea un qualcosa che l’assorbe completamente portandola nel “lato oscuro”
degli stilisti e degli oggetti di lusso. Ma, dopo aver perso moltissime cose nella
sua vita, tornerà sui suoi passi…
Questa è stata una delle mie ultime letture del 2014 e ci
sono rimasta abbastanza male perché mi aspettavo un romanzo leggero ma carino,
esattamente come il film. Sicuramente bisogna tener conto che il cast
selezionato per il film è davvero eccezionale ma mi aspettavo qualcosa di
meglio dal libro. Fondamentalmente la storia è la stessa ma la protagonista
risulta molto più lagnosa, superficiale e poco delineata rispetto al film, pur
avendo una sua evoluzione. Solo il finale si differenzia parzialmente dalla
pellicola cinematografica e l’ho trovato molto più efficace. Praticamente è l’unica
cosa che mi è piaciuta più del film, per il resto il romanzo è una lettura non
eccezionale ma ha dei risvolti positivi. Andy è una protagonista che ha una metamorfosi
molto evidente: da ragazza di provincia a cui non importa nulla delle grandi
firme e della moda in genere, viene pian piano trascinata nel mondo del glamour
fino a diventare una delle migliori assistenti della terribile Miranda con i
suoi ordini assurdi e impossibili da realizzare. Nonostante questo, si rende
conto che questo lavoro con tutti i vestiti e gli accessori le sta rubando l’anima
e la vita e quindi decide di dare nuovamente una svolta.
L’ho trovato fondamentalmente un chick lit alla “I love
shopping” senza però quel tocco d’ironia che caratterizza il romanzo della
Kinsella e della sua protagonista prediletta.
Assegno quindi due stelline e mezzo continuando a preferire
il film rispetto al libro (blasfemiaaaa! XD)
Lya
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