Buona lettura!
Autore: Raphael Jerusalmy
Pagine: 266
Prezzo: 16,50€
Editore: edizioni e/o
Trama
Ambientato alla fine del Medioevo, all’epoca dell’invenzione della
stampa, il romanzo racconta di una misteriosa cospirazione nata per
contrastare l’oscurantismo della Chiesa e difendere la cultura e la
libertà di pensiero dalla censura dell’Inquisizione. La singolare
alleanza coinvolge nientemeno che il trono di Francia, i Medici di
Firenze e un gruppo di monaci e di rabbini che operano a Gerusalemme in
totale clandestinità, per conservare, ricopiare e diffondere le preziose
opere del passato. Il personaggio principale del libro è il poeta
François Villon, autore di celebri ballate e in un certo senso fondatore
della lingua francese moderna. Figura straordinaria e contraddittoria,
letterato e insieme malfattore, all’età di trentun anni venne
imprigionato per i suoi crimini e condannato all’impiccagione. Sappiamo
che alla fine Luigi XI gli concesse la grazia, ma a quel punto di lui si
perdono completamente le tracce. Jerusalmy si diverte a immaginare
questa seconda parte della sua vita e gli affida il ruolo
d’intermediario tra il sovrano e i membri della confraternita. Villon è
uno spirito libero e non si lascia manipolare né si piega agli interessi
dei potenti. Affiancato dal burbero Colin e dalla bella e silenziosa
Aisha, François persegue uno scopo tutto personale (a salvaguardia di
ciò che lui definisce la Parola) e conclude la missione in Terra santa
in maniera imprevedibile.
“I cacciatori di libri” è un romanzo che appartiene alla
collana “dal mondo” della casa editrice e/o. Fino a ora non avevo mai letto
nulla di questa casa editrice ma, spulciando il catalogo, credo che mi rifarò!
“I cacciatori di libri” è un thriller medievale incentrato sulla cultura e
sulla potenza della conoscenza che spesso è più forte di ogni guerra per
sovvertire la società.
Il protagonista è François Villon, poeta e brigante nella
Francia del 1460, che, dopo essere stato catturato e condannato, viene liberato
e inviato in missione niente meno che dal re e da un importante cardinale
parigino. La sua missione è quella di contattare degli stampatori in possesso
di testi che avrebbero il potere di rivitalizzare il regno di Luigi XI ma, in
realtà, si trova a dover affrontare un lungo viaggio per mare che lo porterà in
Terrasanta, a Gerusalemme. In questo luogo così mistico, viene a conoscenza di
numerosi segreti inerenti ai libri e alla loro forza “nascosta”.
Parto subito dicendo che il libro mi è piaciuto ma non del
tutto poiché non ho apprezzato completamente la scelta dell’autore di
utilizzare la prima persona. Ho sempre qualche problema con questo tipologia di
narrazione perché mi rende la lettura di alcuni passaggi più descrittivi molto
più ostica. Credo anche che, per il genere in cui può essere collocato il
libro, il thriller storico, sia molto più adatto l’utilizzo della terza
persona. Ovviamente questi sono gusti personali che comunque non mi hanno
impedito di apprezzare la storia narrata e il protagonista fuori dagli schemi.
Prima di iniziare a scendere più nel dettaglio, vorrei
condividere una bellissima citazione che descrive perfettamente il grande
cambiamento messo in atto dal 1500 in poi:
“..Ma per prima cosa, tutta l’operazione aspira a cambiare
il libri in sé, la loro forma, il loro peso, l’aspetto. Saranno liberati dalla
prigione dei monasteri e delle accademie. Tipografi, incisori, rilegatori,
mercanti li renderanno più maneggevoli, più leggeri, meno costosi. E molto meno
seri. Invece di attaccare la scolastica di petto, la faranno annegare in un
mare di opere di tutti i generi…”
Ho trovato che la storia narrata sia davvero molto bella
soprattutto l’idea di minare la cristianità attraverso la diffusione di libri,
di nuove dimensioni e contenuti, e attraverso nuove idee: una crociata quasi
silenzioso fatta dalla Terrasanta attraverso gli stampatori e i custodi dei
testi. Non avevo mai riflettuto sui cambiamenti di quel periodo in questi
termini: ho studiato la storia dei libri da tante angolazioni ma non mi è mai
capitato di osservare le grandi trasformazioni dell’epoca “dall’interno”,
attraverso gli occhi di stampatori e “spacciatori” di libri. Insomma queste
riflessioni, gli intrighi narrati, il viaggio misterioso e irto di pericoli affrontati
dai protagonisti e i nuovi paesaggi, hanno reso la lettura davvero molto
interessante.
Altro punto a favore de libro è Villon, il personaggio
principale, che è un'artista dai tanti talenti:è un poeta della nuova
generazione, un malfattore e ama giocare con le parole e con il prossimo
indossando tante maschere diverse per poter toglierle agli altri. Egli osserva
ogni cosa con un occhio critico di cultore delle arti ma anche della vita e
utilizza il suo ingegno per salvarsi da situazioni improbabili. Insieme alla
profonda caratterizzazione di Villon, ruotano intorno a lui un corollario di
personaggi secondari ben descritti e mai messi a caso. Ho anche apprezzato le
descrizioni dei paesaggi della Terrasanta e dei luoghi più silenziosi e isolati
visti dal protagonista.
In questo romanzo il potere dei libri è mostrato in tuta la
sua estensione e potenza: la diffusione della cultura, della lettura e delle
conoscenze vietate dalla Chiesa hanno permesso la nascita di nuove idee e il
progredire della civiltà.
Insomma, nonostante quella che io reputo la pecca della
prima persona, il libro è bello soprattutto per chi ama il genere e per chi,
come me, ama i libri sui libri.
Assegno quindi quattro stelline al libro.
Lya
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